Oltre il bipolarismo

In Sicilia è nata "Forza Italia Viva": prove generali per un nuovo grande Centro?

Il successo a Roma di Azione porta d'attualità scenari impensabili fino a pochi mesi fa.

In Sicilia è nata "Forza Italia Viva": prove generali per un nuovo grande Centro?
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Un grande centro italiano? Perché no. E come avviare le "prove generali" se non mettendo insieme quelle due forze che da tempo sono in predicato (non ufficialmente) di unirsi per un asse centrista? Non è dato sapersi se siano rose e se fioriranno, e neppure se si chiamerà Forza Italia Viva, ma quel che è certo è che in Sicilia è partito l'esperimento di unione tra renziani e berlusconiani, cioè tra Forza Italia e Italia Viva

In Sicilia Forza Italia e Italia Viva fanno le prove di grande centro

A siglare l'accordo sono stati Matteo Renzi e Gianfranco Miccicché, che a settembre si erano incontrati la prima volta in Sicilia per la presentazione del libro dell'ex premier. Da lì, poi, è nato il tutto.  E a quanto pare non è stato un processo così complicato e tortuoso, anche soltanto per i tempi in cui si è concretizzato.

L'asse nasce all'Assemblea regionale siciliana, ma è destinato a puntare anche oltre, come ha spiegato il capogruppo azzurro all'Ars Tommaso Calderone:

"Oggi inizia il laboratorio Sicilia, un accordo che porterà Forza Italia e Sicilia Futura-Italia Viva a un grande risultato alle prossime elezioni, amministrative e regionali

Uno dei primi appuntamenti sarà la scelta del candidato sindaco di Palermo, dove si voterà nel 2022. E sempre il prossimo anno si voterà anche per le Regionali.

L'Italia svolta al centro

Se son rose fioriranno, si diceva. Ma i presupposti ci sono tutti. Del resto, quello che fino a mesi fa sembrava solo quasi un malinconico ritornello di chi cercava di ritagliarsi o mantenere una posizione comunque importante all'interno del panorama politico italiano, potrebbe diventare da qui a poco un progetto contenitore capace di risvegliare la passione politica di chi fatica a identificarsi e collocarsi più a destra o a sinistra. In questo senso, l'esito del voto di ottobre soprattutto nelle grandi città è piuttosto indicativo di ragionamenti portati avanti da chi ritiene una soluzione vincente svoltare al Centro.

Il centro a Roma e Milano

Gli esempi di Roma e Milano sono emblematici. Nella Capitale, al primo e secondo turno, il consenso raccolto da Carlo Calenda e la sua Azione è stato fondamentale. Non a caso proprio oggi l'ex viceministro ed ex europarlamentare ha presentato il nuovo simbolo del suo partito e lanciato un messaggio ai naviganti. Nella fattispecie a Enrico Letta e Silvio Berlusconi: "Siano coraggiosi, lascino i populisti". E del resto, il rovescio della medaglia, ovvero una mancanza di centro ha segnato invece clamorosamente l'esito delle Amministrative a Milano (una città da sempre piuttosto esigente e moderata) dove Lega e Fratelli d'Italia non hanno sfondato e Forza Italia ha mantenuto a fatica il suo ultimo "zoccolo duro" di voti.

Lavori in corso con uno sguardo al Colle

La questione rimane attuale declinata sugli scenari della politica nazionale, in vista di decretare le prossime strategie per le Politiche e andare a definire una collocazione autorevole per l'Italia nello scacchiere europeo. Una partita su due binari non di poco conto.

Il dibattito è stato lanciato dallo stesso Calenda e da Renato Brunetta.

Calenda oltre a lanciare quello che sembra più di un appello a Letta e Berlusconi, strizza l'occhio anche a Pier Luigi Bersani e Giancarlo Giorgetti (l'anima più moderata della Lega), anche se ha bocciato l'idea di rimettere in piedi l'esperienza dell'Ulivo, magari coinvolgendo il M5S.

Brunetta dopo la debacle alle Amministrative nelle grandi città ha invece invitato lo stesso Centrodestra a rivedere le sue dinamiche. Se dunque da una parte il Pd, dall'altra Lega e FdI tengono botta e si contendono la leadership dei sondaggi, il dado per la svolta al Centro sembra tratto e c'è chi sussurra che la nuova forza potrebbe delinearsi già per l'elezione del presidente della Repubblica.

Addio bipolarismo nel nome di Draghi

E ancora Calenda al termine della presentazione del nuovo simbolo di Azione, ha scritto sulla propria pagina Facebook:

"Il nostro obiettivo è crescere per spezzare il bipolarismo che da 30 anni fa declinare l'Italia e unire le persone serie di destra e sinistra per continuare con Draghi".

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