Le richieste

Superbonus, incontro Governo-categorie. Meloni: "Indietro non si torna"

La presidente di Ance: "Quello che diremo oggi al governo è che bisogna trovare una soluzione per i crediti incagliati che sia rapida ed efficace"

Superbonus, incontro Governo-categorie. Meloni: "Indietro non si torna"
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E' atteso oggi, lunedì 20 febbraio 2023, l'incontro tra i vertici di Palazzo Chigi e le associazioni di categoria che, in seguito allo stop alla cessione del credito del recente decreto del governo Meloni, si trovano ad annaspare.

Alle 16.30 il governo incontrerà i rappresentanti di Abi, Cdp e Sace, per un confronto sulle norme che bloccano la cessione dei crediti dei bonus edilizia; alle 17:15 sarà la volta delle associazioni di categoria interessate dalle nuove misure sui crediti del superbonus: prevista la presenza di Ance, Confindustria, Confedilizia, Confapi e l’Alleanza delle Cooperative.

Scure sul superbonus: il Governo incontra le associazioni di categoria

La premier Giorgia Meloni difende convintamente il decreto sul Superbonus 110%: una misura che, dice, "a ogni italiano è costata 2mila euro", facendo eco a quanto già dichiarato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.

"Quando spende lo Stato, nulla è gratis", evidenzia la presidente del Consiglio nel suo appuntamento video 'gli appunti di Giorgia', aggiungendo che "il costo totale" dei crediti del superbonus "attualmente è di 105 miliardi di euro". "Ci sono state moltissime truffe, circa 9 miliardi di euro di truffe", chiosa

 

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E' chiara la volontà della leader di FdI di non ingranare la retromarcia:

"Abbiamo cercato di sanare una situazione che è diventata purtroppo fuori controllo, con esiti che possono essere imprevedibili e molto pesanti", una misura che "l'ho detto, lo ripeto, nasceva con intenti condivisibili, ma che è stata scritta così male, è fatta così male, che ha generato una serie enorme di problemi che noi oggi abbiamo ereditato e siamo tenuti a cercare di risolve".

E ancora:

"Oggi abbiamo migliaia di aziende che rischiano il tracollo e siccome l'abbiamo ereditato noi questo problema, adesso dobbiamo cercare una soluzione e difendere il bilancio pubblico".

Anche l'alleato Silvio Berlusconi definisce "giustificato e inevitabile" l'intervento di Meloni:

"In merito alla questione del Superbonus, che sta creando agitazione tra le categorie ed ha provocato reazioni anche da parte dei nostri gruppi parlamentari, voglio ricordare che si tratta di una misura adottata dal Governo Conte, il governo degli indistinti bonus a pioggia, soggetti a continue modifiche ed interpretazioni che hanno provocato un clima di costante incertezza per le imprese interessate", dice il leader di Forza Italia.

Tommaso Foti

Una proposta di soluzione è l'ipotesi della cartolarizzazione dei crediti per trovare un punto di equilibrio sul decreto varato dal governo, avanzata da Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, che ha aperto a modifiche, in vista del percorso parlamentare:

"Non è stato bloccato il Superbonus, ma la cessione del credito agli enti locali che si stavano sostituendo al sistema bancario. Una strada percorribile è quella di valutare la cartolarizzazione dei crediti ceduti", ha spiegato Foti ospite di Agorà su Rai 3. "Il decreto sul Superbonus oggi ha conosciuto questa misura drastica perché quella che doveva essere una misura spot è andata degenerando. Non ci possiamo permettere di non vedere una situazione che è una bomba a orologeria. Lo sapeva anche il governo Draghi, ma non è potuto intervenire per ragioni politiche".

In sostanza, secondo quanto viene spiegato, un'operazione di questo genere comporterebbe che i crediti accumulati attraverso operazioni di ristrutturazione edilizia, finalizzati a migliorare la resa energetica e la stabilità degli immobili, vengano "impacchettati" in un prodotto finanziario, che viene poi collocato sul mercato attraverso una società veicolo costituita ai sensi della normativa italiana sulla cartolarizzazione di crediti. In questo modo, si farebbe fronte alla crisi di liquidità, superando gli ostacoli emersi negli ultimi mesi a fronte di una situazione che ha mandato in tilt gli operatori del settore.

 Ance: "Soluzione per i crediti incagliati"

La presidente dell'Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) Federica Brancaccio, chiarisce gli intenti:

"Quello che diremo oggi al governo è che bisogna trovare una soluzione per i crediti incagliati che sia rapida ed efficace. Non possiamo accettare rinvii ad ulteriori provvedimenti. La questione va risolta subito. Al tavolo porteremo non solo il tema del presente, ma anche quello del futuro. Queste modifiche estemporanee, una ogni quarantacinque giorni ai bonus edilizi, non servono a nulla. Serve una proposta strutturale, di lungo periodo e che il governo reputi sostenibile per i conti pubblici."

Federica Brancaccio

Il monito si fa pressante

"I termini per concludere i lavori con il 110% si stanno esaurendo. Se i cantieri non ripartono subito non sarà possibile concludere i lavori entro il 31 dicembre di quest`anno".

Anche il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, commenta il quadro:

"Il decreto approvato venerdì dal governo trae fondamento da ragioni tecniche, ma soprattutto da motivazioni politiche. Il governo Meloni ha voluto sconfessare la scelta fatta dall'esecutivo Conte, che con questa misura ha senza dubbio fatto un pò di confusione anche se c'è stata una importante spinta all'economia italiana, in particolare nel 2021."

Si attende il vertice capitolino nel pomeriggio odierno per sapere se sarà, quantomeno, possibile trovare una quadra fra le numerose parti coinvolte.

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