La governatrice della Sardegna per i giudici è decaduta. Lei fa ricorso: "Solo un vizio di forma"
Contestate presunte irregolarità nei rendiconti elettorali: ora a decidere sarà il Consiglio regionale
Caos Sardegna. Si torna al voto? Deciderà il Consiglio regionale. Ma di certo il nuovo anno non poteva riservare un colpo di scena più clamoroso di così.
La governatrice della Regione, Alessandra Todde, eletta nel febbraio scorso (in copertina fra Giuseppe Conte ed Elly Schlein), è stata infatti dichiarata "decaduta" dal Collegio di garanzia elettorale dopo la valutazione delle spese elettorali.
L'interessata minimizza e parla di "vizio di forma", ma ora a decidere sarà il Consiglio regionale.
Caos Sardegna, cosa sta accadendo
Il colpo di scena è arrivato nella serata di ieri, venerdì 3 gennaio 2025, dopo il pronunciamento del Collegio di garanzia della Corte d'Appello.
II provvedimento è basato su presunte irregolarità nei rendiconti elettorali. Dalla documentazione fornita dalla governatrice (candidata in quota Movimento 5 Stelle) sarebbero emerse inadempienze.
La parola al Consiglio regionale
Da qui l'ordinanza di ingiunzione indirizzata al Consiglio regionale, cui spetterà ora eventualmente la dichiarazione formale di decadenza.
Se l'orientamento della Corte d'Appello venisse confermato, Todde (quota appunto M5s candidata per il Centrosinistra) perderebbe il suo scranno di consigliera regionale e dunque anche il suo ruolo di governatrice.
A quel punto scatterebbe anche lo scioglimento dell’assemblea elettiva e sarebbe evidentemente necessario il ritorno alle urne.
La governatrice intenzionata a "tirare dritto"
Dal canto suo però la governatrice è intenzionata a "tirare dritto". Nella fattispecie, a impugnare l'atto (appellandosi a un vizio di forma e dall'entourage della presidente è trapelato che sia già stata redatta una memoria difensiva) e dunque proseguendo il suo mandato:
"La notifica della Corte d’Appello è un atto amministrativo che impugnerò nelle sedi opportune. Ho piena fiducia nella magistratura e non essendo un provvedimento definitivo continuerò serenamente a fare il mio lavoro nell’interesse del popolo sardo".
Vertice d'urgenza in Regione
Nel frattempo però questa mattina, sabato 4 gennaio 2025, è stato convocato un vertice d'urgenza dei capigruppo della maggioranza in Consiglio regionale dopo l'ordinanza-ingiunzione della commissione di garanzia.
Alla riunione, in un palazzo blindato, partecipa la stessa governatrice Todde che ha annunciato un punto stampa al termine dell'incontro.
Il provvedimento amministrativo, a quanto sembra dalle prime indiscrezioni, solleva almeno sei contestazioni, dall'indicazione del mandatario, all'individuazione di un conto corrente dedicato e di alcune spese.
Le reazioni dell'opposizione di Centrodestra
Todde vinse le elezioni regionali del 2024 battendo per una manciata di voti il candidato del Centrodestra Paolo Truzzu.
Tanto che ora proprio il Centrodestra non vede l'ora di un'immediata quanto inaspettata possibilità di rivincita dopo così poco tempo.
Come dalle parole del commissario della Lega in Sardegna Michele Pais:
"Le regole vanno rispettate, il rispetto per i cittadini sardi viene prima dell’interesse politico della sinistra. Il Consiglio regionale non penso possa opporsi, votando in senso opposto al rispetto delle regole".
Sulla stessa lunghezza d'onda Fausto Piga, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia in Regione:
"Se la presidente Todde ha barato con le spese elettorali è giusto riandare al voto. Le elezioni si possono vincere o perdere, ma le regole vanno sempre rispettate".
Durissimo anche il deputato di Forza Italia Pietro Pittalis:
"La legge è uguale per tutti e, pertanto, siamo certi che sarà rispettata con la dovuta attenzione. Abbiamo sempre avuto fiducia nella magistratura, al di là delle appartenenze politiche. In questo caso, colpisce la superficialità nella rendicontazione delle spese elettorali e per questo occorre fare chiarezza su ogni passaggio".
E ancora:
"Non esprimiamo giudizi su una decisione della magistratura, anche perchè non si conoscono i fatti nel dettaglio, ma è giusto approfondire la vicenda per il rispetto che si deve al popolo sardo e alla istituzione che deve rappresentarlo".