SOSPIRO DI SOLLIEVO

La Russia sta ritirando parte delle sue truppe dal confine Ucraino

Dopo giorni di tensione alle stelle, sul fronte della crisi in Ucraina, pare che gli animi si siano in parte distesi.

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Dopo giorni tensione alle stelle, oggi, martedì 15 febbraio 2022, arriva il primo vero sospiro di sollievo nella crisi  in Ucraina. Poco dopo le 9 alcune delle forze russe schierate da settimane per esercitazioni militari nei pressi della frontiera ucraina sono rientrate alle loro basi. Decisiva la scesa in campo del cancelliere tedesco Olaf Scholz che tra ieri ed oggi ha incontrato rispettivamente a Kiev e Mosca il presidente ucraino Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin. L'intervento tedesco è avvenuto dopo che la telefonata tra il presidente americano Joe Biden e Vladimir Putin non ha risolto lo stallo, amplificando le tensioni.

La Russia sta ritirando parte delle sue truppe dal confine Ucraino

IL VIDEO:

Piccolo sospiro di sollievo nella crisi in Ucraina dopo giorno di tensione alle stelle. Il ministero della Difesa di Mosca ha riferito che alcune delle forze russe schierate da settimane per esercitazioni militari nei pressi della frontiera ucraina stanno rientrando alle loro basi.

"Le unità dei distretti militari meridionali e occidentali che hanno completato i loro compiti, hanno già iniziato a caricare i mezzi di trasporto ferroviario e stradale e inizieranno a tornare oggi nelle loro caserme - ha annunciato il portavoce del ministero, Igor Konashenkov -. Mentre le misure di addestramento al combattimento si avvicinano alla conclusione, le truppe, come sempre avviene, effettueranno marce combinate alle proprie basi permanenti".

La Russia sta ritirando parte delle sue truppe dal confine Ucraino
La Russia sta ritirando parte delle sue truppe dal confine Ucraino

Dopo l’annuncio dell’inizio del ritiro di parte delle truppe schierate al confine con l’Ucraina, il ministero della Difesa russo ha anche pubblicato il video dei blindati che tornano alle basi di provenienza una volta finite le esercitazioni. Nel filmato si vede la marcia fuoristrada dei carri armati, e anche blindati, veicoli di fanteria e sistemi di artiglieria caricati su un treno. Il Cremlino ha confermato tutto quanto, ma ha sottolineato che la Russia continuerà a spostare le truppe in tutto il Paese come meglio crede. Qui di seguito un filmato social di qualche giorno fatto da un civile che testimonia lo spostamento dei blindati russi sul confine ucraino.

IL VIDEO:

Su Telegram, nel frattempo, la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, ha dichiarato:

"Il 15 febbraio 2022 entrerà nella Storia come il giorno in cui la propaganda di guerra occidentale è fallita. Sono caduti in disgrazia e sono stati distrutti senza che sia stato sparato un solo colpo".

Ucraina: il cancelliere tedesco Scholz a Kiev e Mosca

L'intervento di Scholz, con molta probabilità, ha rappresentato l'ultima carta della diplomazia per scongiurare una guerra che potrebbe avere effetti devastanti sull'intero pianeta. Nella mattinata di oggi, martedì 15 febbraio 2022, il cancelliere tedesco è atterrato a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin per discutere della crisi in Ucraina.

Ieri, lunedì 14 febbraio 2022, invece a Kiev si è svolto l'incontro con il presidente ucraino Zelensky. Queste le parole di Scholz nel corso della conferenza stampa congiunta con il capo di stato ucraino:

"In caso di aggressione militare, saremo pronti a sanzioni su vasta scala. Se la Russia violerà nuovamente la sovranità ucraina, sapremo cosa fare. La sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina non sono negoziabili. Ci aspettiamo dalla Russia chiari segnali di de-escalation, un attacco all'Ucraina avrebbe gravi conseguenze".

Scholz ha sottolineato che l'ingresso dell'Ucraina nella Nato non è in agenda, ma che "la Russia stranamente agisce come se lo fosse". Il cancelliere tedesco ha quindi offerto il sostegno della Germania a Kiev:

"La Germania sta con forza al vostro fianco. Nessun Paese al mondo ha sostenuto l'Ucraina negli ultimi anni quanto la Germania dal punto di vista finanziario".

Lo scorso venerdì Scholz aveva affermato:

"È nostro compito assicurarci di prevenire una guerra in Europa, inviando un chiaro messaggio alla Russia che qualsiasi aggressione militare avrebbe conseguenze che sarebbero molto alte".

Berlino, però, ha rifiutato di fornire armi all'Ucraina, venendo fortemente criticata per la sua ambiguità da parte dell'ambasciatore ucraino in Germania, con un tweet dai toni inequivocabili.

"Nessuna arma per l'autodifesa dell'Ucraina contro l'invasione militare russa ma 366 milioni di euro di esportazioni tedesche di beni a duplice uso verso la Russia nel solo 2020 che possono essere destinati ad aumentare la produzione di armi. Indipendentemente dalle sanzioni Ue".

Anche per questo motivo la missione di Scholz è tenuta sotto stretta osservazione da parte non soltanto di Kiev, ma anche dall'Europa e dagli Stati Uniti.


Ma Scholz non sarà il solo leader mondiale a recarsi nelle zone del potenziale conflitto. A ore è atteso a Mosca anche il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che incontrerà Putin con il quale il suo Paese ha forti rapporti commerciali.

Anche di Maio a Kiev

Anche il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio raggiungerà Kiev e Mosca. La partenza del nostro rappresentante è prevista per oggi, martedì 15 febbraio 2022, nel tentativo di dare sostanza all'impegno dell'Italia per favorire una soluzione diplomatica e sostenibile alla crisi. Queste le sue parole dopo il vertice con il primo ministro e ministro degli esteri del Qatar:

"Come Italia siamo determinati a passare a Mosca messaggi chiari, fermi, unitari in stretto coordinamento con i nostri partner e alleati dell'Unione europea, Nato, Osce, che scoraggino qualsiasi aggressione o escalation. Al contempo manteniamo il nostro impegno per favorire una soluzione diplomatica e sostenibile anche nel quadro degli Accordi di Minsk e del Formato Normandia".

La telefonata Zelensky-Biden

Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha telefono a Biden, chiedendo un aiuto economico e un passaggio a Kiev (opzione però assai improbabile), ma soprattutto la dimostrazione di prove concrete sulla volontà russa di invadere l'Ucraina dal 16 febbraio:

"Se ne avete la certezza dateci informazioni"

Già, perché le indiscrezioni su una possibile invasione sono arrivate per prime dagli Usa, ma sono state per il momento bollate come "fantasie" sia dal Cremlino sia dal Governo ucraino, che intanto però si prepara a una possibile guerra in casa. Lo spazio aereo rimane aperto, ma al confine tra i due Paesi la Russia ha già ammassato 100.000 soldati.

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