il decreto aiuti bis

Busta paga: per chi aumenta (e quanto) lo stipendio da agosto grazie alla riduzione del cuneo fiscale

Un piccolo incremento di stipendio da agosto a dicembre, ma non per tutti.

Busta paga: per chi aumenta (e quanto) lo stipendio da agosto grazie alla riduzione del cuneo fiscale
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Oggi, giovedì 4 agosto 2022, era il giorno del Decreto Aiuti Bis. Che prevede, tra le altre cose, il taglio di un punto del cuneo fiscale. Una parola che abbiamo imparato a conoscere di recente e che significa - detto in parole povere - un piccolo aumento di stipendio a partire da agosto per milioni di italiani.

Per chi aumenta lo stipendio da agosto con il taglio del cuneo fiscale

Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi per licenziare il provvedimento, ma già da un paio di giorni il sottosegretario all'Economia Roberto Garofoli e i ministri Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) e Daniele Franco (Economia e Finanze) avevano tracciato la linea. Si tratta di un intervento che movimenta in totale 14,3 miliardi di euro e prevede - oltre al taglio del cuneo fiscale - anche   l’anticipo della rivalutazione delle pensioni e il prolungamento degli interventi contro gli aumenti dei carburanti e delle bollette.

Il taglio dei contributi durerà  dalla busta paga di agosto a quella di dicembre. La soglia è stata fissata a 35.000 euro (per il quale vale già il taglio dello 0,8% in vigore da gennaio).

Qualche esempio

Nel primo mese si dovrebbe recuperare anche la decontribuzione di luglio. Ad agosto quindi la riduzione dovrebbe essere del 2% (2,8% se si somma quella già in vigore), mentre da settembre in poi sarà dell’1% (1,8% sommando quella già in vigore).  Ma, al di là delle questioni tecniche, quello che interessa davvero è una cosa sola: quanto ci troveremo di più in busta paga?

Vediamo qualche esempio: su uno stipendio da 35.000 euro, l'aumento dovrebbe attestarsi attorno ai 27 euro mensili. Chi ha invece uno stipendio da 25.000 euro, il taglio del cuneo fiscale si tradurrebbe in un incremento di poco inferiore ai 20 euro. Una dozzina gli euro in più in busta paga per chi guadagna 15.000 euro all'anno, mentre chi ha un reddito tra i 9.000 (i redditi inferiori sono esentati dal pagamento dell’Irpef) e i 15.000 dovrebbe avere 16 euro in più.

Le pensioni

Ma non c'è solo questo. Il Decreto contiene anche  l’anticipo di tre mesi della rivalutazione delle pensioni, con gli assegni che aumenteranno del 2% a partire da ottobre. L’anticipo a ottobre della rivalutazione sarà riconosciuto agli assegni fino a 2.692 euro. L’incremento è riconosciuto, fino al raggiungimento del tetto massimo, "qualora il trattamento pensionistico complessivo sia superiore al predetto importo e inferiore a tale limite aumentato dell’incremento".

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