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Crisi politica, quando si vota se cade il Governo Draghi

Le sorti dell'Esecutivo dipenderanno dalla decisione di domani, mercoledì 20 luglio 2022, quando il Premier si presenterà alle Camere.

Crisi politica, quando si vota se cade il Governo Draghi
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Draghi lascia o raddoppia? Le sorti finali dell'Esecutivo si decideranno tutte domani, mercoledì 20 luglio 2022, quando il premier si presenterà alle Camere. La crisi di Governo scatterà inevitabilmente o se il Presidente del Consiglio non otterrà la maggioranza in Parlamento, o se sarà proprio quest'ultimo a comunicare le sue dimissioni, inizialmente respinte dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Se questa circostanza dovesse veramente realizzarsi, quindi, quali scenari si aprirebbero per il nostro Paese? Sul tavolo del Presidente Mattarella c'è anche la possibilità di sciogliere le Camere e anticipare le elezioni di qualche mese, già previste in realtà a marzo 2023 come da scadenza naturale dell'attuale legislatura. Questa però resta solo un'alternativa, poiché la situazione appare particolarmente complessa.

Quando si vota se non cade il Governo Draghi

Partiamo dalla situazione normale. Qualora il Presidente del Consiglio Mario Draghi dovesse decidere di non rassegnare le dimissioni, ottenendo la maggioranza in Parlamento, l'Esecutivo andrebbe dritto verso la sua naturale conclusione fissata per il prossimo marzo 2023, periodo in cui si svolgeranno le elezioni politiche per la fine dell'attuale legislatura. Tale circostanza non appare impossibile, ma stando a quanto accaduto con il Movimento 5 Stelle risulta particolarmente complesso ipotizzare un Draghi-bis. I rapporti sono tesi, ma ragionando di buon senso si potrebbe arrivare a ricompattare la maggioranza fino a fine mandato.

Tra i sostenitori dell'attuale Presidente del Consiglio, nel corso della giornata di ieri, lunedì 18 luglio 2022, si è mosso un fronte popolare che ha manifestato il suo totale ed incondizionato appoggio a Mario Draghi: in tantissimi si sono radunati a Roma, in piazza San Silvestro, per chiede al Premier di non dimettersi.

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Se cade Draghi, opzione Governo tecnico

Ora veniamo a cosa accadrebbe se Draghi si dimette ufficialmente, o se non riesce ad ottenere la maggioranza in Parlamento.

La prima opzione è che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, possa decidere di non sciogliere le Camere e indire delle elezioni anticipate. Considerando che mancano nove mesi circa alla fine della legislatura e alle elezioni politiche di marzo 2023, il Capo di Stato potrebbe dare l'incarico ad un Governo tecnico con in testa un traghettatore (negli ultimi giorni si è fatto il nome di Giuliano Amato, da poco Presidente della Corte Costituzionale). L'obiettivo di questa scelta sta soprattutto nel portare a termine le ultime riforme necessarie in primis per ottenere i fondi del Pnrr. Il bandolo della matassa starebbe nel capire che tipo di maggioranza appoggerebbe un Governo tecnico.

Crisi politica, l'alternativa delle elezioni anticipate

Nel caso in cui non si realizzasse alcuna delle precedenti ipotesi, ecco che il Presidente Mattarella potrebbe decidere di anticipare le elezioni politiche. In questa circostanza verranno così sciolte le Camere e indetto un nuovo voto per decidere le sorti di Parlamento e Governo. Il periodo stabilito per questo possibile scenario si aggirerebbe tra settembre e l'inizio di ottobre, in modo di avere un governo nel pieno delle sue funzioni per chiudere la legge di Bilancio entro la fine dell'anno.

Proprio quest'ultima riforma potrebbe rappresentare un altro scoglio insormontabile per l'attuale Esecutivo: con momenti di alta tensione già nel 2021, anche quest'anno i partiti saranno pronti a piantare le loro bandierine e non è detto che si possa riaprire nuovamente una seconda crisi di Governo.

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