Zelensky apre alla neutralità e a un compromesso sul Donbass
Intanto la situazione a Mariupol è sempre più disastrata: catastrofe umanitaria a un passo.
Alla vigilia dei nuovi negoziati in Turchia, spostati da lunedì 28 a martedì 29 marzo 2022, l'Ucraina fa un passo verso la pace. Il presidente Volodymir Zelensky apre alla neutralità e a un discorso sul Donbass.
Zelensky apre su neutralità e Donbass
Il presidente dell'Ucraina, in un'intervista ai media russi, apre a una strada verso la pace. Zelensky si è detto favorevole a un compromesso sul Donbass:
"Vogliamo ridurre il più possibile il numero delle vittime, la durata della guerra, vogliamo che le truppe si ritirino nelle posizioni precedenti all'attacco. Possiamo parlare di un compromesso sulla difficile questione del Donbass. Ma non ci siederemo per niente al tavolo se tutto quello di cui vogliono parlare è demilitarizzazione o denazificazione, per noi sono cose incomprensibili”.
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Zelensky ha anche spiegato che il suo Paese è pronto a considerare la possibilità di dichiarare la neutralità e di offrire alla Russia garanzie di sicurezza, incluso uno status di liberazione nucleare. E vorrebbe anche l'Italia tra i Paesi garanti della sicurezza.
Mariupol in ginocchio
Intanto è sempre più drammatica la situazione di Mariupol.
"E' una catastrofe umanitaria, perché è impossibile portare cibo, acqua medicine, i militari russi bombardano i convogli umanitari, uccidono gli autisti. La città è completamente bloccata dall'esercito russo, tutti gli ingressi e le uscite dalla città di Mariupol sono bloccate, il porto è minato. La catastrofe umanitaria all'interno della città è inequivocabile".
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