ELEZIONI REGIONALI

Come sta andando la campagna elettorale in Abruzzo, domenica al voto

Il Centrodestra cerca la riscossa dopo il flop in Sardegna, il Campo larghissimo sogna un altro sgambetto e arriva l'appello al voto di...Rocco Siffredi

Come sta andando la campagna elettorale in Abruzzo, domenica al voto
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Mentre negli Stati Uniti è ormai certo che a correre per la Casa Bianca saranno due "giovincelli" di 81 e 77 anni, le attenzioni elettorali del Bel Paese sono tutte concentrate sull'Abruzzo.

Insomma, se negli States il nuovo che avanza ha i nomi di Joe Biden e di Donald Trump (dopo il ritiro ufficiale di Nikki Haley e la mancanza di una vera alternativa per i democratici), qui da noi in Italia dopo la Sardegna (poco più di 1 milione e mezzo di abitanti) se non la tenuta generale del Governo, ma almeno la sua stabilità e credibilità passano dalle elezioni regionali in Abruzzo, 1 milione e 300mila abitanti secondo gli ultimi dati demografici.

Roma caput mundi? Macché, è l'Abruzzo

Ecco allora che verrebbe da riscrivere l'antico Roma caput mundi, perché ora c'è l'Abruzzo.

Da qui infatti il Centrodestra cerca la riscossa dopo la rocambolesca sconfitta elettorale in Sardegna, ma soprattutto cerca di ritrovare rinnovato entusiasmo e coesione per pianificare al meglio non solo i prossimi appuntamenti al voto (Basilicata, Umbria e Piemonte, oltre al rinnovo di moltissime Amministrazioni comunali), ma anche e soprattutto l'attività e l'azione del Governo.

Uno scenario dove sono parzialmente escluse le dinamiche relative alle elezioni Europee perché in quel caso fanno ognuno una corsa a sé: Fratelli d'Italia e Lega guardando ai conservatori e alla Destra, Forza Italia alla grande famiglia dei Popolari (Ppe).

Anche se in queste ultime ore, proprio al congresso del Partito popolare europeo a Bucarest in Romania dal Ppe (e in simultanea dal segretario di Forza Italia Antonio Tajani) è arrivata l'apertura ai conservatori per un eventuale "accordo di governo" in Europa.

Staremo a vedere.

Cesa, Salvini, Meloni, Tajani, Marsilio e Lupi

"Profumo di vittoria", "fughe" e l'incubo di altri "sgambetti"

Proprio Tajani in Abruzzo per il comizio elettorale con Giorgia Meloni e Matteo Salvini, prima di volare in Romania al congresso Ppe ha manifestato tutto il suo ottimismo per la corsa elettorale del governatore uscente Marco Marsilio, commentando:

"Sento profumo di vittoria".

Ultime ore di campagna elettorale dove non è mancata qualche tensione, ad esempio quando il leader della Lega Matteo Salvini ha lasciato anzitempo il palco lasciando sola a concludere Giorgia Meloni e "saltando" la foto finale di gruppo (lo scatto tutti insieme è stato fatto all'inizio del comizio), dove c'era invece Maurizio Lupi di Noi Moderati.

Ma Lupi ha buttato acqua sul fuoco:

"Matteo aveva un altro comizio".

Resta il fatto, ormai assodato da tempo che i rapporti FdI-Lega e tra i due leader siano ai minimi storici.

Tanti, forse troppo, i motivi di "scontri" e tensioni sul tavolo.

Abruzzo, le tensioni Lega-Forza Italia

E secondo qualcuno potrebbe profilarsi lo spauracchio di altro "sgambetto" leghista dopo quello (ammesso che in effetti ci sia stato) del voto disgiunto in Sardegna.

Perché se è vero che l'opzione del voto disgiunto in Abruzzo non è prevista, è invece assodato che radio Tam Tam in queste settimane ha registrato il malcontento leghista, in questo caso verso Forza Italia che nel finale di legislatura ha fatto incetta di consiglieri regionali andando a più che raddoppiare il suo contingente in Aula (e dunque poi in campagna elettorale) rispetto all'inizio del mandato.

Salvini e la "scommessa del caffè": riscossa o fine ciclo?

Ad ogni modo Salvini che in queste ore ha il suo bel daffare a rintuzzare il malessere verso la sua gestione che arriva dal nord e centro Italia, da un lato ha voluto rassicurare tutti, dall'altro ha lanciato un messaggio criptico:

"Non ci sarà un'altra Sardegna. La Lega in Abruzzo andrà in doppia cifra. Sono convinto che si vincerà e si vincerà bene. Ci scommetto un caffè...".

Oddio, se si fosse così sicuri della vittoria, forse ci si potrebbe scommettere qualcosa di più di un caffè.

Ma tant'è. Quel che è certo, come rilevato da tutti gli osservatori politici, è che se la Lega tiene, Marsilio ha in effetti buonissime probabilità di essere ancora governatore della Regione, altrimenti il rischio della sconfitta si farebbe più concreto.

Ma a far scemare l'ottimismo del Capitano c'è l'amara constatazione del segretario regionale della Lega in Abruzzo, Luigi D'Eramo:

"E' finito un ciclo".

Buon viso a cattivo gioco, l'elmetto della Meloni

"Abbandonata" sul palco da Salvini, la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha fatto buon viso a cattivo gioco.

L'Abruzzo è il collegio dove ha scelto di essere eletta e Marco Marsilio è un suo uomo di fiducia, dunque ha provato anche a sdrammatizzare nel lanciare uno degli ultimi appelli al voto:

"Io ormai ho l'elmetto, se va male al massimo mi cacciate. Ma fermare il lavoro di questo governatore e questa Giunta sarebbe devastante. Significherebbe tornare indietro di anni. Io però sono molto ottimista".

 

Il campo larghissimo e il sogno di un altro colpaccio

Nel Centrosinistra, in versione "campo larghissimo" con Pd, M5S, Azione, Italia Viva e alcune liste civiche, si sogna invece un altro "colpaccio" con Luciano D'Amico dopo quello sardo con Alessandra Todde.

Il segretario del Pd Elly Schlein, con Pierluigi Bersani, ci crede:

"Siamo fiduciosi, possiamo fare come in Sardegna, uniti si vince. C'è una colazione unita e un candidato competente".

Anche l'ex presidente del Consiglio e leader del M5S Giuseppe Conte mostra ottimismo e sogna la rimonta:

"Serve un cambiamento anche in Abruzzo: possiamo farlo con Luciano D'Amico presidente. Ci sono territori abbandonati dove la gente chiede interventi e Marsilio non si è fatto vedere".

Su contenuti e programmi si è focalizzato invece Carlo Calenda di Azione:

"In questi giorni stiamo parlando di industria, di cose concrete per gli abruzzesi. Non abbiamo mai chiesto il voto perché “altrimenti c’è Marsilio” e mai lo faremo. Perché se ti riduci a chiedere il voto 'perché altrimenti c’è qualcun altro' hai già perso e noi non intendiamo farlo. Il professor Luciano D’Amico rappresenta la scelta migliore per gestire la Regione, finalmente e sul serio".

L'appello al voto di...Rocco Siffredi

Nelle ultime ore quasi ad alleggerire un po' i toni è arrivato intanto anche un appello al voto un po' particolare, quello di Rocco Siffredi.

Il famoso attore re del porno è infatti di Ortona, in provincia di Chieti. 

Siffredi, durante l'altrettanto nota trasmissione radiofonica di Radio 1 "Un giorno da pecora" ha candidamente ammesso di non essere mai andato a votare in vita sua, giocando un po' anche doppi sensi:

"Gli abruzzesi sono già 'duri' di per sé. Votiamo col cuore. Invito tantissimo gli abruzzesi a non fare come me e ad andare a votare, quando non si vota e si perde fiducia nelle istituzioni non è una bella cosa".

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