Russia-Ucraina, le accuse incrociate sui "pretesti": gli spoiler fermano la guerra
Accuse e rimbalzi di responsabilità per ora stanno stoppando il conflitto, ma gli Usa sono certi che ci sarà un'invasione verso Kiev.
E' ancora alta tensione nella vicenda della crisi tra Russia e Ucraina, ma le accuse incrociate che continuano a rimbalzarsi Mosca e Kiev (per ora) fermano la guerra.
La Nato è convinta - e non lo nasconde - che la Russia stia cercando di inscenare un pretesto (forse proprio nella polveriera Donbass) per un attacco armato contro l'Ucraina.
La Russia dal canto suo gioca la stessa partita a colpi d'accuse incrociate, con Putin - indipendentemente da come andrà nelle prossime ore - convinto che l'Occidente "troverà una scusa per imporci sanzioni".
E così tra accuse reciproche, colpi di mortaio, esercitazioni missilistiche, avanzamenti e ritiri di truppe, le diplomazie continuano il loro lavoro mentre il mondo trema di fronte all'eventualità di una guerra.
Russia-Ucraina il diario verso la guerra o il lieto fine
Al momento, la situazione più critica che ha visto già soldati e artiglierie passare dalla parole ai fatti riguarda la zona del Donbass in Ucraina dove tra mercoledì e giovedì notte la situazione pare precipitata.
Ma anche in questo caso, le reciproche accuse tra le parti hanno un peso rilevante: nelle repubbliche filorusse che fanno riferimento all'altra grande città dell'Ucraina, Donetsk (dove proprio ieri pomeriggio un'autobomba - in copertina - è esplosa vicino all’ufficio del governo dell’autoproclamata repubblica filorussa), i comandanti locali puntano il dito contro Kiev.
Dalla capitale ucraina invece si accusa la Russia di armare i separatisti per lanciare ulteriori provocazioni.
Tensione e paura, le immagini dall'Ucraina
Another video of lines at gas stations in Donetsk pic.twitter.com/QOkQMS7EZJ
— Michael A. Horowitz (@michaelh992) February 18, 2022
In ogni caso, da Donetsk e da Lugansk, la tensione e la paura sembra ora tagliarsi a fettine: sono infatti segnalate code di auto dai rifornitori di carburante e decine di autobus pronti alla fuga verso la Russia. Putin avrebbe promesso l'equivalente di 130 euro a ogni profugo che lascerà l'Ucraina.
Una situazione ingarbugliata, ma sarebbe proprio questo stallo di accuse reciproche, secondo gli esperti di strategie militari e di guerra a fermare (per ora) il conflitto.
Russia-Ucraina: gli scambi di accuse, il ritornello delle ultime settimane
Del resto, nella vicenda Russia-Ucraina, gli scambi di accuse reciproche sono il ritornello più sentito in queste settimane e, ancor di più, in queste ultime ore.
Il ministro della Difesa russo Sergej Lavrov ha rimarcato più volte come sia "Kiev a non rispettare i patti e che l'ingresso dell'Ucraina nello Nato non sia mai stato veramente in agenda".
Considerazioni sull'atteggiamento contraddittorio di Kiev che hanno trovato una descrizione eloquente nel commento dello stesso Lavrov al recente vertice tra Russia e Inghilterra per cercare una mediazione: "Un dialogo tra un sordo e un muto".
Il tutto mentre oggi, sabato 19, la Russia ha in programma esercitazioni missilistiche alla presenza di Vladimir Putin, mentre la Germania ha invitato ancora Mosca a moderare i toni.
Da parte loro gli Stati Uniti vigilano e in un discorso alla nazione il presidente Joe Biden si è detto convinto che i russi "cerchino la guerra e sono pronti a invadere l'Ucraina".
Gli Stati Uniti comunque quasi certamente non invieranno truppe nel territorio del conflitto (se ci sarà), ma sosterranno economicamente Kiev.