Trump non si ricorda di aver dato del dittatore a Zelensky, oggi l'incontro a Washington
Il tema del vertice sarà la firma sulle terre rare, che il presidente Usa ha descritto come una "rete di sicurezza" per l'Ucraina. Nuova versione del tycoon sul leader di Kiev: "Ho molto rispetto per lui"
“L’ho detto io? Non ci posso credere.”
Con questa frase, il presidente Usa Donald Trump ha liquidato le accuse lanciate, negli scorsi giorni, all'indirizzo di Volodymyr Zelensky, definendolo "dittatore". Un segnale distensivo in vista della visita odierna del presidente ucraino alla Casa Bianca: in attesa che avvenga il colloquio, Trump ha sottolineato che l'intesa che "firmeremo insieme" con Zelensky sulle terre rare sarà una "rete di sicurezza" per l'Ucraina.
Does Trump still think Zelenskyy is a 'dictator?
Trump: Did I say that? I can't believe I said that. Next question. pic.twitter.com/S4UkLAqIAU
— DPS (@DPoliticalScope) February 27, 2025
Lapsus e dimenticanze erano stati fra i motivi principali che avevano portato i cittadini americani a non ritenere più il democratico Joe Biden alla lucida altezza che il ruolo di presidente richiede. Anche nel suo caso, a farne le spese, era stato Zelensky. Nel luglio 2024, durante la conferenza stampa alla fine del vertice Nato, l'81enne aveva introdotto il leader ucraino come "il presidente Putin" nel gelo generale dei presenti. Biden si è corretto dopo un paio di secondi, con Zelensky che ha fatto buon viso a cattivo gioco, liquidando il tutto con una battuta: "Io sono migliore...".
Biden addresses Zelensky as Putin. Earlier he had addressed Kamala as Trump... 😂😂😂pic.twitter.com/wTji5toMEm
— Mr Sinha (@MrSinha_) July 12, 2024
E ci si chiede, se nel caso di Trump, si tratti di amnesia o strategia... in vista della firma imminente?
Trump nega di aver dato del "dittatore" a Zelensky
La conferenza stampa seguita all'incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il primo ministro britannico, Keir Starmer, tenutasi mercoledì 27 febbraio 2025, si è rivelata tutt'altro che ordinaria. Uno dei momenti più controversi è stato quando Trump ha evitato di rispondere in modo diretto a una domanda su Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina, che in passato aveva definito un "dittatore senza elezioni" e un "comico fallito".
Un giornalista ha chiesto direttamente a Trump se considerasse ancora Zelensky un dittatore. La domanda si riferiva a un post pubblicato dal presidente americano sui social appena una settimana prima, in cui attaccava duramente il leader ucraino. Queste parole avevano sollevato un'ondata di critiche da parte della comunità internazionale e di numerosi governi.
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Di fronte al quesito domanda, Trump ha scelto di non rispondere in maniera diretta, replicando ironicamente: "L'ho detto io? Non ci posso credere che l'ho detto. Prossima domanda". La sua risposta ha suscitato qualche risata nella sala stampa, ma ha lasciato irrisolto il nodo della questione.
L'episodio richiama un'altra conferenza stampa recente, tenutasi pochi giorni prima con il presidente francese Emmanuel Macron. In quell'occasione, un giornalista aveva chiesto a Trump se fosse disposto a definire "dittatore" anche Vladimir Putin. Anche in quel caso, la risposta era stata elusiva:
"Non uso quelle parole con leggerezza. Vedremo come si risolve tutto... Si parla di Europa, si parla di Ucraina... È stata una guerra dura, ma penso che siamo vicini a risolverla".
L'accordo sulle terre rare
Oggi, venerdì 28 febbraio 2025, Zelensky è atteso a Washington per un incontro con Trump alla Casa Bianca. Il tema centrale del vertice sarà la firma di un accordo sulle terre rare, che il presidente americano ha descritto come una "rete di sicurezza" per l'Ucraina.
Secondo le dichiarazioni di Trump, il patto garantirà agli Stati Uniti un ruolo centrale nello sfruttamento delle risorse minerarie ucraine, inclusi litio, grafite, cobalto, titanio e altre terre rare come lo scandio, oltre a gas e petrolio. Le bozze dell'accordo indicano che verrà creato un fondo, con Kiev che contribuirà con il 50% degli introiti derivanti dalle attività estrattive statali. Questo fondo potrà essere utilizzato per progetti di sviluppo e investimenti futuri in Ucraina, con il sostegno economico degli Stati Uniti.
Tuttavia, l'intesa non riguarda le attuali attività estrattive gestite da Naftogaz e Ukrnafta, e non è ancora chiaro quale sarà la quota di partecipazione americana nel fondo. Inoltre, non viene più menzionata la richiesta iniziale di Trump di fissare un tetto massimo di 500 miliardi di dollari per il contributo ucraino.
"Restituire i fondi"
Un elemento centrale dell'accordo è la richiesta di Trump all'Ucraina di "restituire" i fondi spesi dagli Stati Uniti per il supporto militare fornito durante i tre anni di conflitto. Durante una riunione del Consiglio dei ministri, il presidente ha dichiarato: "Ci restituiranno i nostri soldi".
Per quanto riguarda la posizione su Putin, Trump ha espresso un giudizio sorprendentemente positivo:
"Penso che sia una persona molto intelligente" e ha aggiunto che il leader russo "non aveva intenzione di fermare la guerra, voleva tutto. Ma quando sono stato eletto, abbiamo parlato e penso si possa trovare un accordo". Infine, ha ribadito la sua contrarietà all'ingresso dell'Ucraina nella NATO, affermando che proprio l'aspirazione di Kiev a entrare nell'Alleanza Atlantica sarebbe stata all'origine del conflitto.
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La posizione di Kiev
Dal fronte ucraino, il clima resta teso. Il presidente Zelensky e il suo governo ritengono che le condizioni dell'accordo siano ancora lontane dall'essere definite in modo equo. L'attenzione di Kiev non è solo sulla spartizione delle risorse naturali, ma anche sulle garanzie di sicurezza a lungo termine che gli Stati Uniti dovrebbero fornire.
Le bozze trapelate sui media americani non indicano un impegno chiaro di Washington in tal senso, il che preoccupa l'Ucraina e i suoi alleati europei. Trump, dal canto suo, ha ribadito la sua volontà di raggiungere un accordo che consenta a Kiev di recuperare il massimo possibile dei territori occupati, imponendo nel contempo concessioni anche alla Russia.
Si attendono sviluppi nelle prossime ore.