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Parcheggia in sosta vietata e si ritrova l'auto rinchiusa in una "gabbia"

Esasperato dai veicoli parcheggiati davanti all'ingresso della sua attività, ha deciso di darci un taglio con un rimedio estremo

Parcheggia in sosta vietata e si ritrova l'auto rinchiusa in una "gabbia"
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Trovare parcheggio nelle grandi città è quasi una missione impossibile. Dopo aver girovagato per diverso tempo tra strade e vicoli alla ricerca di un posteggio libero, può capitare che qualcuno perda la pazienza e decida di lasciare la propria auto o in doppia fila, o sopra i marciapiedi o addirittura davanti ai passi carrabili, col rischio di beccarsi una bella multa per divieto di sosta. Ma quale potrebbe essere la vostra reazione se, tornando al vostro veicolo, anziché vedere la ricevuta della sanzione, ve lo ritrovaste chiuso dentro una gabbia? Il solo pensiero fa salire la rabbia, eppure una vicenda simile è successa veramente...

Parcheggi l'auto in sosta vietata e gliela chiudono in una gabbia

A mali estremi, estremi rimedi. E' così che ha pensato Colin Shaw, direttore di Shaw Scaffolding Services di Seaham nella contea di Durham (Inghilterra), trovandosi per l'ennesima volta un'automobile parcheggiata davanti al portone della sua attività. Una circostanza che capitava da diverso tempo e per la quale, nel tentativo di porne fine, ha voluto scrivere sul cancello la scritta "No Parking - Gates in use all the times" ("Non parcheggiare - Cancello in uso tutto il tempo") a caratteri cubitali.

Nonostante ciò, ancora tantissimi automobilisti hanno proseguito nel posteggiare il loro veicolo in quel punto, facendo perdere completamente la pazienza a Colin. Ecco quindi che, per dare una lezione in generale a tutti, ha deciso di punire l'ennesimo conducente che aveva parcheggiato davanti all'entrata della sua azienda. Martedì 7 febbraio 2023, infatti, l'imprenditore inglese, munendosi di pali e impalcature, ha chiuso un veicolo dentro una gabbia, non consentendogli così di non spostarla più.

"Non è la prima volta che succede al mio lotto in cui conservo i miei materiali, abbiamo cartelli 'divieto di parcheggio' ma le persone non li rispettano - ha detto Colin - Sono andato a prendere del materiale da lì per fare un lavoro, e non sono riuscito a entrare correttamente per portare fuori la mia attrezzatura a causa di qualcuno che parcheggiava lì la macchina, anche se era tutto segnalato.

Devo essere lì 24 ore al giorno - ha aggiunto Colin - quindi per dare loro una lezione, ho messo un'impalcatura intorno alla sua macchina in modo che non potesse spostarla. Avrebbe potuto costare a me una giornata di stipendio e ai miei due uomini, avevamo del lavoro da fare e questo ci ha rallentato un po'. La gente per strada usciva guardando e ridendo, la donna della porta accanto non riusciva a credere a quello che stavamo facendo, stava ridendo insieme".

L'autista con la macchina ingabbiata inizialmente, quando è tornato alla sua macchina, non ha visto il lato divertente della situazione, ma alla fine, dopo una chiacchierata con Colin, si è messo a ridere della situazione, comprendendo le motivazioni dell'imprenditore inglese.

"È finito tutto bene - ha concluso Colin - siamo tutti abbastanza felici".

Parcheggiare l'auto fuori posto è reato

Parcheggiare l'auto fuori posto è senza dubbio un problema, non per il proprietario del mezzo ma piuttosto per la collettività. Quando lasciamo la nostra macchina in doppia fila o fuori dagli spazi delimitati, infatti, spesso non pensiamo alle conseguenze. Che possono andare ben al di là di una molta. Perché in alcuni casi non si tratta di una semplice violazione del Codice della strada, ma di un vero e proprio reato, che come tale ha pene più severe.

Oltre alla violazione del Codice della Strada, sono due le casistiche per cui è previsto un reato: violenza privata e interruzione di pubblico servizio.

Il primo caso è disciplinato dall'articolo 610 del Codice penale. Di fatto, chiunque costringa un’altra persona a tollerare o omettere qualcosa può essere punito con la reclusione fino a 4 anni. Una circostanza che si potrebbe applicare pressoché in ogni caso: dall'auto in doppia fila che blocca l'uscita dal parcheggio alla vettura che impedisce l'accesso o l'uscita da un passo carrabile.

Pensare di finire in prigione per aver bloccato l'uscita da un garage, però, sembra in effetti eccessivo. Per questo alcune pronunce della Cassazione specificano che il reato si configura quando determinati comportamenti sono consapevoli. In pratica, se lasciamo l'auto in un punto non consentito con l'intenzione di danneggiare qualcuno a quel punto potrebbe scattare l'incriminazione. Così come nel caso in cui il conducente venga avvisato della situazione ma non faccia nulla per rimediare.

Il reato di interruzione di pubblico servizio è previsto dall’articolo 340 del Codice penale e può essere punito con la reclusione fino a un anno. Anche qui a dare qualche specifica è la Cassazione, secondo cui il reato  si configura anche se il servizio viene interrotto in parte, causando un semplice ritardo. Anche in questo caso, però, serve la consapevolezza.

Per capirci, se parcheggiamo sulle rotaie del tram, su una piazzola adibita alla sosta del bus - o comunque sul tracciato - o sugli spazi destinati alle ambulanze, allora siamo consapevoli del danno che potremmo creare. Se invece posteggiamo in doppia fila e per una casualità in quel momento passa un mezzo di soccorso allora non c'è consapevolezza. Anche se in fase processuale potrebbe comunque configurarsi una richiesta di risarcimento danni, nel caso in cui venissero rallentati i soccorsi.

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