"Dipendenza" dalla Russia

Energia, Draghi: "L'Italia acquisterà due rigassificatori". Il premier parlerà con Putin

Le strategie del nostro Governo sul fronte della dipendenza energetica dalla Russia illustrate dal premier al Consiglio Europeo.

Energia, Draghi: "L'Italia acquisterà due rigassificatori". Il premier parlerà con Putin
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Sulla dipendenza energia dell'Unione Europea dalla Russia, il premier Draghi annuncia l'Italia acquisterà due rigassificatori galleggianti.

Lo ha annunciato il nostro premier Mario Draghi nella conferenza stampa al termine del vertice Ue a Bruxelles dedicato alla situazione in Ucraina e alle ricadute politiche ed economiche sul resto d'Europa.

Dipendenza gas dalla Russia, l'Italia si muove

Secondo quanto illustrato dal premier si tratterebbe di una strategia "figlia" non solo dell'emergenza e della contingenza della guerra, ma tutto sommato potrebbe lasciare spazio a investimenti a più ampio respiro:

"Contiamo di essere in grado di assorbire la nostra quota  di gas che ci viene offerta dagli Usa"

Del resto, quello del caro energia e della dipendenza dell'Europa dalle forniture dalla Russia è un tema che si era già sviluppato ancor prima dell'esplosione del conflitto in Ucraina e delle successive sanzioni  applicate a Mosca.

Tanto che, come periodicamente accade, in Italia si era riaperto quasi prepotentemente da destra a sinistra il dibattito sull'energia generata dal nucleare.

Energia e gas, cosa farà l'Italia

Secondo quanto spiegato da Draghi in Belgio, il premier in questo senso ha già dato disposizioni chiare in tal senso al ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani:

"Oggi abbiamo in funzione tre rigassificatori. La disposizione del ministro Cingolani alla Snam è ora di acquistare altri due rigassificatori galleggianti"

Tanto che il premier, in conclusione della sua conferenza stampa, ha poi aggiunto che un piano dettagliato sarà presentato al Paese entro un paio di settimane.

Energia e gas, un piano ad ampio respiro

Come detto, l'orientamento del nostro Governo è comunque quello di mettere nero su bianco  un piano energetico ad ampio respiro. Tanto è vero che tra le misure discusse al Consiglio europeo a Bruxelles, ci sono state misure già adottate dall'Italia come "il sostegno alle famiglie, il sostegno alle imprese, per mitigare gli effetti dell'aumento dei prezzi del gas e dell'elettricità".

Senza contare la tassazione dei profitti in eccesso, dei profitti straordinari, fatti della società produttrici che commercializzano l'energia elettrica. "E anche la possibilità di mettere un tetto al prezzo del gas", come ha aggiunto ancora Draghi.

Anche se su questo punto sembrano esserci alcune resistenze.

Gli aiuti promessi da Biden all'Europa

In tutto questo contesto, sul tema della "diversificazione dell'energia", sul tavolo ci sono gli aiuti che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha promesso all'Europa.

Uno scenario che è stato spiegato ancora dal nostro presidente del Consiglio:

"La prima misura è di 10 miliardi di metri cubi di gas liquido, che arriverà a 50 miliardi l'anno entro il 2030. Ma serviranno dei rigassificatori per poterne approfittare a pieno. Le speranze di una diversificazione che proceda con una certa rapidità ci sono"

Ecco allora perché il nostro Governo e il ministro Cingolani si metteranno subito al lavoro con la Snam.

Le soluzioni per la pace, Draghi parlerà ancora con Putin

Nel frattempo, nelle dinamiche dei rapporti economici e commerciali con la Russia, Draghi non ha nascosto tutto il suo scetticismo (eufemismo) sui pagamenti in rubli imposti da Mosca ai suoi "partner" commerciali.

Ma al di là di questo, Draghi ha spiegato che cercherà ancora la strada della pace attraverso il dialogo con Putin per scongiurare anche economicamente una situazione che si sta facendo critica:

"Francia e Germania hanno fatto molto e anche io. Al momento senza risultati, ma se l'atteggiamento di Putin e Mosca cambierà, noi dovremo farci trovare lì pronti"

 

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