TORMENTONE

Giorgetti duro: "Il superbonus si è mangiato i soldi destinati alla sanità"

Secondo le stime le ricadute negative del provvedimento dureranno fino al 2026. Il Governo pensa a nuove soluzioni e a come "tappare i buchi"

Giorgetti duro: "Il superbonus si è mangiato i soldi destinati alla sanità"
Pubblicato:
Aggiornato:

Superbonus tormentone senza fine. Nel Governo e tra l'opinione pubblica si riapre il dibattito.

E mentre l'Ufficio parlamentare di bilancio ha rilanciato le sue preoccupazioni, il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti (Lega) non è stato da meno e ha messo sul tavolo la proposta di "ammortizzare" le detrazioni su dieci anni invece che su quattro.

Fatto sta che, ovunque e comunque e comunque ci si rigira, la vicenda rimane di attualità.

Superbonus, la nuova picconata del ministro

L'audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Def è stata nuova occasione per passare al setaccio le criticità del Superbonus ed evidenziare le ricadute negative nel breve e medio periodo.

Il primo commento del rappresentante dell'Esecutivo non lascia spazio a molti commenti:

"Si tratta di una misura nata male fin dall'inizio e il Governo sta cercando di limitare i danni".

Più nel dettaglio e sotto l'aspetto tecnico Giorgetti ha aggiunto:

"Le minori entrate dovute al flusso di crediti di imposta relativi ai bonus edilizi utilizzati in compensazione incideranno significativamente sulla dinamica del debito pubblico fino al 2026".

L'affondo: "Il Superbonus? Si è mangiato la sanità"

Ma per dettagliare ancora più in concreto quello che il Centrodestra (con la parziale eccezione di Forza Italia) ha sempre ritenuto un provvedimento distorto, il titolare delle Finanze ha sottolineato come la ricaduta negativa del Superbonus stia interessando non solo le strategie del Governo, ma anche, a cascata, la vita degli italiani:

"Gli ultimi dati mostrano come il superbonus si sia mangiato un anno di aumento della spesa sanitaria, 4 miliardi in più tra la presentazione del Def e la definitiva contabilizzazione dell'Istat".

Del resto Giorgetti (perfettamente in linea con il precedente presidente del Consiglio Mario Draghi) più di una volta ha bollato il provvedimento sulle agevolazioni per ristrutturare gli immobili. 

I numeri dei bonus edilizi

Guardando alle dinamiche degli anni passati, Giorgetti ha quantificato il totale dei crediti relativi a tutti i bonus edilizi tra il 15 ottobre 2020 e il 4 aprile 2024 a 219,5 miliardi.

Di questi, 160,5 si riferiscono al super-ecobonus e super-sisma bonus, mentre 59 miliardi sono relativi agli altri bonus edilizi. Al netto degli importi soggetti ad annullamento per frodi, errori e altro, l’ammontare dei crediti da Superbonus nel quadriennio 2020-2023 è pari a 153,3 miliardi.

I crediti fruiti finora attraverso compensazione con F24 ammontano a 41,8 miliardi, 20,8 dei quali compensati nel 2023.

La relazione dell'Ufficio parlamentare di bilancio

Oltre all'audizione di questo inizio settimana in Commissione, alla fine della scorsa era invece arrivata la relazione dell'Ufficio parlamentare di bilancio.

La documentazione del gruppo di lavoro ha passato in rassegna quanto emerso riguardo il bonus facciate,  gli incentivi di Transizione 4.0 e naturalmente il Superbonus. 

Anche in questo caso il giudizio è stato negativo.

Al primo marzo 2024 l'ammontare del Superbonus nel periodo 2020-23 è stato pari a circa 170 miliardi, si legge.

Secondo il lavoro dell'Ufficio parlamentare di bilancio, quanto rilevato in termini di competenza economica nel quadriennio 2020-23 inciderà, a livello di debito, soprattutto sul triennio 2024-26: a un impatto in media annua pari allo 0,5% del Pil nel triennio 2021-23, seguirà un onere più elevato pari a circa l'1,8% in quello successivo.

Ripensare le agevolazioni, le nuove possibili soluzioni

Ecco allora che dalla relazione del gruppo di lavoro si evince come "l'esplosione dei costi del Superbonus spinga a ripensare le agevolazioni".

La prima soluzione potrebbe essere ipotizzare un'aliquota tale "da incentivare un comportamento meritevole senza porre la spesa a totale carico dello Stato".

Inoltre, l'agevolazione "dovrebbe essere selettiva con riguardo sia alle attività incentivate sia ai beneficiari e dovrebbe essere sottoposta ad autorizzazioni preventive senza automatismi".

Ma non solo. Nella sua relazione l'Ufficio parlamentare di bilancio ha anche suggerito di sostituire l'attuale agevolazione "con un trasferimento monetario modulato in base alla condizione economica del nucleo familiare e alla classe energetica dell'edificio, sottoposto ad autorizzazioni preventive e soggetto a un limite di spesa, o con prestiti agevolati".

Superbonus cosa non ha funzionato

Alla clamorosa differenza tra risultati e attese di costo, si legge nella relazione  "hanno contribuito fattori evidenti sin dalla sua introduzione, sebbene difficilmente prevedibili nell'entità degli effetti, legati alle caratteristiche specifiche della misura, e altri che sono sopraggiunti come conseguenze di queste".

Eccoli elencati:

  • l'elevata percentuale dell'agevolazione a carico dello Stato
  • la fissazione di massimali di spesa agevolabile più elevati rispetto a quelli previsti per altri interventi di incentivo riguardanti gli immobili;
  • La possibilità di fruire dell'agevolazione attraverso lo sconto in fattura e la cessione del credito, che ha allargato in modo sconsiderato la platea dei beneficiari
  • l'automaticità dell'agevolazione;
  • la mancanza sin dall'inizio di meccanismi di autorizzazione preventiva
  • le proroghe
  • l'aumento dei prezzi delle materie prime e dei materiali da costruzione
  • l'emergere di fenomeni fraudolenti essendo il sistema di controlli basato su certificazioni di soggetti privati.

Non solo Superbonus

Sotto la lente del Governo ci sono però ora anche altre agevolazioni.

Ad esempio, il bonus ristrutturazione che ormai da anni permette di recuperare il 50% delle spese sostenute per le migliorie apportate al proprio immobile con manutenzione ordinaria e straordinaria.

E' una delle agevolazioni oggi previste per gli interventi edilizi, insieme all'ecobonus, il superbonus, il sismabonus, il bonus verde e il bonus barriere architettoniche.

L'intenzione del Governo sarebbe quella di riformare i bonus casa per rendere le detrazioni non più automatiche come oggi.

L’idea ventilata sarebbe di concedere aiuti per gli interventi edilizi solo tramite un contributo a fondo perduto accessibile dietro apposita domanda e relativa autorizzazione.

Seguici sui nostri canali