solidarietà

Ferrari sospende la produzione di auto per la Russia e dona un milione di euro all'Ucraina

I fondi saranno destinati ai progetti umanitari internazionali a sostegno del Paese colpito dalla guerra.

Ferrari sospende la produzione di auto per la Russia e dona un milione di euro all'Ucraina
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Anche la Ferrari prende posizione sulla questione ucraina. La casa automobilistica di Maranello sospende la produzione di automobili destinate alla Russia e dona un milione di euro in favore di progetti per l'Ucraina.

Ferrari dona un milione di euro all'Ucraina

Come racconta Prima Modena, Ferrari donerà un milione di euro per progetti solidali in favore dell'Ucraina. I fondi sono destinati alla Regione Emilia-Romagna che, in collaborazione con Croce Rossa e UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati), li impiegherà per dei progetti umanitari internazionali a sostegno dell’Ucraina e per l’accoglienza dei profughi presso il proprio territorio.

Inoltre, saranno devoluti aiuti all’Associazione Chernobyl di Maranello, Fiorano, Formigine - Onlus per sopperire alle esigenze degli ucraini che verranno ospitati nell’area vicina alla sede della Società.

Sospesa la produzione per il mercato russo

Inoltre, vista la situazione in atto, la Ferrari ha deciso di sospendere la produzione di veicoli per il mercato russo fino a nuovo avviso. Un messaggio forte, che si aggiunge a quelli di tante altre società (da Ikea a McDonald's, fino a Netflix) che hanno preso posizione stoppando attività e diffusione dei propri prodotti in Russia.

Le parole del Ceo di Ferrari

A illustrare i perché dell'iniziativa è Benedetto Vigna, Ceo di Ferrari.

“Ferrari è vicina alla popolazione ucraina in questo terribile momento storico. Mentre speriamo in un rapido ritorno al dialogo e in una soluzione pacifica, non possiamo rimanere inermi di fronte alle sofferenze dei civili colpiti. A loro vanno i nostri pensieri e la nostra solidarietà. Siamo pronti a fare la nostra piccola parte a fianco di quelle istituzioni che portano un sollievo concreto al dramma umanitario”.

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