GOVERNO AL CAPOLINEA

Ufficiale, Draghi si è dimesso: cosa succede ora

Falliti i tentativi di mediazione nella notte, Draghi andrà ancora al Quirinale per presentare le dimissioni. Intanto è tutti contro tutti con bufera in Forza Italia.

Ufficiale, Draghi si è dimesso: cosa succede ora
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Draghi, appuntamento alla Camera poi i...saluti. Secondo il programma in agenda, stamattina, giovedì 21 luglio 2022,  il premier (che in 24 ore è tornato di fatto a essere dimissionario) ha parlato alla Camera per annunciare le dimissioni dopo la folle giornata di ieri in Senato. 

Draghi si è dimesso

E' stato un intervento "flash" quello del presidente del Consiglio che si è poi recato al Colle da Sergio Mattarella per dimettersi. Il capo dello Stato ha preso atto della decisione.  Il Governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti. Lo comunica il Quirinale in una nota.

Mattarella nel pomeriggio vedrà i presidenti delle Camere Casellati e Fico.

Il discorso alla Camera

Poco prima Draghi aveva parlato pochi minuti alla Camera.

Il presidente è stato salutato da un lungo e caloroso applauso dei deputati e si è lasciato andare a un commento tra l'ironico e il polemico:

"Certe volte anche il cuore dei banchieri centrali viene usato. Grazie per questo e per quanto abbiamo fatto. Chiedo al presidente della Camera di sospendere i lavori perché alla luce del voto di ieri al Senato mi sto recando dal presidente della Repubblica per comunicare le mie determinazioni".

Draghi ha chiesto al presidente Roberto Fico di sospendere la seduta fino alle 12.

Dal Senato alla Camera, in 24 ore Governo al capolinea

Le dimissioni sono arrivate dopo che ieri il voto di fiducia al suo Governo ha fatto segnare il consenso più basso per il suo Esecutivo: solo 95 voti alla risoluzione di Pierferdinando Casini, mentre in precedenza era arrivata la proposta della Lega e del capogruppo Massimiliano Romeo.

Che gli hanno sì consentito di incassare la fiducia, ma sono un segnale di una situazione non più gestibile da qui alla fine della legislatura.

Il solito canovaccio, tutti contro tutti: che succede ora

Già da ieri sera al termine della votazione è ripartito l'ormai consueto canovaccio dialettico delle ultime settimana: tutti contro tutti. Ognuno ad accusare l'altro di aver fatto cadere Draghi.

Tanto da far fallire gli ennesimi tentativi di mediazione che si sono cercati di concretizzare nella serata e nottata (anche dal presidente Mattarella), tanto da far scoppiare la bufera in Forza Italia con una furibonda lite tra Licia Ronzulli e il ministro per le Autonomie regionali Mariastella Gelmini che difatti in serata ha abbandonato gli azzurri.

Il resto è storia nota: tutti sono contro il M5S, qualcuno accusa anche il Pd, mentre Giorgia Meloni e FdI esultano e Lega e Forza Italia   sembrano aver ritrovato l'intesa dei giorni migliori con il segretario del Enrico Letta che ha sentenziato duramente:

"Quanto accaduto è follia".

Draghi ai saluti, ma che succede ora?

A questo punto proprio il Capo dello Stato prepara lo scioglimento delle Camere e pensa a un messaggio per spiegare le ragioni della fine legislatura, con la prima data utile per le elezioni che porterebbe al 2 ottobre 2022.

Anche il 25 settembre potrebbe essere una data del calendario, ma coincide con la vigilia del Capodanno ebraico.

Esclusa la fantasiosa ipotesi di elezioni ad agosto, il Pd spinge però per tornare al voto alla fine dell'anno.

 

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