NUOVO RECORD

Perché l'inflazione non raggiungeva il 12% dal lontano 1984

Da quasi 40 anni non aveva un impatto così drammatico per le tasche degli italiani. La preoccupazione di sindacati, associazioni e imprese.

Perché l'inflazione non raggiungeva il 12% dal lontano 1984
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Inflazione ormai senza freni: sfiora il 14% e fa piangere le tasche degli italiani e il carrello della spesa.

Per il Governo Meloni se non è un'emergenza, poco ci manca. L'Esecutivo è atteso al varco per mettere sul tavolo azioni concrete e urgenti.

Ottobre shock, inflazione alle stelle

L'ultimo report dell'Istat è stato una roba da far accapponare la pelle.

L'indice dei prezzi al consumo è volato da +8,9% a 11,9%, una punta che non si registrava dal marzo 1984, con un aumento rispetto a settembre del 3,5%.

Una nuova impennata che ha sorpreso anche gli analisti attenti a monitorare borse, mercati e le strategie portate avanti dai vari Governi.

Il tutto mentre molto "banalmente", ma altrettanto concretamente rimane di estrema attualità la considerazione che nel frattempo le buste paga dei dipendenti non hanno avuto alcun rialzo, se non un quasi irrilevante 1,2% sul settembre dello scorso anno.

Mai così alta dal 1984, ecco perché

In una definizione strettamente legata a manuali e a sintesi analitiche l'inflazione indica l'aumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo, che genera una diminuzione del potere d'acquisto della moneta.

In uno scenario preoccupante, il dato shock di ottobre potrebbe però essere secondo gli esperti di mercato l'ultimo così inquietante.

Una (quasi) convinzione che sembra derivare dall'aumento dei prezzi che si trascina da mesi e che avuto il suo top ad agosto e che dunque sta ancora in qualche modo condizionando e "drogando" i mercati.

Anche per questo, come sottolineato dagli Studi Analisi di Confcommercio la diminuzione con il 2023 dei costi e delle spese sui beni energetiche dovrebbe (forse) far tirare a tutti un sospiro di sollievo.

Inflazione e beni alimentari, occhio al carrello della spesa

Una situazione che ormai da mesi interessa tutta Italia.

Davanti a questi scenari le preoccupazioni maggiori sono legate ai prezzi dei beni alimentari e al carrello della spesa.

Governo, sindacati, imprese e associazioni consumatori sono con le antenne dritte e in particolare le parti sociali chiedono risposte immediate come sottolineato da Luigi Sbarra della Cisl e Gianna Fracassi della Cgil:

"Gli interventi devono essere immediati e sostenere i redditi dei "lavoratori dipendenti e pensionati".

I sindacati: E' come se non ci fosse la tredicesima

Eloquente anche il commento della collega Gianna Fracassi della Cgil:

"La perdita di potere d'acquisto nel 2022 sarebbe di oltre 1.800 euro. È come se lavoratrici e lavoratori dipendenti non ricevessero la tredicesima. Una situazione ancor più grave per pensionati, precari, giovani autonomi, disoccupati".

Inflazione che stangata per le famiglie: +3600 euro all'anno

Una situazione delicata che sta condizionando anche le Borse di Milano e di tutta Europa anche per quanto concerne il rendimento dei titoli di Stato.

Ma, come detto, il balzo dell'inflazione è attenzionato anche dalle associazioni consumatori e il grido d'allarme è arrivato in queste ore anche dal Codacons.

L'inflazione all'11,9% è un salasso che l'associazione ha "fotografato" per una "famiglia tipo" in maggiori spese per 3.655 euro all'anno, 752 euro solo per gli alimentari.

E il Codacons ha lanciato lo spauracchio del Natale ormai alle porte. Un allarme condiviso anche da Confcommercio che aveva stimato l'inflazione al 9,8%.

"Le tensioni, che hanno portato a tassi di crescita dei prezzi eccezionali nel comparto energetico, si stanno diffondendo ormai a tutti i settori, principalmente beni di largo consumo. In questo contesto le famiglie hanno sempre maggiori difficoltà a mantenere l'attuale mix di consumi, essendo costrette a spostare una quota sempre più rilevante del proprio reddito, in riduzione in termini reali, verso le spese di base".

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