Lavori gravosi: le nuove categorie. Confermate le estetiste, rientrano le maestre
Ventitré professioni inserite nell'elenco di quelle usuranti. Potranno andare in pensione a 63 anni con l'anticipo.
Confermate le estetiste, rientrano le maestre. Insieme alla manovra sono state determinate le categorie dei lavori gravosi, che tanto hanno fatto discutere negli ultimi tempi. Togliamo ogni dubbio: non ci sono i bidelli (e qui spieghiamo bene perché).
Lavori gravosi: ci sono estetiste e maestre
Con la manovra presentata giovedì 28 ottobre 2021 dal premier Mario Draghi sono state istituite anche 23 nuove figure professionali assimilabili ai lavori gravosi, che si vanno sommare alle 15 categorie già esistenti, che avranno diritto all'Ape sociale, l'anticipo pensionistico a 63 anni, che viene erogato con dodici mensilità fino all'accesso alla pensione di vecchiaia.
Sono 23 le professioni incluse: professori di scuola primaria e pre-primaria, magazzinieri, estetisti, portantini, personale addetto alla consegna delle merci, lavoratori delle pulizie, artigiani, operai specializzati, agricoltori, personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci, operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare, operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio.
Diverse le categorie di conduttori: veicoli, macchinari mobili e di sollevamento, mulini e impastatrici, forni e analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali, impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque, impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta, forni e altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati.
Sono inoltre comprese le professioni non qualificate in agricoltura, manutenzione del verde, allevamento, pesca e silvicoltura, manifattura, estrazione di minerali, costruzioni.
I requisiti necessari e i fondi
Per richiedere l'Ape sociale sarà possibile presentare richiesta a fronte di almeno 36 anni di contributi, gli ultimi impegnati nelle attività faticose inserite nella lista. Per i disoccupati non sarà più necessario avere terminato la Naspi da tre mesi.
La manovra prevede fino al 31 dicembre 2022 per l’Ape sociale uno stanziamento di 141,4 milioni, poi ci sono 275 milioni nel 2023, 247,6 milioni nel 2024, 185,2 milioni nel 2025, 104,5 milioni nel 2026 e 16,9 milioni nel 2027.