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Funivia Mottarone, "Eitan rapito dal nonno e portato in Israele"

Il piccolo, 6 anni, è l’unico sopravvissuto nello schianto della funivia: ha perso mamma, papà e fratellino.

Funivia Mottarone, "Eitan rapito dal nonno e portato in Israele"
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Non c’è pace per l’unico sopravvissuto alla strage della funivia del Mottarone: il piccolo Eitan, 6 anni, che nello schianto ha perso mamma, papà e fratellino, è stato portato in Israele dal nonno materno. Lo  riferiscono i media israeliani, parlando di un "sospetto rapimento" da parte dei parenti del piccolo. Secondo l'emittente Kan, la custode legale del bimbo e zia paterna Aya Biran-Nirko, che vive a Pavia, ha presentato una denuncia alla polizia italiana.

Il bambino "è stato rapito da suo nonno Shmuel Peleg", ha affermato la zia di Eitan.

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Eitan, il piccolo sopravvissuto alla strage della funivia del Mottarone, rapito dal nonno

Come riporta Prima Novara, il piccolo "non è stato riportato all'orario stabilito dopo un incontro con i famigliari della mamma", spiegano i legali della sorella del papà, Aya Biran Nirko che ha la custodia del piccolo e abita a Pavia. "Siamo sconvolti e increduli che siano arrivati a tanto", ha detto all'Ansa  l'avvocato Armando Sibari che, con Cristina Pagni e Massimo Saba, assiste la signora Biran, mentre il capo della comunità ebraica di Milano, Milo Hasbani, "conferma" che il piccolo "è arrivato in Israele".

I fatti

Prima Pavia racconta che, secondo la ricostruzione della tv israeliana Kan il bimbo, 6 anni, avrebbe lasciato la casa a Pavia con il nonno ieri mattina. La zia, non vedendolo rientrare, ha ripetutamente tentato di contattare l'uomo fin quando non ha ricevuto un suo messaggio nel quale si informava - è la ricostruzione dell'emittente - che "Eitan è tornato a casa" in Israele. La stessa fonte ha poi aggiunto che Aya Biran-Nirko ha anche successivamente ricevuto un messaggio dall'avvocato di Shmulik Peleg, il nonno materno, nel quale si confermava che Eitan era arrivato in Israele. Il viaggio dall'Italia, sempre secondo l'emittente, è stato reso possibile dal fatto che il nonno "continuava ad avere il passaporto israeliano del bambino, in contrasto con quanto disposto da un giudice italiano".

La zia affidataria ha quindi presentato una denuncia alla polizia italiana affermando che "il bambino è stato rapito dal nonno", racconta la tv israeliana. Una vicenda ancora tutta da chiarire anche in Israele dove il ministero degli Esteri ha fatto sapere che "sta verificando la fondatezza delle informazioni".

Il bimbo conteso

Come se la sua vita non sia stata irrimediabilmente segnata da quanto accaduto, Eitan è da mesi “conteso” tra Pavia e Israele. Già lo scorso agosto la zia materna Gali Peri in una intervista aveva rivendicato l'affidamento del bimbo sostenendo che Eitan si trovata in Italia "in una famiglia che non lo conosceva, che in precedenza non era stata a lui vicina in alcun modo". Arrivando ad affermare che il bambino fosse "ostaggio in Italia”.

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Era disposto che la famiglia materna potesse vedere il bambino due volte alla settimana, per due ore e mezzo ciascuna; fino a ieri quando, al termine di quelle visite programmate, non è stato riportato a casa. 

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