SVOLTA EPOCALE

A un passo dalla Nato: la Svezia mobilita le sue truppe, la Russia sposta le atomiche sul confine con la Finlandia

Erdogan però non ci sta per la posizione dei due Paesi sull'accoglienza dei terroristi. L'Ungheria invece dice basta alle sanzioni dell'Ue alla Russia.

A un passo dalla Nato: la Svezia mobilita le sue truppe, la Russia sposta le atomiche sul confine con la Finlandia
Pubblicato:

Alla fine è arrivato anche il (fondamentale) passaggio burocratico: Svezia e Finlandia hanno formalizzato la loro richiesta di ingresso nella Nato.

Ma sull'Europa tira un'aria di alta tensione, perché la Turchia ha ribadito il suo "no" come già Erdogan aveva fatto nei giorni scorsi.

E come se non bastasse anche l'Ungheria ora picchia i pugni contro le sanzioni dell'Ue contro la Russia.

Svezia e Finlandia nella Nato, cosa cambia

Dopo l'approvazione dei loro Parlamenti nazionali, i governi di Stoccolma ed Helsinki hanno dunque siglato ufficialmente le richieste per entrare nell'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord.

Il Patto Atlantico vedrà dunque "allargare" i suoi confini ad altre due nazioni (si arriverà così a 32 Paesi membri) che si preparano dunque ad un passaggio storico: abbandonare quelle posizioni di neutralità che finora le avevano contraddistinte.

In particolare, da più di 70 anni per la Finlandia e da oltre due secoli per la Svezia.

La beffa per Putin: "accerchiato" per colpa di due stati minuscoli

Per Putin, oltre a non aver portato a termine con l'invasione dell'Ucraina una guerra che doveva essere rapidissima e quasi indolore, si annuncia una nuova beffa, geopolitica: ritrovarsi "accerchiato" dai confni della Nato "per colpa" di Stati che complessivamente contano 15 milioni di abitanti.

Due Stati che come detto arrivano da un lungo periodo di neutralità ma che hanno continuato a monitorare quanto faceva prima l'Unione Sovietica e poi la Russia.

Lo hanno fatto con strategie diverse, ma comunque con un comun denominatore, ovvero una quasi totale diffidenza verso il Cremlino.

Finlandia, esercito all'avanguardia e un Paese con le antenne dritte

E' per questo motivo ad esempio che la Finlandia ha continuato ad avere e ha tutt'oggi un esercito che è di fatto un vero e proprio fiore all'occhiello del Paese.

Helsinki ha infatti un corpo militare tra i più addestrati e moderni, anche per quanto riguarda gli equipaggiamenti e le armi.

Un esercito stimato in 12mila unità effettive e pronte all'emergenza, ma che allargando i numeri a tutte le forze armate e alle guardie di frontiera, arriva a 280mila unità.

Senza contare che circa due terzi della popolazione maschile ha una preparazione militare. Come se non bastasse, l'opinione pubblica generata contro Mosca in questi ultimi tempi ha portato a organizzare corsi militari anche per i privati, coinvolgendo addirittura manager e imprenditori.

E anche per i mezzi a disposizione, la Finlandia non sta certo a guardare, specie per l'aeronautica.

Attenzione giustificata, i movimenti di Putin

Si tratta forse anche di un'attenzione giustificata se si guarda ai movimenti di Putin e del Cremlino di questi giorni.

La Russia ha infatti portato alcuni missili al confine russo con la Finlandia. In un video pubblicato su Twitter si vedono i missili "Iskander" trasportati su un'autostrada verso Vyborg, una città della Russia occidentale vicina proprio al confine finlandese.

Un'operazione cui i finlandesi sono abituati e che sono state fatte periodicamente negli anni, ma che ora vengono monitorate con occhi diversi, forti anche del forte grado di preparazione che Helskini ha anche sul fronte dei Servizi Segreti.

Come si sta "riparando" la Svezia

La Svezia in due secoli non ha avuto un addestramento dell'esercito come quello finlandese.

Il suo apporto potrebbe però essere strategico sul Mar Baltico.

A questo riguardo va segnalato come Stoccolma, a fronte di alcune recenti esercitazioni russe, abbia aumentato in queste settimane la difesa dell'isola di Gotland, l'avamposto più importante nell'area baltica, specie considerando che a 300 chilometri dall'isola c'è l'enclave russa di Kaliningrad.

Svezia e Finlandia, una svolta epocale

Del resto, di fronte ai "chiari di luna" di Putin era stata la Finlandia per prima a porre la questione della salvaguardia dei suoi tanti chilometri di confine con la Russia.

Allo stesso modo, di fronte alle posizioni portate avanti da Helsinki anche la Svezia ha maturato l'intenzione di entrare nella Nato motivando la decisione proprio con il fatto di "non rimanere isolata" nello scacchiere europeo.

Tra l'altro i rapporti tra Svezia e Russia, dopo alcune esercitazioni navali e militari nel mar Baltico, sono ai minimi storici.

Nato, cosa accade ora

Se tutti i 30 Stati membri ratificheranno il Protocollo di adesione entro un mese, l’annuncio dell’ingresso dei due Paesi nell’Alleanza Atlantica potrebbe arrivare già durante il Summit di Madrid, in programma il 29 e 30 giugno.

I due Paesi hanno formalizzato oggi in contemporanea la richiesta di adesione, mentre in vista di questo adempimento burocratico, domenica, il segretario generale delle Nazioni Unite, Stoltemberg aveva spiegato che subito dopo il momento della richiesta, la Nato si sarebbe mossa affinché i tempi per l'ingresso ufficiale di Svezia e Finlandia siano appunto molto brevi.

Dall'Italia anche il M5S attraverso le parole dell'ex premier Giuseppe Conte sembra aver ammorbidito la sua posizione, prima orientata per il no.

Dall'Europa, "piena soddisfazione" per la decisione di Stoccolma ed Helsinki è arrivata dai paesi Baltici, in particolare da Estonia e Lituania.

Ingresso ad alta tensione, la Turchia dice no

Da Ankara però a turbare il sonno all'Europa c'è Erdogan che dell'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato proprio non ne vuol sentire parlare:

"Non sprechino neanche tempo a venire in Turchia a cercare di spiegarci qualcosa".

Sotto la lente del presidente della Turchia la posizione dei due Paesi nei confronti dei terroristi curdi e della loro accoglienza nei rispettivi Paesi.

Tanto che Erdogan nei giorni scorsi ci è andato giù pesante nel bollare le posizioni dei due Governi su questo fronte:

"Helsinki e Stoccolma sono due ostelli di accoglienza per i terroristi".

E anche Mosca lancia messaggi

Del resto, anche dal Cremlino arrivano messaggi decisamente poco incoraggianti, proprio attraverso le parole di Vladimir Putin, sul quale nei giorni circolavano le voci più disparate:

"La Russia non ha alcun problema con la Finlandia e con la Svezia, ma Mosca dovrà dare una riposta al loro ingresso nella Nato e alla presenza di infrastrutture militari nei due Paesi. Reagiremo all’espansione delle infrastrutture militari della Nato alla Svezia e alla Finlandia, c'è la necessità di prestare maggiore attenzione ai piani della Nato di aumentare la sua influenza globale".

E intanto l'Ungheria...

Ad agitare l'Europa e ad alimentare il clima di tensione intanto c'è da registrare anche la posizione del primo ministro dell'Ungheria Viktor Orban che in queste ore si sta mettendo di traverso alle "nuove" sanzioni che l'Unione Europea sta predisponendo nei confronti della Russia.

Per il suo Paese si annunciano gravi problemi per l'approvvigionamento energetico e da Budapest fanno sapere che di rischiare un periodo crisi e addirittura fame proprio non ne vogliono sapere.

Seguici sui nostri canali