La svolta di Berna

Non più neutrale: la guerra fra Ucraina e Russia fa cambiar pelle anche alla Svizzera

Nel fine settimana un'accelerazione in linea con le strategie dell'Unione Europea. Via libera alle sanzioni contro Mosca oltre a una black list della Confederazione.

Non più neutrale: la guerra fra Ucraina e Russia fa cambiar pelle anche alla Svizzera
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Il conflitto di questi giorni ha fatto cadere uno storico tabù legato agli eventi bellici. Non più neutrale: la guerra fra Ucraina e Russia fa cambiar pelle anche alla Svizzera.  Una condizione di neutralità che durava fin dal 1815 dopo la sconfitta di Napoleone.

Non più neutrale: anche la Svizzera si schiera per le sanzioni alla Russia

Dunque, indipendentemente, da quanto durerà e da quali saranno esiti (geopolitici) e conseguenze (economiche), l'invasione della Russia all'Ucraina ha già portato una ricaduta che entrerà nei libri di storia.  Di fronte alle deliberazioni sulle sanzioni economiche da imporre a Mosca, anche la Svizzera ha condiviso la strategia d'azione dell'Unione Europea.

Ad annunciare la storica presa di posizione è stato lo stesso presidente della Confederazione Elvetica Ignazio Cassis.

Da neutrale (e prudente) al fianco dell'Ue: la svolta nel fine settimana

E sì che fino a sabato la Svizzera si era mostrata non solo come sempre neutrale di fronte agli aspetti più propriamente d'azione della crisi Russia-Ucraina, ma aveva fatto trasparire anche un atteggiamento molto prudente di fronte alle azioni economiche che l'Unione Europea ha messo sul tavolo in questi ultimi giorni per "colpire" Putin e "isolare" Mosca dai mercati economici occidentali.

Un atteggiamento prudente che si era manifestato nella mera compilazione di una "lista nera" di 300 cittadini russi e quattro banche operativi sul territorio svizzero.

Nel fine settimana è arrivata però la svolta. Evidentemente il Governo elvetico ha ritenuto che a fronte della piega degli eventi non fosse più rinviabile un appoggio alle decisioni prese dall'Unione Europea.

Tanto che nello spiegare la svolta maturata a Berna, Cassis ha osservato:

"Neutralità non vuol dire indifferenza di fronte a quello che sta accadendo"

Svizzera non più neutrale, la svolta e il precedente con Hitler

Come detto, alle iniziali disposizioni di non avere rapporti di affari con 300 cittadini russi e quattro banche è seguita in queste una presa di posizione ben definita, anche se piuttosto dibattuta in sede di Governo.

Da una parte i Verdi spingevano sulla linea intrapresa dall'Europa sotto la regia di Ursula von der Leyen, dall'altra il partito della destra nazionalista (Udc) spingeva per la neutralità.

Alla fine, ha prevalso la linea del rigore morale, anche a fronte di gran parte dell'opinione pubblica interna alla Confederazione che aveva già iniziato a rinfacciare ai responsabili del Governo l'atteggiamento avuto con Hitler nel periodo del nazifascismo: allora infatti i rapporti economici con la Germania erano proseguiti nonostante la guerra e le deportazioni di ebrei.

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