LA DECISIONE

Nucleare: il deposito unico nazionale delle scorie non parte e il Governo commissaria la Sogin

Tempi troppo lunghi, pochi risultati. L'Esecutivo Draghi decide di dare un'accelerata alle dismissioni anche per realizzare un deposito nazionale.

Nucleare: il deposito unico nazionale delle scorie non parte e il Governo commissaria la Sogin
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Nucleare, il Governo Draghi è pronto a commissariare, Sogin, la società che si occupa dello smaltimento delle scorie.

E' l'ultima novità in ordine di tempo, anche se non esattamente un fulmine a ciel sereno, per quello è diventato ormai in questi mesi un vero e proprio tormentone.

Nucleare, il Governo commissaria Sogin: la decisione

Dunque il Governo guidato da Mario Draghi sembra aver preso la sua decisione.

Come si vociferava ormai da mesi, l'Esecutivo sembra aver deciso quindi di "sposare" la strada del  commissariamento di Sogin, la società che si occupa dello smaltimento delle scorie nucleari.

Nella bozza del decreto "Semplificazioni fiscali" portato all'attenzione della seduta di ieri del Consiglio dei ministri, all'articolo 31, è stata infatti prevista una norma in tal senso.

L'obiettivo è "accelerare lo smantellamento degli impianti italiani, la gestione dei rifiuti radioattivi e la realizzazione (più volte annunciata e già al centro di polemiche) del deposito unico nazionale".

Sogin commissariata, cosa succederà

L'organo commissariale sarà nominato con decreto dello stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi, su proposta dei ministeri dell'Economia e della Transizione ecologica Roberto Cingolani, entro 30 giorni dall'entrata in vigore del decreto. 

Il commissario avrà due vice. I loro compensi potranno essere stabilita ''anche in deroga al limite massimo retributivo''.

La struttura commissariale ''opererà in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione e vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione europea".

Nucleare, concluso lo smantellamento di Bosco Marengo

Nel frattempo, come racconta Prima Alessandria, si è concluso lo smantellamento di scorie nucleari del sito di Bosco Marengo.

Nella giornata di ieri, mercoledì 15 giugno 2022, infatti, l'impianto ex Fabbricazioni  di Bosco Marengo (situato al centro di un triangolo che vede ai vertici Alessandria, Tortona e Ovada) è stato definitivamente smantellato.

Ed è stata proprio la Sogin a comunicare lo stato di conclusione dei lavori:

"E' stato concluso lo smantellamento dell'impianto ex Fabbricazioni nucleari (Fn), a Bosco Marengo, il sito piemontese nel quale durante l'esercizio si fabbricava combustibile nucleare. Un traguardo ottenuto attraverso una significativa accelerazione nel 2021 di circa il 16% delle attività di decommissioning. E' il primo impianto italiano nel quale Sogin ha terminato le attività di smantellamento previste dalla Fase 1, raggiungendo il cosiddetto stato di brown field".

Le attività svolte

Come spiegato dalla società, le principali attività svolte hanno riguardato la decontaminazione e lo smantellamento del ciclo di produzione degli elementi di combustibile, il “cuore” dell’impianto durante il suo esercizio.

Sono stati smantellati i sistemi ausiliari quali l’impianto di ventilazione, la vasca di decontaminazione dei materiali e l’impianto di trattamento e drenaggio degli effluenti liquidi. Inoltre, negli ultimi anni sono stati trattati e ridotti di volume tutti i rifiuti radioattivi solidi e liquidi che erano presenti.

Il sopralluogo sul posto

Nella mattinata di ieri, le autorità locali hanno effettuato un sopralluogo sull'area, accolte dal presidente di Sogin Luigi Perri e dell'amministratore delegato Emanuele Fontani.

Il Sindaco di Bosco Marengo, Gianfranco Gazzaniga, il Prefetto di Alessandria, Francesco Zito insieme ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine hanno visitato l’impianto FN di Bosco Marengo,

Come spiegato da Sogin, lo smantellamento del sito ha consentito di togliere i vincoli radiologici e di declassificare le aree e gli edifici dove in passato si fabbricavano gli elementi di combustibile nucleare che tornano ad essere fruibili come ambienti convenzionali.

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