Triste ricorrenza

Un mese di guerra in Ucraina: Biden oggi a Bruxelles, Zelensky chiede al mondo di scendere in piazza

Il presidente Usa in Belgio per il vertice Nato, G7 e Consiglio Europeo. Lo spettro della recessione e i sospetti su cosa farà la Cina.

Un mese di guerra in Ucraina: Biden oggi a Bruxelles, Zelensky chiede al mondo di scendere in piazza
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Esattamente un mese fa, il 24 febbraio 2022, iniziava "l'operazione militare" - come l'ha sempre definita Vladimir Putin - della Russia in Ucraina. Ma quella che nei piani del Cremlino doveva essere una "guerra lampo" si è trasformata in un conflitto vero e proprio, con bombe, morti, devastazione e migliaia di persone in fuga dalle loro case oramai distrutte. E al momento la fine delle ostilità sembra molto lontana...

Un mese di guerra in Ucraina

Ucraina neutrale e "denazificata" e  riconoscimento dell'indipendenza di Donetsk e Luhansk: sono questi  gli obiettivi (almeno dichiarati) della Russia, che vorrebbe impedire a Kiev di entrare nell'Europa e nella Nato, cosa che invece vorrebbe il  presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In un mese abbiamo visto scene che mai immaginavamo potessero accadere nel Vecchio Continente: razzi, bombe, soldati, morti tra i civili e città distrutte: Mariupol sta diventando il simbolo di un Paese sotto un devastante attacco ma che non si arrende.

Una guerra che si "gioca" anche sulla propaganda, con scambi di accuse di rilasciare fake news da entrambe le parti. 

E una guerra che si combatte  pure sul piano economico: Europa e Stati Uniti hanno annunciato vari pacchetti di sanzioni, cui Putin ha risposto proprio nelle ultime ore con l'idea di accettare i pagamenti per il gas russo soltanto in rubli.

Biden a Bruxelles: prosegue l'azione diplomatica

Nel frattempo, il presidente americano Joe Biden è arrivato a Bruxelles, in Belgio, dove è in programma il vertice della Nato, G7 e del Consiglio europeo.

Un vertice dove sul tavolo e all'ordine del giorno, oltre al tentativo di portare avanti comunque l'azione diplomatica e del dialogo, c'è il vaglio di nuove e più pesanti sanzioni all'indirizzo di Mosca.

Nella fattispecie, il numero uno della Casa Bianca sta spingendo per mettere nero su bianco azioni ancora più incisive riguardo l'energia: sotto la lente in questo senso il mercato degli idrocarburi che vede Mosca in una posizione di leadership e l'embargo al petrolio russo.

Zelensky al mondo: "Scendete in piazza contro la guerra"

Intanto il presidente dell'Ucraina, ormai da giorni impegnato, in videoconferenza, in discorsi ai Parlamenti degli Stati europei e in precedenza anche degli Usa, ha lanciato un nuovo appello ai Governi.

In un video messaggio in inglese ha esortato i cittadini di tutto il mondo a scendere in piazza per protestare contro l'invasione che ha interessato il suo Paese:

"Andate con simboli ucraini per sostenere l'Ucraina, per sostenere la libertà, per sostenere la vita. Andate nelle vostre piazze, nelle vostre strade, fatevi vedere e sentire"

In buona sostanza, iniziative organizzate e comuni sulla falsariga di quanto successo qualche settimana fa a Firenze con l'adesione delle più grandi capitali europee e di quanto avviene "un po' a spot" a Londra, New York, Washington, ma anche nella stessa Mosca.

Intanto, tra le curiosità e le decisioni "politico-morali" successive all'invasione, anche Renault e Leroy Merlin, colossi francesi, hanno "lasciato" Mosca e la Russia.

Lo spauracchio della recessione economica

Ma su questo fronte l'Unione Europea sta prendendo tempo, in particolar con la posizione della Germania che per l'Europa dopo la grande crisi e i due anni di pandemia Covid, possa aprirsi un'altra pericolosa fase di recessione economica.

Sempre attuale infine, il tema degli aiuti militari o economici per le armi. Per questa voce, Stati Uniti e Inghilterra hanno già fatto sapere di essere pronti a nuovi sostentamenti a Kiev.

Bruxelles guarda anche a Pechino: la paura degli aiuti a Putin

La strada che nelle intenzioni dell'Unione Europea deve portare a una soluzione, dunque al cessate il fuoco e alla pace non passa solo dal dialogo con gli Stati Uniti. Ma anche con la Cina e Pechino.

Il primo aprile è previsto un summit Bruxelles-Pechino. Questo perché gli ultimi report del Governo americano e dell'intelligence a stelle e strisce avrebbe paventato il timore che dalla Cina sarebbero pronti a offrire un sostegno materiale a Putin nel conflitto.

Uno scenario che non risulta a Bruxelles e a cui comunque l'Unione Europea non vuole credere. Ma tanto è bastato per organizzare in brevissimo tempo un vertice per cercare di capirne di più.

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