EMBLEMATICO

Tabaccaio prima fa il bullo, poi ripara sul Pos con la coda fra le gambe

L'esercente proprio non ne voleva sapere di estrarre la "macchinetta" dal cilindro, così l'avventore s'è rivolto ai Carabinieri. E' successo nel Milanese, altro caso analogo anche a Bergamo

Tabaccaio prima fa il bullo, poi ripara sul Pos con la coda fra le gambe
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Quel pacchetto di sigarette proprio al cliente non glielo voleva far pagare. O meglio... non glielo voleva far pagare col POS, i contanti gli sarebbero andati anche benissimo.

Il fatto è che in effetti c'era una determinazione del 25 ottobre 2022 che esonerava i tabaccai dall'obbligo di prevedere i pagamenti elettronici... ma lo scorso giugno è stata stralciata: quindi è tornato l'obbligo del Pos anche per i tabaccai, ovvero si possono pagare le sigarette con il bancomat (non solo, ripristinata la sanzione per chi non ottempera agli obblighi di legge da 30 euro più il 4% del valore della transizione negata).

Tabaccaio prima fa il bullo, poi tira fuori il POS

Alla fine è bastato vedere le auto dei Carabinieri fuori dal negozio per convincere l’esercente ad accettare il bancomat che il cliente aveva estratto per pagare il conto: un pacchetto di sigarette.

E' successo nel primo pomeriggio di mercoledì 9 agosto 2023 in una tabaccheria di Pioltello, vicino a Milano. Un cliente voleva acquistare un pacchetto di sigarette, ma quando si è trattato di pagare invece di utilizzare i contanti ha chiesto la disponibilità del POS.

Come racconta Prima la Martesana, il negoziante ha negato la possibilità di utilizzare il POS, perché sosteneva che la cifra fosse troppo bassa.

Da qui la lite e la successiva chiamata al 112: il tabaccaio proprio non ne voleva sapere di estrarre la "macchinetta" dal cilindro, così l'avventore s'è rivolto ai Carabinieri.

Quando basta la parola: la sola presenza dei militari ha convinto l’esercente a evitare rogne per pochi euro.

Obbligo di accettare il bancomat

Dicevamo che dal 30 giugno 2014 gli esercenti sono tenuti ad accettare il pagamento delle spese effettuate tramite Pos per qualsiasi importo. Per anni l’obbligo è stato in vigore in versione light dal momento che l’indicazione di accettare carte e bancomat non era accompagnata da sanzioni, attualmente invece è prevista una multa di 30 euro a cui si aggiunge il 4% del valore della transazione.

Nel 2022 il Governo aveva discusso la possibilità di modificare la norma, prevedendo una soglia minima di pagamento superiore ai 60 euro. Provvedimento mai entrato in vigore anche per via del parere contrario dell'Unione europea.

Resta sul tavolo della discussione politica il tema delle commissioni. Se per il cliente il pagamento con il bancomat non ha costi (se non il canone annuale della carte e le spese del conto corrente), per l'esercente oltre al canone di gestione del Pos e ai costi di manutenzione sono previste delle commissioni che possono raggiungere sino il 5% della somma pagata. Commissioni che scattano per pagamenti superiori ai 5 euro.

Un altro caso a Bergamo

(aggiornamento del 17 agosto 2023)

Anche il nostro quotidiano online provinciale Prima Bergamo si è imbattuto in un caso analogo, raccogliendo la denuncia di una lettrice.

"Con i problemi che tutti conosciamo, sono riuscita ad avere appuntamento il 17 agosto per fare il passaporto. Un miracolo. Settimana scorsa ero via per lavoro e oggi (ieri, 16 agosto, per chi legge, ndr) mi reco nell'afosa città per cercare una tabaccheria aperta per comperare le marche da bollo necessarie.

Pensavo fosse più semplice trovare una tabaccheria aperta, con la città piena di turisti immaginavo servizi quasi continui. Ma, ancora, ad agosto è quasi tutto chiuso. Ok".

Poi la donna trova un esercizio aperto in via Pignolo (arteria medievale che porta dalla parte bassa della città fino alla celebre Città Alta), dove acquista quattro marche da bollo da 73 euro l'una per un totale complessivo di 292 euro. Alla richiesta di pagare con il bancomat, tuttavia, il gestore si rifiuta.

"Ho anche diritto a detrazioni eventuali per questa cifra, per cui voglio ciò che posso richiedere e quindi il pagamento con la carta. Nulla. Fortunatamente ho trovato una seconda tabaccheria aperta che, con zero problemi, ha accettato il pagamento ma se anche questa fosse stata chiusa, io avrei perso l'appuntamento per il passaporto perché ancora esercenti obbligati per legge ad accettare pagamenti con carta, si rifiutano?".

E se l'utente milanese aveva allertato i Carabinieri, la lettrice bergamasca ha invece chiamato i vigili.

"Ma è comunque una situazione vergognosa, sia per la cifra alta ma anche se fosse stato molto meno esiste un obbligo di legge, e sia perché è un mio diritto poter scaricare la cifra pagata. Segnalerò il disservizio e l'esercente come nei miei diritti.

In una città piena di stranieri che difficilmente pagano cash - conclude la donna -, è triste pensare di esser sempre il fanalino di coda dell'"avanguardia". Che poi, pagare con carta è la normalità in tutto il mondo, ma eccezione e "avanguardia" solo in Italia, anche nel rispetto del cliente e dei suoi diritti".

Commenti
Claugo

Penso che gli esercenti in Italia siano troppo furbi e abituati ad evadere il fisco

Monia Pagliaro

Ma perché questa guerra mi chiedo perché chiamare carabinieri o finanza se non ti fanno pagare con il pos le sigarette, o un caffè, però quando entri in un negozio gestito da cinesi e ti dicono che il pos non funziona vai a prelevare allora mi chiedo il perché se la legge è uguale per tutti.

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