"Cancellare reddito di cittadinanza e superbonus per ridurre il caro bollette"
In attesa del nuovo Governo, FdI studia come recuperare risorse. Calcolatrice alla mano è una "partita" di complessivamente 29 miliardi.
La ricetta di Fratelli d'Italia per contrastare il caro bollette si concretizzerà in un giro di vite sul reddito di cittadinanza e una quasi certa eliminazione (una sostanziale riduzione) del superbonus.
Il partito di Giorgia Meloni in attesa che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella le affidi l'incarico di formare il nuovo Governo pensa alle strategie economiche più urgenti.
Del resto le imprese scalpitano, molte attività si trovano di fronte allo spauracchio di chiudere, molte famiglie hanno paura di fronte ai maxi rincari.
Caro bollette, FdI pensa a eliminare superbonus e reddito di cittadinanza
Del resto, già nei primissimi giorni dopo il voto del 25 settembre, la stessa Meloni, ma anche i suoi fedelissimi Fabio Rampelli e Francesco Lollobrigida hanno evidenziato come il tema del caro bollette sia in cima all'agenda degli ex An e come al tempo stesso FdI abbia condiviso questa riflessione con gli alleati della coalizione di Centrodestra.
Uno stato dell'arto che va a cozzare con un quadro economico non proprio tranquillizzante tanto che parte della stampa, ma soprattutto i partiti di quella che sarà l'opposizione hanno già stuzzicato FdI con la considerazione più banale, anche se più evidente: "Soldi non ce ne sono".
Da qui l'idea di correre ai ripari immediatamente e studiare soluzioni che possano garantire risorse attingendo a quanto attualmente viene messo a disposizione di superbonus e reddito di cittadinanza.
Il salasso di luce e gas e le possibili soluzioni
Ecco allora che la stessa Giorgia Meloni, in attesa appunto della formalizzazione degli incarichi ufficiali e delle deleghe di Governo, ha già dato mandato a Maurizio Leo, responsabile economico del partito di lavorare alla modifica e alla progressiva eliminazione del reddito di cittadinanza.
Si partirà già da primissimi atti del nuovo Governo attraverso una modifica alla legge di Bilancio con fari puntati alle offerte di lavoro.
Reddito di cittadinanza, la primissima modifica di FdI
Oggi si perde il sussidio se si rifiutano due offerte di lavoro dai centri per l’impiego o dai privati.
Ecco allora che Fratelli d’Italia pensa di ridurre le possibilità di rifiutare un lavoro a una sola possibilità.
Verso l'abolizione totale del reddito...o "trasformazione"
Si tratterebbe di una misura che in realtà non porterebbe grosse risorse da destinare "altrove".
Le vere risorse inutile dirlo arriverebbero con una eliminazione totale della misura di sostegno.
Ma non è passaggio in grado di concretizzarsi nel breve periodo, Fratelli d'Italia lo sa anche per un recente relazione redatta dai tecnici del Ministero del Bilancio.
Opportunità politica e strategie d'azione
La "partita" del reddito di cittadinanza vale 9 miliardi di euro per le casse dello Stato.
Ma è chiaro che emergerebbe anche una considerazione di opportunità politica. Accelerare oltremodo i tempi significherebbe inimicarsi molto elettorato soprattutto nel sud Italia dove infatti il partito della Meloni non ha sfondato come nel resto d'Italia.
Anche per questo proprio Francesco Lollobrigida ha ripetuto anche nelle scorse ore il concetto che il reddito verrà progressivamente trasformato in misura di sostegno verso le persone che più hanno bisogno.
Il tormentone del superbonus: ballano 20 miliardi
Anche in questo caso si tratta di risorse che per le casse statali valgono tanto. Calcolatrice alla mano, 20 miliardi di euro.
In questo caso, i passaggi sembrano essere solo tecnici.
Del resto, il taglio del Superbonus è già previsto nel programma elettorale di Fratelli d’Italia.
Anche per questa misura, la modifica dovrebbe essere inserita nella primissima legge di Bilancio. L’idea è tutelare quelli che Meloni anche recentemente ha chiamato gli “esodati del 110%”.
Gli esodati del Superbonus
L'obiettivo è salvaguardare chi ha già iniziato i lavori e nella fattispecie chi ha effettuato un terzo dei lavori entro il 30 settembre consentendogli di farlo fine a fine anno.
Per le altre situazioni, l’obiettivo tracciato nel programma di FdI è riordinare i bonus edilizi portandoli ad un'unica aliquota tra il 65 e il 70%.
Una soluzione che avrebbe già trovato il gradimento delle associazioni di categoria.