ministro criticato

Bufera su Nordio, che per evitare femminicidi suggerisce di rifugiarsi in chiesa o in farmacia

Il commento delle associazioni impegnate nella battaglia sulla violenza contro le donne

Bufera su Nordio, che per evitare femminicidi suggerisce di rifugiarsi in chiesa o in farmacia
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Durante il question time al Senato, l’intervento del ministro della Giustizia Carlo Nordio, in relazione alle misure di prevenzione dei femminicidi, ha sollevato un acceso dibattito, attirando critiche da parte delle opposizioni e di diverse associazioni.

Nordio ha espresso perplessità sull'efficacia operativa dei braccialetti elettronici, evidenziando che, spesso, al momento del segnale di allarme, la vittima si trova a una distanza tale da non permettere un intervento tempestivo da parte delle forze dell’ordine. In tali situazioni, ha suggerito, sarebbe auspicabile che la persona in pericolo trovi modi per proteggersi autonomamente, rifugiandosi, ad esempio, in luoghi pubblici ritenuti sicuri come farmacie o chiese.

Bufera su Nordio, che per evitare femminicidi suggerisce di rifugiarsi in chiesa o in farmacia

Il guardasigilli ha sottolineato che il dispositivo serve a inviare un segnale d’allerta alla vittima, ma che questo non può garantire la sua incolumità in mancanza di un rifugio immediato. Ha aggiunto che la distanza tra l’aggressore e la vittima, una volta superato il limite stabilito, deve essere valutata caso per caso dal magistrato, tenendo conto della possibilità concreta di intervento da parte delle forze dell’ordine. Ha inoltre osservato che, in alcuni contesti, il funzionamento del braccialetto può essere compromesso da fattori pratici, come i mezzi di trasporto utilizzati dagli individui coinvolti.

Le dichiarazioni del ministro hanno riacceso i riflettori su un tema già oggetto di numerose polemiche: l’affidabilità e l’efficacia del braccialetto elettronico come strumento di prevenzione nei casi di violenza. Attualmente in Italia sono circa 13.000 le persone sottoposte a questa misura di sorveglianza, di cui oltre 5.800 per reati legati allo stalking e circa 7.000 per finalità di monitoraggio generale.

Tuttavia, alcuni recenti casi di femminicidio avvenuti nel 2024 – tra cui quelli di Camelia Ion, Celeste Palmieri e Roua Nabi – dimostrano come, nonostante le denunce pregresse e l’uso del dispositivo, le vittime non siano state messe in salvo. Lo stesso è accaduto l’anno precedente a Concetta Marruocco, uccisa dal suo ex marito nella propria abitazione, pur essendo l’uomo soggetto alla misura del braccialetto.

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Concetta Marruocco

Raffaella Marruocco, sorella di Concetta, ha espresso indignazione per le parole del ministro, sottolineando l’assurdità dell’idea che la propria casa non sia considerata un luogo sicuro.

“Non era in chiesa, né in farmacia, era a casa sua. E non era al sicuro. Che altro luogo dovrebbe offrire protezione, se non la propria abitazione?”, ha affermato. Ha poi criticato il sistema, ritenendo che il dispositivo non faccia altro che aumentare l’ansia della vittima, senza garantire una reale sicurezza. “Servono misure più severe e immediate. Non si può lasciare che chi ha già aggredito o minacciato resti libero, costringendo le vittime a vivere nel terrore costante.”

In risposta alle polemiche, è intervenuta anche la ministra per le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, la quale ha rimarcato che il nuovo disegno di legge contro il femminicidio prevede strumenti più rigidi per la tutela delle donne, proprio per compensare le carenze strutturali dei braccialetti elettronici. Ha invitato il Parlamento a procedere con celerità nell’esame e nell’approvazione del provvedimento, auspicando una convergenza trasversale tra le forze politiche.

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Eugenia Roccella

Ira di opposizioni e associazioni

Il fronte dell’opposizione non ha tardato a reagire. Le rappresentanti del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico nella commissione bicamerale sul femminicidio hanno duramente condannato le parole di Nordio.

La vicepresidente dem Cecilia D’Elia le ha definite “gravemente irresponsabili”, mentre le colleghe pentastellate le hanno liquidate come “intollerabili”.

Anche numerose associazioni attive nella difesa dei diritti delle donne hanno espresso disappunto: Differenza Donna ha parlato di “scaricabarile istituzionale”, mentre Donne in Rete contro la violenza ha definito l’atteggiamento del ministro “irresponsabile”.

Particolarmente dura la presa di posizione di Roberta Mori, portavoce della Conferenza nazionale delle donne democratiche, che ha definito il messaggio del ministro “cinico e devastante”.

Tre femminicidi nel giro di poche ore

Intanto, nel Paese, altre tre donne sono state uccise nel giro di poche ore l'una dall'altra. Poco dopo l'omicidio di Stefania Camboni - per il quale è sospettata la nuora - un'altra donna è stata uccisa sempre in provincia di Roma. A Civitavecchia Teodora Kamenova è stata accoltellata nell'androne del suo palazzo. A ucciderla sarebbe stato il compagno, 54 anni di origine venezuelana, che si è costituito.

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Tre donne uccise in poche ore

E' un mistero, al momento, anche la morte di Daniela Coman, rinvenuta senza vita mercoledì sera 14 maggio 2025, in un appartamento in provincia di Reggio Emilia. A dare l'allarme la sorella e l'ex compagno. Sul cadavere non ci sarebbero segni di morte violenta ma il compagno, fermato dai carabinieri, si avvale delle facoltà di non rispondere.

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