Ucraina, telefonata tra Trump e Putin. Zelensky informato solo a "cose fatte"
Anche l'Europa entra nella questione: "C'è una convergenza, ma l'Ucraina deve essere coinvolta"
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I segnali c'erano tutti, ora arrivano conferme dai diretti interessati. L'asse Usa-Russia è concreto - dopo la liberazione, nelle scorse ore, di un cittadino statunitense detenuto nelle prigioni russe, in seguito ad un accordo diplomatico tra i due Paesi, con endorsment di Trump su "equità e ragionevolezza" dimostrate dal Cremlino - c'è la conferma, da parte di Washington di un colloquio tra Putin e in tycoon, teso a negoziare le condizioni della pace tra Russa e Ucraina.
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Salta all'occhio il fatto che, per stessa ammissione dei leader, il terzo attore - ovvero il presidente ucraino Zelensky - sia stato informato soltanto a "cose fatte".
Colloquio telefonico Trump-Putin
Una lunga conversazione telefonica tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il leader russo, Vladimir Putin, ha segnato un momento significativo nei rapporti tra le due potenze. La telefonata, durata circa un'ora e mezza, ha toccato una serie di temi fondamentali, tra cui il conflitto in Ucraina, la situazione in Medio Oriente, la questione energetica, l'intelligenza artificiale e il ruolo del dollaro nell'economia globale. A riferire per prima la notizia è stata la giornalista della CNN, Kaitlan Collins, attraverso il social network X.
Trump, confirming CNN's reporting that he spoke with Putin this morning, says he and the Russian leader agreed to visit each other's respective nations. (Obama was the last US president to visit Russia, @Kevinliptakcnn notes.)
Trump says their respective teams will start…
— Kaitlan Collins (@kaitlancollins) February 12, 2025
L'invito di Putin e l'incontro previsto in Arabia Saudita
Uno degli elementi più rilevanti della conversazione è stato l'invito di Putin a Trump per un incontro a Mosca. Tuttavia, l'ex tycoon ha successivamente dichiarato che l'incontro tra i due leader avverrà in Arabia Saudita. Questo scenario suggerisce un tentativo da parte di Trump di mantenere un equilibrio diplomatico, senza schierarsi apertamente, ma cercando una posizione di mediazione internazionale.
L'Ucraina al centro della discussione
Il conflitto in Ucraina è stato il tema principale della telefonata. Trump ha sottolineato l'intenzione di avviare immediatamente negoziati tra le parti coinvolte.
"Abbiamo concordato di lavorare insieme molto da vicino, anche visitando le rispettive nazioni. Inoltre, inizieremo subito i negoziati contattando il presidente ucraino Zelensky per informarlo della conversazione", ha scritto Trump sulla sua piattaforma Truth.
Tuttavia, l'amministrazione ucraina non era stata preventivamente informata della telefonata tra i due leader. Questo ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e sulle reali intenzioni di Washington rispetto al futuro dell'Ucraina.
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"C’è una convergenza“, anche l'Europa entra nel dibattito. Il segretario generale Mark Rutte ha sottolineato:
“Tutti vogliamo la pace e che Kiev sia nella migliore posizione possibile quando i negoziati inizieranno. Vediamo come la situazione ora evolve passo dopo passo, l’Ucraina deve essere coinvolta nei negoziati di pace”.
La posizione della Casa Bianca
Interrogata sulla visione di Trump nei confronti di Putin, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha chiarito la posizione dell'amministrazione:
"Gli Stati Uniti vedono la Russia e Putin come un rivale nell'area e, talvolta, come un avversario. Tuttavia, il presidente ritiene fondamentale mantenere buoni rapporti diplomatici con i leader mondiali, cercando punti di intesa ma senza esitare a evidenziare eventuali errori".
Il "piano Trump" per l'Ucraina
Sebbene non siano emersi dettagli precisi sul piano di Trump per risolvere il conflitto ucraino, alcune linee guida sembrano delinearsi. Pete Hegseth, nuovo capo del Pentagono, ha dichiarato in un incontro a Bruxelles che il conflitto deve giungere a una conclusione e che la piena restaurazione dei confini ucraini precedenti al 2014 non è una prospettiva realistica.
"Perseguire questo obiettivo illusorio non farebbe altro che prolungare la guerra e aumentare la sofferenza", ha affermato Hegseth.
Un altro punto chiave è la questione dell'adesione di Kiev alla NATO, considerata da Washington come "non realistica". Al contrario, si punterebbe a fornire solide garanzie di sicurezza per impedire la ripresa delle ostilità. Tuttavia, Hegseth ha precisato che queste garanzie dovrebbero essere sostenute da truppe europee e non europee, senza il coinvolgimento diretto di missioni NATO o della presenza di truppe statunitensi sul suolo ucraino.
Le dichiarazioni di Trump suggeriscono la volontà di perseguire un cessate il fuoco "in un futuro non troppo distante". Tuttavia, restano molte incognite sulle modalità con cui verranno condotti i negoziati e sull'effettiva collaborazione tra Stati Uniti e Russia.