respinta la mozione di censura

La Russa "graziato", resta assessore regionale nonostante il saluto romano

Nonostante l'imbarazzo espresso anche dal governatore Fontana e Matteo Salvini, il politico di FdI vede salva la poltrona.

La Russa "graziato", resta assessore regionale nonostante il saluto romano
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Romano La Russa resta al proprio posto, ovvero quello di assessore regionale alla Sicurezza lombarda. Martedì 4 ottobre 2022, all'ombra della Madonnina, è stata respinta con 46 voti su 72 la mozione di censura che chiedeva di "revocare la nomina ad assessore regionale", per "un atto di celebrazione del fascismo", a prima firma del capogruppo del Pd, Fabio Pizzul, e sottoscritta da numerosi esponenti di tutti i gruppi di minoranza.

Saluto romano: La Russa resta assessore regionale

La sua giustificazione, per essersi esibito in un saluto fascista durante un funerale, in sintesi, è stata "L'ho fatto per onorare la volontà del defunto".

Romano La Russa

Durante il dibattito era assente il presidente della Regione Attilio Fontana. Ma riavvolgiamo il nastro.

Il saluto romano dell'assessore lombardo

Romano La Russa, poco meno di un mese fa, nel settembre 2022, in occasione del funerale dello storico militante Msi prima poi An e FdI, Alberto Stabilini - non soltanto suo amico fraterno, ma anche cognato - si è esibito in un gesto che ha sollevato un vero e proprio polverone.

Durante le commemorazioni per il defunto, è stato chiamato il grido “presente” dopo aver dichiarato l’attenti ai “camerata”. I presenti hanno quindi risposto con il braccio destro alzato, a modo di "saluto romano".

Romano il nome e il saluto, bufera sull'assessore La Russa al funerale

 

Una gestualità cui una prima volta, come si vede dal video Romano La Russa risponde convintamente poi in maniera meno accentuata nella seconda e praticamente impercettibile. Ma tanto è bastato a far storcere più di un naso, anche all'interno degli stessi militanti di FdI, perché è evidente che qualcuno ha immortalato la scena in un video riprendendo proprio l'assessore e l'ha poi diffuso.

La difesa di Fratelli d'Italia

Fratelli d'Italia - che annovera fra gli esponenti di punta proprio il fratello di Romano, il più noto Ignazio La Russa - ha subito cercato di smontare il caso attraverso una nota:

"In relazione a una immagine in cui è ripreso di spalle Romano la Russa nell'occasione del funerale di Alberto Stabilini va precisato che l’estremo saluto era stato richiesto in vita dal defunto. Romano era cognato e amico di una vita di Alberto. Quel che preme sottolineare e che non emerge dal video che Romano La Russa ha anzi invitato tutti a non fare il saluto romano durante il presente".

E ancora:

"Il movimento del braccio di Romano non ha nulla a che fare col saluto fascista, ma al contrario testimonia il suo invito ai presenti ad astenersi dal saluto. Basta verificare il movimento del suo braccio peraltro assente durante le chiamate consecutive che comunque la Cassazione ha sancito non essere reato se effettuato in un funerale".

Lo stesso assessore, nella giornata di mercoledì 21 settembre 2022, era tornato sul fatto scrivendo una lettera di scuse ai colleghi di Giunta e ai consiglieri e lasciando aperta l'ipotesi di dimissioni.

"Cari colleghi, trovo doveroso scriverVi per chiarire la mia posizione in merito al video e alle notizie diffusi nelle ultime ore, capaci di creare parecchio rumore per nulla". Inizia così la lettera aperta dell'assessore alla Sicurezza, Romano La Russa, inviata oggi al presidente Attilio Fontana e alla Giunta di Regione Lombardia, ai consiglieri regionali e a tutti i colleghi, dopo le polemiche scoppiate sul saluto romano fatto al funerale a Milano di un ex militante del Fronte della Gioventù, Alberto Stabilini. Era il funerale di mio cognato, fratello gemello di mia moglie Donatella, entrambi conosciuti all'età di 16 anni, negli anni di militanza politica giovanile. Da allora, ci ha legati un'amicizia lunga una vita intera. Alberto non era un estremista, come oggi è stato erroneamente definito dalla stampa, ma un semplice esponente di destra. Appassionato di politica fin dagli anni Settanta, era un uomo discreto, umile e sempre dalla parte degli ultimi, come è stato ricordato anche dal sacerdote durante il rito religioso in Chiesa. Nessuno, men che meno lui, avrebbe voluto, alla sua morte, tanta pubblicità e una tale strumentalizzazione. Mi dispiaccio profondamente e chiedo scusa se qualcuno si è sentito incomprensibilmente offeso. Non è stato commesso alcun atto illecito, come fior di sentenze di numerosi tribunali confermano. I fatti oggetto dell'odierna polemica sono lontani anni luce da tutto ciò che può essere accostato al fascismo. Si è trattato dell'ultimo saluto destinato a una vita che è volata in cielo, nel cordoglio dei cari e degli amici fraterni e nel rispetto delle sue ultime volontà".

L'assessore aveva anche paventato la possibilità di farsi da parte:

"Se Giorgia (la Meloni, leader di FdI), me lo chiede, non c'è neanche bisogno che finisca la frase. Sono pronto a fare un passo indietro o a lato".

Fontana e Salvini prendono le distanze

La Russa, appartenente a FdI, che è stato nominato assessore da Attilio Fontana dopo le dimissioni dall'Esecutivo dell'assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, ha imbarazzato anche il presidente della Regione che, incalzato dai cronisti, ha biasimato l'accaduto nelle scorse settimane:

"Sono comportamenti che non fanno parte del nostro modo di vedere per cui sostanzialmente ai funerali preghiamo, cerchiamo di esprimere solidarietà ai parenti rimasti. Valuteremo, non ho ancora parlato con l'assessore e credo di non poter aggiungere altro. Nessuna richiesta di rimozione dall'incarico mi è stata presentata. All'opposizione dico che, dopo aver parlato con lui, ne discuteremo e valuteremo tutto".

Anche il segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, ha preso le distanze dal gesto di La Russa:

"Io quando vado a un funerale prego e non alzo il braccio teso. Sicuramente se la poteva risparmiare. Mi sembra veramente qualcosa di cui l’Italia non ha bisogno. Quando uno va in chiesa prega, stringe la mano nel segno della pace, non alza il braccio teso. Questo è evidente".

Le polemiche del Centrosinistra

Logico che la vicenda avesse poi una cassa di risonanza al Pirellone dove praticamente tutti i gruppi di minoranza del Centrosinistra hanno "condannato" il gesto di La Russa e "chiesto la sua testa" a Fontana.

“Ennesima conferma di quel che il neo assessore ha sempre sostenuto e rivendicato – commenta Nicola Di Marco, capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle –ovvero le proprie nostalgiche simpatie verso il Ventennio. Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia hanno il dovere di intervenire e fare un gesto chiaro di condanna a tutte le espressioni dell’ideologia fascista. Quel braccio teso fa orrore”. “L’assessore ha partecipato alla cerimonia del ‘presente’ di chiara matrice fascista – aggiunge il capogruppo del Pd in Consiglio Regionale Fabio Pizzul –. Chiediamo all’assessore di dissociarsi pubblicamente e che il presidente Fontana censuri il gesto, senza costringerci a depositare una mozione”.

La consigliera di Lombardi civici europei, Elisabetta Strada, ha notato che "la lettera di scuse (scritta da La Russa ndr) mostra che non si è compresa l'inopportunità del fatto". 'Nessuna nostalgia in Regione Lombardia' c'era scritto sui cartelli esibiti dal Movimento Cinque Stelle, rimossi dai commessi.

"Ero consapevole"

Lo stesso La Russa, durante la discussione in Consiglio regionale della mozione di censura ha ribadito che il saluto romano è eseguito "non con molta convinzione" perché, ammette, "ero conscio del gesto che andavo a compiere, fatto per non venir meno alle ultime volontà di Alberto". Per La Russa, la vicenda è diventata "incomprensibilmente" notizia nazionale perché "in campagna elettorale tutto è consentito".

L'epilogo della vicenda vede dunque salva la poltrona di La Russa. Tranciante il commento di Nicola Di Marco del M5S:

"Fra incoerenze imbarazzanti abbiamo assistito alla presa di Regione Lombardia da parte di Fratelli d’Italia. Nonostante sia Salvini che Fontana si fossero pubblicamente dissociati dal saluto romano dell’Assessore La Russa, la maggioranza del Consiglio Regionale ha scelto di salvarlo dalla sua goffaggine istituzionale, dalle sue contraddizioni e dalle sue imbarazzanti scuse”.

 

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