Ecco chi accoglie più migranti fra Italia e Francia. Intanto i due Paesi ai ferri corti
Dopo il secco rifiuto del governo Meloni di un porto, è stata Parigi ad accogliere la nave Ocean Vikings con a bordo 230 migranti. E ora inizia la "vendetta".
Tensione alle stelle tra Francia e Italia. Dopo il secco rifiuto del governo Meloni di un porto, è stata Parigi ad accogliere la nave Ocean Vikings con a bordo 230 migranti. I passeggeri hanno cominciato a sbarcare stamane, 11 novembre 2022: nove Paesi europei si sono impegnati a ospitare "i due terzi" dei 230 migranti. L'Eliseo ha attaccato la politica di Palazzo Chigi, il ministro francese Darmanin ha promesso una ritorsione dura: la serrata dei confini a Ventimiglia e la sospensione dell'accoglienza di 3.500 rifugiati dall'Italia, accompagnata da un appello agli altri Paesi Ue a fare altrettanto. Il ministro forzista Tajani ha commentato: “Reazione sproporzionata".
Francia accoglie migranti rifiutati da Roma ma promette ritorsioni
La Ocean Viking è arrivata questa mattina a Tolone ed è iniziato lo sbarco delle 230 persone a bordo. La crisi diplomatica tra Roma e Parigi sulla Ong è ormai dichiarata: i francesi, dopo un primo ammonimento verbale legato al secco rifiuto di Giorgia Meloni di accogliere la nave carica di migranti, sono passati ai fatti. Il ministro dell'Interno Gerald Darmanin stamattina ha definito "incomprensibile e disumana" la decisione di Roma di non aprire i suoi porti e soprattutto ha promesso una ritorsione durissima: la serrata dei confini a Ventimiglia, con 500 agenti già schierati, e la sospensione dell'accoglienza di 3.500 rifugiati dall'Italia, accompagnata da un appello agli altri Paesi Ue a fare altrettanto.
Il ministro d'Oltralpe ha chiarito che la nave della Ong Sos Mediterranee sarà accolta in Francia soltanto "in via eccezionale, su richiesta del presidente della Repubblica, e tenuto conto dei 15 giorni di attesa in mare che le autorità italiane hanno fatto subire ai passeggeri". Per poi deplorare "profondamente la scelta dell'Italia di non considerarsi come uno Stato europeo responsabile". Che in quanto Paese più vicino aveva il dovere di aprire i suoi porti, oltre al fatto che è "il primo beneficiario" del meccanismo di solidarietà europeo per i ricollocamenti, ha aggiunto.
Chiamata in causa da Darmanin, Bruxelles osserva con preoccupazione la tensione crescente. La Commissione, pur ribadendo la necessità che si rispetti "l'obbligo legale al salvataggio", ha invocato una "cooperazione" tra Stati membri, anche per fare passi avanti nel "patto sulla migrazione".
Il presidente Emmanuel Macron deve anche fronteggiare grattacapi interni con la destra di Marine Le Pen - da sempre allineata alla leader di FdI sul tema migranti - che lo ha accusato di aver ceduto, dando prova di un "drammatico lassismo".
Tajani: "Reazione sproporzionata"
L'Esecutivo non tende la mano cercando una mediazione per smorzare la tensione, bensì contrattacca. Secondo il ministro degli Esteri Antonio Tajani la Francia si è mossa in modo "sproporzionato" rispetto alla vicenda:
"Noi abbiamo 90mila arrivi e avevamo un accordo per la redistribuzione di 8mila migranti ma finora ne sono stati redistribuiti solo 117. Ed ora si tratta di 234 persone che stanno arrivando in Francia", ha sottolineato il titolare della Farnesina, invocando una "maggiore serenità" e "soluzioni a livello europeo".
Gli stessi numeri sono stati ricordati dal leader del Viminale Matteo Piantedosi, che ha rivendicato la linea della fermezza del governo, chiamando in causa la mancata solidarietà europea. A fronte di "ricollocamenti assolutamente insufficienti, si vuole imporre il principio che l'Italia sia l'unico approdo d'Europa possibile per gli immigrati illegali, determinando così un flusso di ingressi in notevole crescita in questi ultimi tre anni".
Lo stesso ministro, nei giorni scorsi, dopo che un giudice ha di fatto obbligato il governo Meloni a far sbarcare tutti i migranti tenuti al largo dal porto di Catania, sconfessando la linea della "selezione dei più fragili" portata avanti dal Viminale in concerto con la premier, ha risposto alle critiche piovute dalla Ue di non "prendere lezioni da nessuno". In quell'occasione la Francia ha ricordato al ministro degli Interni che oltre a non prendere lezioni, l'Italia, però, è beneficiaria di ingenti cifre dall'Unione.
Il vicepremier Matteo Salvini, che da ministro dell'Interno nel Conte I aveva inaugurato la politica dei porti chiusi, sceglie a sua volta di attaccare i cugini d'Oltralpe:
Inspiegabile il nervosismo di alcuni politici francesi a fronte dell’arrivo di 234 immigrati via nave.
In Italia gli sbarchi sono stati quasi 90.000 da inizio anno, e di questi la Francia ne ha accettati solo 38, l’Europa intera solo 117.
A protestare dovrebbe essere l’Italia. pic.twitter.com/QsE6PwtzOx— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) November 10, 2022
Da Palazzo Chigi invece, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari ha parlato di comportamento "totalmente scomposto che lascia un po' perplessi".
E' scontro a viso aperto, con buona pace della diplomazia. Ma come stanno davvero le cose, numeri alla mano?
Francia e Germania accolgono più migranti all'anno rispetto all'Italia
La domanda che ora sorge spontanea, al di là delle fazioni politiche è: cosa dicono i numeri? Chi accoglie più migranti in Europa? E’ vero, come spesso sentiamo dire, che il Vecchio Continente non fa la propria parte lasciando sulle spalle dell’Italia il peso delle migrazioni oppure, come precisano altre voci, è una menzogna il fatto che tocchi al nostro Paese a farsi carico della maggior parte dei profughi?
Analizzando le rotte che hanno portato i migranti in Europa nella prima metà del 2022, emerge che la rotta del centro Mediterraneo, che arriva in Italia, ha portato 70mila persone. Ventimila persone hanno invece viaggiato per la rotta verso Cipro, altre 20mila verso la Spagna. C’è poi la rotta balcanica: in questo caso non si tratta di sbarchi, ma di viaggi che si fanno con molte difficoltà e che hanno portato 86mila migranti verso i Paesi del Centro Europa
Guardando ai dati dell’anno scorso sugli ingressi irregolari nell’Unione europea, gli arrivi via terra sono stati 87.300 mentre quelli via mare 112.600.
Considerando gli sbarchi in Italia, la maggior parte delle persone arriva con sbarchi autonomi, cioè senza necessità di operazioni di salvataggio. Tra il 2020 e il 2021, questo tipo di sbarchi sono stati più della metà (53%). Poi ci sono i soccorsi di Guardia costiera, Frontex, ecc…, che corrispondono al 31% degli sbarchi. Infine, il numero di persone che arriva tramite le Ong è più bassa: 16%.
A settembre 2022, gli ingressi irregolari (come vengono definiti nella nomenclatura europea) in Italia e Germania sono stati gli stessi: in Italia sono stati sbarchi, in Germania arrivi via terra attraverso la rotta balcanica. Confrontiamo Italia e Germania anche per quanto riguarda le richieste di asilo tra il 2008 e il 2021: i tedeschi hanno accolto molte più persone rispetto al nostro Paese. Anche nel picco che ha riguardato l’Italia del 2016-2017, con i grandi arrivi dal Mediterraneo, la Germania ha accolto i profughi siriani arrivando a 722mila in un anno (l’Italia era arrivata a 126mila richieste d’asilo)
Guardando infine la media annuale di richieste d’asilo nei quattro grandi Paesi dell’Ue dal 2008 al 2021, la Germania (193mila) e la Francia (77mila) si posizionano al di sopra di Italia (49mila) e Spagna (33mila): ovvero accolgono più migranti.
I numeri raccontano quindi che Francia e Germania si fanno carico di un maggior numero di migranti e che il nostro Paese non ha affatto una quota di richiedenti asilo maggiore di altri, pare infatti che non sia la meta più ambita nemmeno per i profughi. Tra il 2019 e il 2021 all'Italia sono arrivate il 6,5 per cento del totale delle richieste di asilo presentate negli stati membri dell'Unione.