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L'Ue risponde ai dazi Usa al 25%: contromosse in vigore in due tappe, l'1 aprile e il 13 aprile

Intanto Trump rinuncia alla "ritorsione" contro il Canada per aver aumentato il prezzo della corrente venduta agli States

L'Ue risponde ai dazi Usa al 25%: contromosse in vigore in due tappe, l'1 aprile e il 13 aprile
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In risposta all'imposizione di nuovi dazi negli Stati Uniti sulle importazioni di acciaio e alluminio dell'UE, la Commissione ha avviato contromisure rapide e proporzionate sulle importazioni statunitensi nell'UE. Proprio da oggi, mercoledì 12 marzo 2025, sono entrati in vigore i dazi doganali del 25% voluti dal presidente Donald Trump. Ma l'Europa non vuole perdere tempo.

Risposta in due fasi: contromisure per 26 miliardi

In una nota ufficiale, la Commissione europea ha affermato di "deplorare la decisione degli Stati Uniti di imporre tali dazi, considerandoli ingiustificati, perturbanti il commercio transatlantico e dannosi per le imprese e i consumatori, che spesso comportano prezzi più elevati".

La risposta elaborata dalla Commissione è definita dalla stessa "calibrata" e si basa su un approccio in due fasi. In primo luogo la Commissione autorizzerà la sospensione delle contromisure esistenti nei confronti degli Stati Uniti del 2018 e del 2020
il 1º aprile. Tali contromisure riguardano una serie di prodotti statunitensi che rispondono al danno economico causato da 8 miliardi di euro di esportazioni di acciaio e alluminio dell'UE.

La presidente della commissione europea Ursula von der Lyen
La presidente della commissione europea Ursula von der Lyen

In secondo luogo, in risposta ai nuovi dazi statunitensi che incidono su oltre 18 miliardi di euro di esportazioni dell'UE, la Commissione presenta un pacchetto di nuove contromisure sulle esportazioni statunitensi. Entreranno in vigore entro metà aprile - con ogni probabilità il 13 aprile - previa consultazione degli Stati membri e delle parti interessate. In totale, le contromisure dell'UE potrebbero pertanto applicarsi alle esportazioni di merci statunitensi per un valore fino a 26 miliardi di euro, corrispondenti alla portata economica dei dazi statunitensi.

Nel frattempo - si fa sapere - l'UE resta pronta a collaborare con l'amministrazione statunitense per trovare una soluzione negoziata. Le misure di cui sopra possono infatti essere revocate in qualsiasi momento qualora si giunga a tale soluzione.

Von der Leyen: "Rammaricati da Dazi Usa. Dobbiamo proteggerci"

"Le relazioni commerciali tra l'Unione europea e gli Stati Uniti sono le più grandi al mondo. Hanno portato prosperità e sicurezza a milioni di persone e il commercio ha creato milioni di posti di lavoro su entrambe le sponde dell'Atlantico. A partire da questa mattina gli Stati Uniti applicano un dazio del 25 % sulle importazioni di acciaio e alluminio. Ci rammarichiamo profondamente di questa misura. Le tariffe sono imposte. Sono cattive per le imprese e persino peggiori per i consumatori. Tali tariffe stanno perturbando le catene di approvvigionamento. E creano incertezza per l'economia. Sono in gioco posti di lavoro. I prezzi aumenteranno. In Europa e negli Stati Uniti. L'Unione europea deve agire per proteggere i consumatori e le imprese".

Queste le parole della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen riportate in una nota ufficiale, con le quali la presidente ha commentato la contromossa adottata nei confronti dei dazi Usa. Una risposta dal valore di 26 miliardi di euro.

"Le contromisure che adottiamo oggi sono forti ma proporzionate - ha spiegato Von der Leyen -. Poiché gli Stati Uniti applicano dazi per un valore di 28 miliardi di dollari, stiamo rispondendo con contromisure per un valore di 26 miliardi di EUR. Ciò corrisponde alla portata economica delle tariffe statunitensi. Le nostre contromisure saranno introdotte in due fasi. A partire dal 1º aprile e pienamente operativo dal 13 aprile. Nel frattempo resteremo sempre aperti ai negoziati. Siamo fermamente convinti che, in un mondo caratterizzato da incertezze geopolitiche ed economiche, non sia nel nostro comune interesse imporre tariffe alle nostre economie. Siamo pronti ad avviare un dialogo significativo. Ho incaricato il commissario per il Commercio Maroš Šefčovič di riprendere i colloqui per esplorare soluzioni migliori con gli Stati Uniti".

Intanto Trump ritira le minacce al Canada

Dietrofront alla Casa Bianca dopo le minacce dirette al Canada da parte del presidente Donald Trump, il quale sul suo social Truth aveva attaccato "i vicini" promettendo di raddoppiare i dazi su alluminio e acciaio dall'attuale 25% fino al 50% come risposta alla tariffa canadese del 25% sull'elettricità americana (a sua volta risposta per i precedenti dazi americani).  Non solo, Trump aveva anche minacciato il governo canadese di far cadere il loro settore automobilistico e velatamente anche di far cadere la loro protezione, spingendo per far diventare il Canada il 51° stato statunitense.

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Il presidente Usa Donald Trump

Dopo poche ore, è però tornata la tregua e le minacce sono state ritirate. Il premier del Canada Mark Carney ha annunciato la sospensione della tassa del 25% sull'elettricità, dopo colloqui "produttivi" con il segretario al commercio Usa Howard Lutnick, che si incontreranno a Washington giovedì con il rappresentante commerciale degli Stati Uniti Jamieson Greer "per discutere del rinnovo dell'accordo commerciale nordamericano Usmca prima che entrino i vigore i dazi reciproci il 2 aprile". La mossa ha indotto Trump a rispondere che "probabilmente" riconsidererà la sua decisione di raddoppiare le tariffe sui metalli canadesi.

A livello di borsa però, ormai il danno era fatto. Il nuovo braccio di ferro sui dazi ha depresso nuovamente Wall Street e le principali piazze finanziarie mondiali, crollate lunedì per le crescenti tensioni commerciali e il timore di una recessione in Usa non esclusa da Trump. In rialzo, dopo il tonfo di lunedì, solo Tesla, che a Wall Street ha guadagnato oltre il 5% dopo che Trump ha promesso di acquistare un'auto elettrica di Musk per confermare la sua fiducia in un "grande americano che sta mettendo in gioco tutto" per aiutare gli Stati Uniti.

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