Tassi: nonostante i dazi di Trump, la Bce prepara un nuovo taglio
La decisione in giornata. Sarebbe il settimo da giugno, il terzo nel 2025

La Banca Centrale Europea si prepara oggi, giovedì 17 aprile 2025, ad annunciare un nuovo taglio dei tassi d’interesse. Le aspettative dei mercati e gli analisti delle principali banche d’affari sembrano ormai concordi: il costo del denaro scenderà di 25 punti base, portando il tasso sui depositi dal 2,50% al 2,25%. Se confermato, si tratterebbe del settimo allentamento monetario da giugno scorso e del terzo nel 2025.
Porta aperta ad ulteriori tagli
Se da un lato i dazi imposti dagli Stati Uniti, annunciati il 2 aprile scorso, minacciano la crescita europea, dall’altro la BCE è spinta a reagire anche per stabilizzare i mercati valutari. Il recente apprezzamento dell’euro – ai massimi da tre anni – insieme al calo dei prezzi energetici, ha alimentato pressioni disinflazionistiche nell’Eurozona. Un contesto che giustifica ulteriori interventi espansivi.
Anche all’interno della BCE crescono i segnali favorevoli a un taglio, con i membri del board che esprimono preoccupazioni sempre più esplicite sul rallentamento dell’economia. Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, potrebbe mantenere toni prudenti nella conferenza stampa, lasciando aperta la porta ad altri tagli nei prossimi mesi. La riunione di giugno, con nuove proiezioni macroeconomiche in arrivo, sarà probabilmente decisiva.
Uno scenario in evoluzione
Se oggi il taglio da 25 punti base appare ormai scontato, rimane aperta la questione della portata del ciclo di allentamento. Alcuni analisti non escludono, nel medio termine, anche una riduzione complessiva di 100 punti base nel 2025, soprattutto se l’amministrazione Trump dovesse mantenere una linea commerciale rigida.
Per ora, l’obiettivo principale della BCE resta quello di contenere le pressioni valutare e proteggere l’Eurozona dagli effetti avversi delle politiche protezionistiche. Con i mercati che già dovrebbero scontare ulteriori due tagli nei prossimi mesi, la sfida sarà quella di dosare gli interventi evitando di compromettere la credibilità della politica monetaria europea.