Benzina: il Governo prepara il decreto con lo "sconto" di 15 centesimi al litro. Scongiurato il blocco (per ora)
Per il caro energia si chiede aiuto anche all'Ue. Il provvedimento potrebbe arrivare tra mercoledì e giovedì.
Una boccata d'ossigeno contro l'impennata del carburante e il caro bollette. Il Governo dovrebbe mettere nero su bianco a un decreto che vada in questo direzione tra oggi, mercoledì 16, e - più probabilmente - giovedì 17 marzo.
Le stesse giornate in cui l'Esecutivo varerà un decreto anche per quanto concerne l'allentamento delle restrizioni anti Covid, in vista dell'addio allo stato di emergenza.
Carburante e bollette, il Governo prepara il decreto
I provvedimenti del Governo Draghi dovrebbero approdare in Consiglio dei ministri tra mercoledì e giovedì. Sul tavolo, l'obiettivo (anche per le forti sollecitazioni di Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Movimento 5 Stelle) di venire incontro a famiglie e a imprese, per frenare i rincari di carburante e bollette.
Il tutto, in un momento delicato per il Paese, reduce di due anni segnati dalla pandemia e ora in apprensione per quanto sta accadendo in Ucraina dopo l'invasione della Russia.
Anche perché gli aumenti carburante e bollente potrebbero innescare a breve un effetto domino sui prezzi di moltissimi altri beni di consumo. Tradotto, un'inflazione come da anni non si vedeva o non si sentiva parlare.
Il Governo corre ai ripari: carburante scende di 15-20 centesimi
Secondo quanto trapela da Palazzo Chigi, Draghi e i suoi ministri stanno lavorando sulla rateizzazione e il calmieramento delle bollette energetiche per famiglie e al taglio del prezzo della benzina e del diesel. Soprattutto attraverso il taglio delle accise o - più probabilmente - l'utilizzo dell'extra gettito Iva di questi mesi.
Secondo una primissima stima, a detta degli esperti verosimile e realistica, il prezzo del carburante potrebbe scendere di almeno 15 centesimi al litro, forse di 20, riportandolo quasi ovunque sotto i due euro, a meno di nuovi rincari.
C'è pure il caro bollente
Ma l'attenzione e le strategie del Governo sono concentrate anche sulla partita delle misure sul fronte della crisi energetica. Una partita che si gioca dentro e fuori i confini nazionali.
La base di partenza è lo "spacchettamento" della bolletta, metà subito e l'altra metà in dieci rate. Così come l'altra "certezza" è che non non si farà ricorso, almeno per ora, a un nuovo scostamento di bilancio.
Carburante e bollette, manovre a più ampio respiro
In un raggio d'azione a più ampio respiro, l'Esecutivo sta anche studiando il modo per estendere il prelievo sugli extraprofitti, già introdotti per le produzioni da rinnovabili, anche alle altre società energetiche.
Ma non solo. Fuori confine l’obiettivo è introdurre un tetto europeo ai prezzi delle importazioni di gas. Un impegno che il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il premier Mario Draghi stanno sollecitando anche all'Unione Europea.
Il pressing delle forze politiche
Nel frattempo, il pressing delle forze politiche si sta indirizzando non solo verso il Governo per mettere sul tavolo subito azioni concrete.
Da destra a sinistra, altrettanto in maniera bipartisan, i partiti stanno chiedendo che il ministro Cingolani riferisca al più presto in Parlamento sulla sua uscita di sabato quando ha definito il caro carburante di queste ultime settimane "è una colossale truffa".
Scongiurati i primi blocchi
Intanto i preannunciati scioperi in atto da lunedì 14 marzo non hanno creato particolari problemi. A partire da quello dei benzinai, che hanno fermato le pompe self service nelle ore notturne. Mancano ancora i dati definitivi sulle adesioni, ma non sembra ci siano stati particolari disagi.
Qualche preoccupazione in più aveva destato il possibile stop degli autotrasportatori a partire da lunedì 14 marzo. Una protesta che è stata poi stoppata a seguito dell'intervento della Commissione di Garanzia, che ha sottolineato il poco preavviso (anche se tecnicamente non si trattava di uno sciopero).
Rimane sul tavolo, invece, lo sciopero proclamato a partire da sabato 19. Anche se le associazioni di categoria e il Governo trattano per un accordo. La viceministra dei Trasporti e delle Infrastrutture Teresa Bellanova ha presentato un protocollo d'intesa con alcune misure per favorire la categoria. Ma soprattutto è intervenuta sullo scottante tema delle accise:
"Un intervento sulle accise non è più rinviabile. Il caro carburante rischia di strozzare un segmento strategico per il paese come quello dell'autotrasporto, ripercuotendosi su altri settori ugualmente essenziali e di prima necessità. Serve agire adesso, con coraggio e determinazione. Dopo sarebbe troppo tardi".