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Perché i costi dei mutui a tasso fisso sono aumentati nella prima parte del 2022

Le dinamiche che hanno portato a questa fiammata sono legate alle aspettative inflazionistiche, qualcosa che gli esperti si aspettavano dopo la stanca dell'ultimo biennio.

Perché i costi dei mutui a tasso fisso sono aumentati nella prima parte del 2022
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L'irs - il tasso di riferimento usato come base di calcolo per i mutui a tasso fisso - è aumentato in maniera significativa negli ultimi 90 giorni, ovvero in questi primi mesi del 2022. Quali sono le ragioni e, soprattutto, è il caso di preoccuparsi?

Mutuo a tasso fisso in aumento nel primo trimestre 2022

Anche il mercato dei mutui immobiliari soffre l'impennata dell'inflazione. Dopo due anni di tassi bassissimi, si torna a pagare di più: l'irs è passato da 0,6% circa di inizio anno a oltre 1,20%. Ciò significa che gli interessi annui sui prestiti erogati per gli acquisti di immobili, probabilmente, aumenteranno dello 0,75%.

Sul tasso variabile, la situazione è invece meno tesa: da inizio anno l’Euribor è rimasto attorno allo 0,53 per cento.

Le dinamiche che hanno portato a questa fiammata sono legate alle aspettative inflazionistiche, qualcosa che gli esperti si aspettavano dopo la stanca dell'ultimo biennio. Ma, come chiariscono gli economisti, è importante mantenere una corretta prospettiva: non soltanto, infatti, i migliori mutui fissi sono ancora sotto l'1%; ma i tassi in aumento oggi - per i quali si percepisce forte preoccupazione - nel 2018 erano considerati bassi.

Nell’autunno del 2018, infatti, l’Eurirs a 20 anni era fermo intorno all’ 1,50%. Il picco più alto raggiunto risale a dieci anni fa, quando si aggirava intorno al 2,6%.

Le conseguenze della guerra in Ucraina

Lo scoppio del conflitto in Ucraina ha comportato maggiori difficoltà di approvvigionamento energetico, causando un ulteriore aumento dell’inflazione e, al contempo, un rallentamento della crescita economica europea. Tale accadimento ha ovviamente impattato sull'economia.

Nonostante ciò, secondo molti economisti, si potrebbe trattare di una parentesi temporanea, dovuta in larga parte al caro-energia. Molto dipenderà, ovviamente, dai tempi di risoluzione della guerra. Sempre che la Bce non preveda misure straordinarie.

E' comunque bene rammentare che l’incremento sull’Irs è iniziato ancor prima dell'invasione russa a danno dell'Ucraina: si scontava infatti un aumento dei tassi da parte della banca centrale statunitense e, a ruota, di quella europea con un riflesso immediato sui mutui a tasso fisso.

Fare previsioni per il futuro prossimo in uno scenario tanto precario (con un conflitto sullo sfondo e una pandemia ancora in essere) risulta estremamente difficile.

 

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