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Tour dell'orrore al Mottarone: fratelli sorpresi dalla telecamera e denunciati

La bravata si è conclusa con una denuncia per i due ragazzi e le rispettive fidanzate, che erano con loro.

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Sono entrati nell'area (posta sotto sequestro) dove tre mesi e mezzo fa precipitò la funivia del Mottarone, causando 14 morti. Un "tour dell'orrore" organizzato da due fratelli di Arona con l'obiettivo di scattarsi un macabro selfie di ricordo. Una bravata finita con la denuncia per i due.

Il tour dell'orrore per un selfie alla funivia del Mottarone

Domenica 12 settembre 2021, secondo quanto racconta Prima Novara, i due  giovani, M. C. di 21 anni e F. C. di 19,  in compagnia delle rispettive fidanzate, stavano facendo una scampagnata pomeridiana sulle alture di Stresa. A un certo punto, richiamati da un discutibile gusto del brivido, hanno deciso di violare i sigilli che delimitano l'area posta sotto sequestro e accedere alla zona  che circonda la cabina caduta nell’incidente del 23 maggio.

La bravata filmata dalle telecamere

Nel video ripreso dalle telecamere di sicurezza si vedono i due fratelli intenti a sollevare il telo che protegge la carcassa della cabina, per sbirciare al di sotto.  Dopodiché hanno preso la via del ritorno. Ma prima di arrivare a casa hanno fatto tappa... in caserma. Durante il loro tentativo di fuga, infatti i fratelli aronesi e le loro fidanzare sono stati intercettati da  una pattuglia dei Carabinieri della sezione Radiomobile di Verbania che e condotti in caserma per le operazioni di identificazione.

I ragazzi sono stati deferiti all’autorità giudiziaria, in concorso, per violazione dei sigilli e tentativo di rimozione di cose sottoposte a sequestro.

Nel giorno del rapimento di Eitan

Per una casualità temporale, la bravata è avvenuta nel giorno in cui la tragedia del Mottarone è tornata a far parlare di sé in tutto il mondo per la vicenda del piccolo Eitan, l'unico sopravvissuto all'incidente, rapito poche ore prima dal nonno che lo ha condotto in Israele.  

L'uomo, approfittando di una delle visite concordate con il bambino, lo ha prelevato dalla famiglia affidataria (quella della zia, che risiede nel Pavese) e lo ha portato a casa sua con un jet privato. Ora è indagato per sequestro di persona e sulla vicenda è intervenuto anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha promesso un intervento del Governo. 

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