Incredibile in Slovenia

Muore paziente, ma in ospedale danno il nome di un altro uomo: la scoperta dopo la cremazione

Il ministro della Salute si è detto pronto a dare le dimissioni dopo l'accaduto.

Muore paziente, ma in ospedale danno il nome di un altro uomo: la scoperta dopo la cremazione
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Hanno celebrato il suo funerale e lo hanno cremato. Peccato che lui fosse vivo e vegeto e il corpo nella bara fosse di un altro uomo. E quando è emersa la verità è scoppiato il finimondo. Tanto da portare il ministro della Salute a dichiararsi pronto a rassegnare le dimissioni. E' successo in Slovenia.

Muore un paziente, ma in ospedale sbagliano nome

L'incredibile episodio è avvenuto nei giorni scorsi all'ospedale di Celje, in Slovenia. Secondo quanto è stato ricostruito, il caos è nato quando i due uomini sono stati trasportati con la stessa ambulanza da una casa di riposo di Zidani Most all'ospedale. I due non avevano i braccialetti con i nomi e dunque al nosocomio è nato il clamoroso scambio di persona.

Quando uno dei due è morto dall'ospedale hanno chiamato i parenti per avvisarli, dopodiché è stata celebrata la funzione. Nel frattempo, però, l'altro ricoverato si è ristabilito ed è tornato alla casa di cura. A quel punto il personale ha scoperto che si trattava del "morto sbagliato".

Il ministro pronto alle dimissioni

La vicenda ha suscitato - come comprensibile - violente polemiche.  Il direttore dell'ospedale si è dimesso e anche il ministro della Salute, Danijel Bešič Loredan si è detto pronto a rassegnare le dimissioni. Il premier Robert Golob però ha già fatto sapere di non voler prendere in considerazione la cosa.

 I  precedenti

Purtroppo non si tratta di un caso unico. Una storia simile è successa di recente anche in Italia, a Cittadella, in Veneto, per la precisione. Ai primi di agosto i dipendenti dell'obitorio si sono resi protagonisti di una clamorosa gaffe scambiando le bare di due persone decedute. Il risultato è stato inevitabile: è stato celebrato un funerale sbagliato.

I dipendenti dell'obitorio di Cittadella si sono accorti dell'imperdonabile errore, con comprensibile shock dei parenti del caro estinto, solo prima che venisse eseguita l'onoranza funebre del secondo defunto. A quel punto, poi, si è realizzato che il giorno precedente era stato celebrato il funerale di un'altra persona deceduta.

Sempre ad agosto, ma a Chivasso, in Piemonte, una famiglia è stata avvisata della morte della madre dalla Rsa dove era ricoverata. Ma la persona deceduta era la compagna di stanza. 

Come nella storia slovena, anche in questo caso l'equivoco era nato per la mancanza dei braccialetti col nome. Ad accorgersi dell'errore i parenti della "finta morta", che quando si sono recati in obitorio si sono trovati di fronte il cadavere di un'altra donna. Una cosa che evidentemente non è avvenuta in Slovenia, dove le celebrazioni funebri sono avvenute senza che la famiglia avesse prima visto il corpo del caro estinto.

 

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