Il "Campo largo" si cappotta in Basilicata: sia Renzi che Calenda appoggiano il centrodestra
Mentre in Piemonte il Pd ha già annunciato che correrà da solo (e i Cinque stelle se ne son fatti già una ragione)
In principio fu la Sardegna, poi venne l'Abruzzo e ora tocca alla Basilicata.
Può far sorridere (o forse dovrebbe far riflettere), ma prima la tenuta del Governo e ora più in generale tutto il dibattito politico riguardo le dinamiche tra Centrodestra e Centrosinistra si sta sviluppando su tre Regioni che complessivamente contano meno di 4 milioni di abitanti.
Basilicata caput mundi, il pasticcio del Centrosinistra
Eppure ora dopo appunto Sardegna e Abruzzo, Basilicata caput mundi.
La Regione che, oltre per le sue straordinarie bellezze, finora era conosciuta soprattutto per il film Basilicata coast to coast, da ormai qualche settimana è balzata agli onori delle cronache.
Prima i bisticci del Centrodestra (con la Lega di traverso) sulla ricandidatura del governatore uscente, il generale Vito Bardi.
Poi, trovata la quadra su Bardi (dopo il flop in Sardegna e la paura di "fare il bis" in Abruzzo), è stato il Centrosinistra a riuscire addirittura a fare peggio.
Messo in un cassetto dopo la sconfitta in Abruzzo l'esperimento del "campo larghissimo" (con la partecipazione di Azione e Italia Viva), l'asse Pd-M5S è andato in tilt.
L'asse Pd-M5S fa strage di candidati, ora tutti con Bardi
Il paradosso è che se inizialmente il nome di Vito Bardi (quota Forza Italia) aveva portato tensioni nel Centrodestra, ora l'ex generale sembra mettere invece d'accordo tutti.
Tanto che di fronte alle strategie schizofreniche di dem e pentastellati anche Italia Viva (già ufficiale) e Azione (notizia di pochi minuti fa) sosterranno il candidato del Centrodestra.
Del resto, nel Centrosinistra, la candidatura di Domenico Lacerenza (primario del reparto di Oculistica dell'ospedale San Carlo di Potenza) è durata lo spazio di uno suggestione.
Giusto il tempo per il diretto interessato di capire non solo di non avere alcuna speranza di vittoria, ma di rischiare di essere "sacrificato" in una partita politica ancora più grande rispetto alla portata della Regione.
Imposto dal M5S, la sua candidatura aveva portato addirittura l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi a bacchettare Giuseppe Conte.
Avanti un altro, tocca a Marrese
Avanti un altro dunque, come griderebbe Paolo Bonolis nel suo fortunato game show di Canale 5.
Ecco allora che toccherà a Piero Marrese, già presidente della provincia di Matera, cercare di salvare il salvabile sul fronte del Centrosinistra.
Marrese potrà contare su un campo che rimane comunque largo (Pd-M5S-Sinistra Italiana-Più Europa), ma l'impresa che lo attende sembra oggettivamente proibitiva.
La svolta di Calenda: sostegno a Bardi
Come detto, l'inizio della settimana, oggi, lunedì 18 marzo, ha portato pochi minuti fa Carlo Calenda a sciogliere le proprie riserve.
Anche Azione sosterrà Vito Bardi.
Ad annunciarlo il segretario lucano del partito, Donato Pessolano, e il consigliere regionale Marcello Pittella:
"Pd e M5S ci hanno tenuto fuori dalla coalizione. Condividiamo molti punti del programma elettorale di Vito Bardi. Ogni altra scelta avrebbe comportato il caos per la Basilicata".
Nel fine settimana la stessa decisione era stata maturata da Italia Viva. Incredibile ma vero, Vito Bardi è già riuscito in una sorta di "mission impossible": mettere d'accordo Renzi e Calenda.
Pd-M5S in tilt, caos anche in Piemonte?
Il problema per Pd e Movimento è che ora la stessa situazione di fibrillazione, malessere e incertezza di rischia di presentarsi seriamente anche in Piemonte dove, questa volta è stato il Pd a lanciarsi in una sorta di fuga in avanti ufficializzando una candidatura in quota dem.
Quella di Gianna Pentenero, attuale assessore al Comune di Torino. Una scelta accolta dal gelo, per usare un eufemismo, del M5S.
Tanto che i pentastellati hanno subito rilanciato facendo intendere di voler correre a questo punto da soli, spiegando in una nota firmata tra gli altri anche da Chiara Appenino:
"Prendiamo atto di una mossa che cozza con il dialogo intavolato per una proposta politica condivisa e unitaria. Alla luce di tutto questo, nei prossimi giorni il Movimento illustrerà il proprio programma e avvierà il percorso per la scelta del proprio candidato presidente, convinto che il nodo per far voltare pagina al Piemonte sia quello di un'agenda programmatica all'altezza della volontà di cambiamento richiesta dai cittadini".