Sì definitivo alla direttiva Case green: emissioni zero entro il 2023, solo Italia e Ungheria votano no

Il consiglio europeo Economia e Finanza (Ecofin) riunitosi ieri, venerdì 12 aprile 2024, in Lussemburgo, ha approvato in via definitiva la revisione della direttiva sulle Case Green, che prevede che gli Stati membri riducano il consumo di energia degli edifici residenziali attraverso la ristrutturazione degli immobili con le prestazioni peggiori.

Emissioni zero entro il 2023, solo Italia e Ungheria votano no

Solo due stati membri hanno votato contro, l'Ungheria di Orban e proprio la nostra Italia.

"Un bellissimo obiettivo - ha commentato a caldo il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti (in copertina) - Ma il tema è: chi paga per l'adeguamento?"

Entro il 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni Zero ed entro il 2050 la regola varrà per tutte le costruzioni, anche per quelle già esistenti.

Per l'Italia significa dover ristrutturare oltre cinque milioni di edifici con una stima potenziale di spesa di almeno 275 miliardi.

Ecco perché dopo la "scottata" del superbonus, Giorgetti ha espresso tutta la sua contrarietà.

"Ripeto, bellissima ambizione, ma noi abbiamo esperienze in Italia in cui pochi fortunelli hanno rifatto le case grazie ai soldi che ci ha messo lo Stato, cioè tutti gli altri italiani".

Il ministro ha anche chiesto che vengano eliminati i troppi vincoli burocratici che rallentano l’attuazione del Pnrr. La proroga della scadenza del Piano chiesta dall’Italia è stata, infatti, respinta dalla Commissione.

"Se ne riparlerà il prossimo anno - ha concluso Giorgetti - La speranza è che dopo le elezioni europee, con la nuova commissione si possano trattare ulteriori margini di manovra".

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