Testimonianze shock

Donne ucraine stuprate e impiccate dai russi, la vicepremier Stefanishyna: "Ne risponderanno"

Il braccio destro di Zelensky: "Dopo la violenza le hanno uccise, forse impiccandole e tagliate e pezzi per nascondere le prove".

Donne ucraine stuprate e impiccate dai russi, la vicepremier Stefanishyna: "Ne risponderanno"
Pubblicato:
Aggiornato:

Una delle derive più odiose legate agli scenari di guerra sono le brutalità perpetrate a danno delle donne in contesti entro i quali vengono a mancare le regole imprescindibili che governano i Paesi civili. Il dramma ucraino porta con sè una serie di testimonianze raccapriccianti che denunciano un'ondata di stupri incontrollata da parte dei soldati russi a danno della popolazione femminile ucraina.

"Ogni singolo soldato che abbia commesso questo crimine di guerra verrà chiamato a risponderne" ha tuonato la vicepremier ucraina Olha Stefanishyna, che è tornata ad accusare la Russia non solo di genocidio ma anche degli stupri (spesso seguiti dall'uccisione) di molte donne del suo popolo, da parte dei soldati di Vladimir Putin.

Donne ucraine brutalmente stuprate (e uccise)

Una condotta esecrabile già registrata, purtroppo, anche in altri contesti di guerra: come nella ex Jugoslavia, in Cecenia o in Siria. In Ucraina, con il passaggio di alcune zone del Paese sotto il controllo russo, le violenze sessuali stanno diventando preoccupanti e le testimonianze non si contano più.

Al canale televisivo Sky News Stefanishyna ha riferito di "storie orribili".

Ci hanno detto, da più fonti, che almeno in una circostanza i soldati russi hanno violato le nostre soldatesse catturate durante la battaglia all'aeroporto di Hostomel, nei primi giorni della guerra. Non sappiamo il loro numero, laggiù si continua a combattere. Ma le vittime non possono testimoniarlo, dopo la violenza le hanno uccise, forse impiccandole e tagliate e pezzi per nascondere le prove" ha detto la vice di Volodymyr Zelenski.

Le aggressioni sessuali sono state denunciate anche dalle parlamentari Lesya Vasilenko, Olena Khomenko, Maria Mezentseva e Alona Shkrum. Secondo le deputate ucraine gli episodi più efferati sono avvenuti soprattutto a Kiev e a Bucha e Irpin:

"La gran parte di loro sono state impiccate dopo essere state stuprate oppure si sono tolte la vita. Il problema principale è che le vittime e le famiglie non hanno la forza e la capacità di farsi avanti e denunciare. Alcune delle donne stuprate sono anche state impiccate. E questi sono fatti che stiamo raccogliendo come prove di crimini di guerra", hanno spiegato.

La drammatiche testimonianze

Fra le testimonianze di questo orrore anche quella di Ihor Saposhko, sindaco di Brovary, cittadina ucraina da 140mila abitanti in procinto di essere evacuata. L'uomo ha raccontato di centinaia di donne sottoposte a violenze da parte dei soldati russi, i cui stupri verrebbero addirittura promossi dai loro superiori:

"Dai racconti dei testimoni risulta che alcuni comandanti russi aizzano i loro soldati ad aggredire le mogli e le figlie dei nostri militari o dei volontari civili combattenti che trovano nelle case".

Il sindaco ha raccontato una storia drammatica che riguarda un suo amico, Oleksiy Zdorovets, 36 anni, ex segretario del Comune, e la sua giovane moglie Maryna. I militari russi sono entrati in casa loro, nel villaggio di Nova Bohdanivka, hanno ucciso a sangue freddo lui e stuprato lei:

"L'hanno trovata nuda e confusa vicino al figlio piccolo - dice Sapozhko -. Ma ancora non siamo riusciti a portarla in salvo. Dai racconti dei testimoni risulta che alcuni comandanti russi aizzano i loro soldati ad aggredire le mogli e le figlie dei nostri militari o dei volontari civili combattenti che trovano nelle case. In altri frangenti sappiamo però che hanno punito i violentatori. Ci hanno detto da più fonti che almeno in una circostanza hanno violato le nostre soldatesse catturate durante la battaglia all'aeroporto di Hostomel, nei primi giorni della guerra".

A far sentire la propria voce anche due Nobel per la pace del 2018, l'attivista irachena Nadia Murad e il medico congolese Denis Mukwege, che avevano avvertito l'opinione pubblica mondiale sul fatto che "in ogni conflitto, le donne sono vittime di violenza sessuale. Nei massicci movimenti di popolazione, le ragazze e le donne sono le prime vittime, poiché lo sfollamento forzato le porta alla miseria, alla disperazione, all'insicurezza e le espone alla violenza sessuale".

Le due personalità avevano lanciato un appello perché le donne ucraine fossero protette dalla violenza sessuale proponendo azioni preventive come la sensibilizzazione sul fenomeno tra rifugiati, operatori umanitari e Paesi ospitanti.

Crisi Russia-Ucraina: vai allo speciale

SPECIALE CRISI RUSSIA-UCRAINA: clicca sull'immagine e vai agli articoli
Seguici sui nostri canali