Contro i tassi alle stelle

Mutui a tasso variabile, conoscete i vostri diritti per abbassare le rate o allungare la durata?

Il memorandum di Abi: cinque punti per "salvare" i vostri risparmi

Mutui a tasso variabile, conoscete i vostri diritti per abbassare le rate o allungare la durata?
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Che per chi abbia in corso - o voglia sottoscrivere oggi - un mutuo siano tempi duri è oramai una costante. La continua crescita dei tassi di interesse decisa dalla Banca centrale europea (Bce) sta mettendo in difficoltà tantissime famiglie che hanno scelto in tempi più favorevoli (anche recenti) il tasso variabile. E che oggi hanno comunque a disposizione alcuni strumenti per cercare di rendere più sopportabile la situazione.

A ricordarli ci ha pensato proprio in questi giorni l'Abi (Associazione bancaria italiana), con un nuovo memorandum che in cinque punti riepiloga alcuni dei diritti fondamentali dei mutuatari, spesso non conosciuti.

Mutui a tasso variabile: il memorandum di Abi sui diritti

Come prima cosa, l’Abi raccomanda al titolare del mutuo - ai primi segni di difficoltà nel sostenere le rate - di rivolgersi alla propria banca per valutare le possibili soluzioni per affrontare l’aumento dei tassi di interesse: l'istituto fornirà tutte le informazioni utili per comprendere le diverse opzioni e per valutare preventivamente gli impatti sulla propria economia domestica.

Cinque strategie per ridurre l'impatto del mutuo

In particolare, l’Abi segnala che il titolare del mutuo può:

  1. concordare con la propria banca l’allungamento della durata del proprio mutuo;
  2. chiedere una revisione di altre condizioni contrattuali;
  3. effettuare la cosiddetta portabilità/surroga dei mutui, cioè la possibilità di trasferire senza spese e costi il proprio mutuo ipotecario presso un’altra banca, modificandone le relative condizioni contrattuali;
  4. ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa cosiddetto “Fondo Gasparrini” che permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale, fino a 18 mesi, allungando il piano di ammortamento per il periodo della sospensione, in caso di eventi quali, ad esempio, la perdita del posto di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro (cosiddetta cassa integrazione) o la riduzione del fatturato per i lavoratori autonomi;
  5. trasformare il mutuo da tasso variabile a tasso fisso. La legge di bilancio per il 2023 ha disposto che le banche siano obbligate alla trasformazione, in caso di richiesta del mutuatario che non sia in ritardo nei rimborsi, per i mutui di importo fino a 200.000 euro e con l’Isee del mutuatario che non deve superare i 35.000 euro.
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