L'appuntamento è per giovedì

Manovra, settimana decisiva per pensioni e reddito di cittadinanza: puzzle d'insidie per Draghi

Tanti, spinosi e annosi i temi dove Premier ed Esecutivo cercano la quadra, coi partiti, Confindustria e parti sociali.

Manovra, settimana decisiva per pensioni e reddito di cittadinanza: puzzle d'insidie per Draghi
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Non una semplice manovra. Ammesso che possa definirsi "semplice" un documento che muove miliardi di euro e che nelle intenzioni del Presidente del Consiglio, Mario Draghi dovrà risollevare definitivamente l'Italia dalla crisi economica e dalla pandemia.


Con la manovra 2022, il premier si gioca il futuro del Governo e anche (che sia Palazzo Chigi o Quirinale, dunque presidente del Consiglio o della Repubblica), la propria credibilità e il proprio di futuro. I nodi da sciogliere e il puzzle di tasselli da collocare tutti al posto non sono di facilissima soluzione.

Manovra, i temi sul tavolo

Tanti, spinosi e in qualche caso annosi sono i temi sul tavolo dove Premier ed Esecutivo cercano di trovare la quadra, coi partiti, con interlocutori come Confindustria e con le parti sociali. Pensioni, quota 100, bonus casa, tasse. La partita si gioca fondamentalmente qui. L'appuntamento decisivo dovrebbe essere messo in calendario per giovedì 28 quando, con la convocazione del Consiglio dei Ministri, dovrebbe arrivare il via libera alla legge di Bilancio. La data del 28 ottobre è abbastanza perentoria come spartiacque, dal momento che nei giorni seguenti saranno impegnati a Roma con il G20.

Lega-Pd, scontro sulle pensioni ma senza eccessi...

Se il "superbonus" per la casa ha clamorosamente riavvicinato in queste ultime ore M5S e Lega, lo stesso non si può dire per quanto concerne Lega e Pd sul fronte delle pensioni.

Anzi, Matteo Salvini e i suoi hanno tenuto a precisare nel conto alla rovescia verso giovedì di "non essere orientati verso il sì alle nuove misure sulle pensioni". Il che non non vuol dire che si metteranno di traverso o arriveranno alla rottura.

L'obiettivo, neanche troppo tacito, è quello di arrivare alla "resa" più onorevole possibile sulla delicata e dibattuta questione di "Quota 100".

Né più né meno lo stesso atteggiamento non "estremista" che porterà il Partito democratico a non "infierire", evitando strappi o rotture clamorose.

Una prima proposta è quella di introdurre "Quota 102" nel 2022 e "Quota 104" nel 2023. La Lega ha rilanciato su "Quota 102" per il 2022 e il 2023. I sindacati invece non amano nè l'ipotesi 102, nè 104.

Manovra e reddito di cittadinanza, che si fa?

La stessa condizione di "resa onorevole", Salvini e il Pd se la aspettano dal M5S riguardo al reddito di cittadinanza. Almeno per una sua sensibile "rimodulazione", se non una vera e propria cancellazione dai programmi di Governo. Per il momento l'Esecutivo metterà sul tavolo ancora 800 milioni, ma ci sono allo studio correttivi al sussidio con riduzioni progressivi al secondo rifiuto di un posto di lavoro e controlli mirati a prova di furbetti.

Lega di Governo per un investimento a lungo termine...

Del resto, a spiegare quella che dovrebbe essere la linea di condotta leghista è stato nelle scorse ore il Ministro allo Sviluppo, Giancarlo Giorgetti: "Ci sono investimenti che si fanno nel breve periodo e di cui si vedono subito i risultati, ce ne sono altri, a più ampio respiro dove i risultati degli investimenti si vedono nel tempo. La presenza della Lega del Governo è paragonabile a questa seconda situazione".

Manovra, fiducia dai partiti, ma non solo: la bocciatura di Confindustria

Nel frattempo, Mario Draghi che oggi pomeriggio ha convocato i sindacati per illustrare le linee chiave della manovra, oltre che delle parti sociali cerca l'appoggio anche di Confindustria. Un consenso in salità perché al momento il giudizio del presidente Carlo Bonomi non è certo stato tenero: "Al momento è un assalto alla diligenza da parte dei partiti. Non c'è una visione di crescita d'insieme e non ci sono progettualità per i giovani".

 

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