TRATTATIVE DELICATE

Gli Usa respingono la proposta Ue su zero dazi all'industria

Giorgia Meloni pronta a partire per Washington: "Sono giorni complicati"

Gli Usa respingono la proposta Ue su zero dazi all'industria
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Nonostante gli sforzi diplomatici, l’Unione Europea e gli Stati Uniti restano distanti sul fronte del commercio. Secondo quanto riportato da Bloomberg, Washington avrebbe respinto la proposta europea di eliminare tutte le tariffe sui beni industriali, comprese le automobili. Al momento, infatti, fonti vicine al dossier indicano che la Casa Bianca non prevede di rimuovere la maggior parte dei dazi sull’Ue nel breve termine.

"Serve maggiore chiarezza dagli Usa"

Durante i colloqui recenti tra il commissario europeo al Commercio Maroš Šefčovič e i rappresentanti statunitensi, l’Ue ha ribadito la propria disponibilità a un accordo "zero per zero" su tutti i beni industriali, inserendo sul tavolo anche altri temi chiave come la sovraccapacità globale di acciaio e alluminio, la resilienza delle catene di approvvigionamento nei semiconduttori e nei prodotti farmaceutici. Ma da parte americana non è ancora arrivata una risposta chiara.

Gli Usa respingono la proposta Ue su zero dazi all'industria
Olof Gill

Il portavoce della Commissione Ue, Olof Gill, ha definito l’incontro "mirato e produttivo", ma ha sottolineato la necessità di un maggiore impegno da parte degli Stati Uniti.

"L’Ue sta facendo la sua parte. Ora tocca a Washington definire la propria posizione. Come in ogni negoziato, serve un impegno a doppio senso". Gill ha aggiunto che l’offerta europea resta sul tavolo, ma al momento non sono previsti nuovi incontri a livello politico, anche se i colloqui tecnici proseguono. "Non è un dialogo tra sordi – ha precisato – ma serve maggiore chiarezza sugli obiettivi americani".

L’Unione Europea ha ricordato di essere un partner commerciale essenziale per gli Stati Uniti: primo acquirente di gas naturale e petrolio americano, con relazioni economiche che valgono ogni anno 1.600 miliardi di euro e investimenti bilaterali pari a 5.300 miliardi. "Siamo un alleato, non qualcuno che approfitta", ha dichiarato Gill, ricordando anche che nel 2023 l’Ue ha importato prodotti agroalimentari statunitensi per 12 miliardi di euro, con un incremento del 77% rispetto al 2005.

Giovedì Meloni a Washington

Intanto, la premier Giorgia Meloni si prepara a partire per Washington, dove giovedì 17 aprile 2025 incontrerà il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Un vertice cruciale in un clima complesso, come lei stessa ha ammesso con ironia durante la cerimonia dei Premi Leonardo a Villa Madama.

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Giorgia Meloni

"Non sento alcuna pressione, come potete immaginare, per i miei prossimi due giorni…". Meloni ha poi ribadito l’impegno del governo per rafforzare la competitività del sistema Paese. "Noi stiamo facendo il nostro meglio, ma se poi gli imprenditori non ci credessero sarebbe tutto inutile. Abbiamo la forza, l’intelligenza e la creatività per superare ogni ostacolo".

A Palazzo Chigi si è tenuto un vertice preparatorio con i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, i ministri Giancarlo Giorgetti, Guido Crosetto e Tommaso Foti.

"Il viaggio è ricco di insidie", ha dichiarato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, "soprattutto per le spinte protezionistiche statunitensi, che sarebbero molto pericolose per l’Italia e per l’Europa".

Emanuele Orsini

Il ministro degli Esteri Tajani ha definito la missione "una nuova occasione di pace commerciale", minimizzando il panico generato dai dazi annunciati da Trump: "Ha fatto più danni il panico che la realtà. Siamo riusciti a favorire il dialogo. Alla fine ci hanno ascoltato".

Anche il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha voluto esprimere il sostegno degli industriali alla premier: "Presidente Meloni, lei non è sola. Gli imprenditori italiani e quelli dell’Europa produttiva sono con lei. Abbiamo fiducia che la sua missione possa portare risultati positivi".

Con una finestra temporale di 90 giorni aperta grazie alla sospensione dei controdazi Ue fino al 14 luglio, l’Europa guarda ora a Washington in attesa di un passo concreto. Ma le trattative restano delicate, e la strada per un’intesa appare ancora lunga.

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