VISITA STORICA

Draghi a Kiev: "Subito sbloccare il grano, l'Ucraina scelga che pace vuole"

Preoccupano le conseguenze alimentari. Per sminare i porti e consentire il trasporto del grano ci vogliono due settimane.

Draghi a Kiev: "Subito sbloccare il grano, l'Ucraina scelga che pace vuole"
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Draghi a Kiev: "Subito sbloccare il grano, l'Ucraina scelga che pace vuole".

Sono stati questi i messaggi principali che il nostro premier Mario Draghi ha lanciato in conferenza stampa a Kiev dove oggi si è recato in visita insieme al presidente francese Emmanuel Macron e al e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

La conferenza stampa di Mario Draghi a Kiev

La conferenza stampa dei rappresentanti dei tre Paesi ha seguito la visita di questa mattina nei luoghi più martoriati dalla guerra dopo l'invasione della Russia all'Ucraina e il passaggio di Mario Draghi è stato anticipato da una breve introduzione del presidente Zelensky che ha fatto nuovamente il punto della drammatica situazione della sua nazione.

Ecco allora che il nostro premier ha ribadito alcuni fondamentali non solo per l'Italia, ma nell'ottica di condivisione che sta accompagnando l'Europa dopo l'esplodere del conflitto

"Ucraina in Europa scelga la sua pace, grano da sbloccare"

Il nostro premier ha ribadito quanto da tempo si auspicano i Paesi del Continente e poi ha fatto una disamina sulla guerra e sulle conseguenze per l'economia non solo europea, ma mondiale:

"Vogliamo che l’Ucraina entri nella Unione Europea, vogliamo che l’ucraina salvi il suo futuro. L'Ucraina deve essere messa in condizione di difendersi, ma al tempo stesso è l’Ucraina che deve scegliere che pace vorrà. Dobbiamo sbloccare il grano, ci sono due settimane per sminare i porti. Bisogna fare in fretta, creare corridoi umanitari per il trasporto del grano perché il tempo passa inesorabilmente e la situazione rischia di diventare drammatica".

Giornata storica per l'Europa

Poco prima, iniziando il suo discorso il nostro premier ha sottolineato l'eccezionalità della giornata di oggi, giovedì 16 giugno 2022:

"Oggi è una giornata storica per l’Europa. Italia, Francia e Germania, tre Paesi fondatori dell’Unione europea, e il Presidente della Romania, sono venuti in Ucraina per offrire il loro sostegno incondizionato al presidente Zelensky e al popolo ucraino. Un popolo che si è fatto esercito per respingere l’aggressione della Russia, per vivere in libertà".

La soluzione: la Russia accetti una risoluzione Onu

La strada per sbloccare il grano è data da una risoluzione finora sempre rigettata dal Cremlino e dal presidente Putin e già nelle scorse settimane il nostro premier aveva bacchettato Mosca.

Draghi ha evidenziato la necessità di continuare a percorrere questa strada, basata su diplomazia e ragionevolezza:

"L’unico modo è una risoluzione dell’Onu che regoli la navigazione nel Mar Nero, la Russia finora lo ha rifiutato. Altrimenti se passa ancora tempo, sarà un dramma".

Una comunità di pace e diritti

Poco prima il presidente del Consiglio aveva sottolineato come sia l'Ucraina a scegliere quale pace volere, dunque sottintendendo che spetta a Kiev la decisione di "alzare bandiera bianca" su alcuni territori in cambio del cessate il fuoco.

Draghi ha infine aggiunto:

"Siamo a un momento di svolta nella nostra storia: il popolo ucraino difende i valori di democrazia e libertà del progetto europeo, non possiamo indugiare e ritardare il processo, dobbiamo creare una comunità di pace e di diritti".

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