STRETTA SUGLI INGRESSI

Migranti: tornano i decreti Salvini, cancellata protezione speciale, l'Onu striglia l'Italia

Dopo le tragedie sul mediterraneo, la questione rimane di drammatica attualità e accende il dibattito politico

Migranti: tornano i decreti Salvini, cancellata protezione speciale, l'Onu striglia l'Italia
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Sul tema migranti l'obiettivo della Lega è il "ritorno" ai decreti Salvini.

Sotto la lente, una stretta sugli ingressi, una maggior regolamentazione dei permessi di soggiorno e minor lacci burocratici sulle espulsioni con la cancellazione delle protezioni speciali

Lo annuncia entusiasta la Lega, il Governo sembra allinearsi con dei distinguo, mentre  il ministro degli Interni...

Tornano i decreti Salvini: via le protezioni speciali?

Dopo la tragedia di Cutro, con quello che viene genericamente il ritorno al pugno duro, la Lega vuole dire addio soprattutto alla procedura delle protezioni speciali (particolari tipi di permesso di soggiorno rilasciati per chi rischia la propria incolumità se espulso anche se non rifugiati politici).

La posizione della seconda forza della maggioranza è chiara: si doveva trattare di formule "residuali", di emergenza, ma di fatto sono diventate le più utilizzate sul tema migrati.

"Portando sovraffollamento nei tribunali e nelle questure e senza invece produrre l'integrazione degli immigrati nel nostro Paese", è l'analisi leghista.

Ecco perché ora la Lega e il suo leader vorrebbero un "ritorno al passato" quando ministro degli Interni era proprio Matteo Salvini.

Il colpo di spugna a una "situazione anomala"

A chiarire ulteriormente la posizione della compagine di Governo ci ha pensato il sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni:

"La protezione speciale è un unicum italiano che crea condizioni attrattive per l’immigrazione e la azzereremo. L’Italia garantisce già l’asilo ma la protezione speciale la cancelleremo con la conversione del Decreto immigrazione".

Le posizioni degli alleati di Governo

Fratelli d'Italia e Forza Italia, le altre due realtà di Centrodestra al Governo osservano e seppur allineate sembrano propendere per una posizione più prudente e moderata.

In passato, del resto, sulle previsioni "più dure" dei Decreti Salvini c'erano state le osservazioni del presidente della Repubblica Mattarella e Giorgia Meloni non vuole assolutamente creare momenti di disaccordo con il Capo dello Stato.

Ecco perché in Commissione al Senato è stato presentato un sub emendamento che vuole essere una sorta di compromesso a quanto annunciato e proposto dalla Lega.

Di fatto, una forte restrizione alle protezioni speciali, ma non la totale cancellazione.

Cosa sono le protezioni speciali

Ma in cosa si concretizzano le protezioni speciali che in queste ore potrebbero portare ad alcune tensioni nelle dinamiche degli equilibri di Governo?

Il permesso di soggiorno per protezione speciale è rilasciato nei casi in cui la Commissione Territoriale non riconosca al cittadino straniero richiedente asilo né lo status di rifugiato né la protezione sussidiaria, ma ritiene ricorrano i presupposti di proteggere la persona dall’espulsione o dal respingimento verso uno Stato in cui possa essere oggetto di persecuzione o vi siano fondati motivi di ritenere che lo straniero, in caso di espulsione, rischi di essere sottoposto a tortura o a trattamenti inumani o degradanti.

L'osservatorio Onu bacchetta l'Italia

Se il ministro Piantedosi aveva osservato che "in Italia al momento non c'è alcun allarme immigrazione", invece l'Onu, dal suo osservatorio sulle strategie e azioni dei vari Governi, in queste ore ha strigliato l'Italia.

"Qualsiasi nuova politica nell'ambito dello stato di emergenza deve essere conforme agli obblighi dell'Italia in materia di diritti umani: il diritto alla vita e il divieto di respingimento non possono essere derogati".

Così l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani Volker Turk, che ha esortato il governo italiano ad abbandonare la nuova e severa legge adottata all'inizio dell'anno che limita le operazioni civili di ricerca e soccorso e ad astenersi dal criminalizzare coloro che sono coinvolti nel fornire assistenza salva-vita.

"Stiamo assistendo - ha premesso Turk - ad un forte aumento del numero di persone disperate che mettono a rischio la propria vita cercando di attraversare il Mediterraneo. Non possiamo permetterci di procrastinare e impantanarci in un nuovo dibattito sulla responsabilità. Sono in gioco vite umane. L'esperienza ci insegna che adottare una linea più dura per frenare la migrazione irregolare non impedirà le partenze, ma porterà invece a più sofferenze umane e morti in mare".

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