In cerca di manodopera

"Offro contratti a tempo indeterminato ma non trovo nessuno"

L'appello della Lattoneria Guerrieri di Pregnana Milanese. Ma non mancano le critiche: "Stipendio troppo basso".

"Offro contratti a tempo indeterminato ma non trovo nessuno"
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Il lavoro c'è, il contratto pure. Eppure si fa fatica a trovare lavoratori. E' la situazione della Lattoneria Guerrieri di Pregnana Milanese. A raccontare la vicenda è Elisabetta Guerrieri, che si occupa della parte amministrativa e contabile dell'azienda di famiglia. Ma in molti sostengono che la retribuzione sia troppo bassa.

"Offro contratti a tempo indeterminato ma non trovo nessuno"

Prima Milano Ovest racconta lo sfogo di Elisabetta Guerrieri dell’omonima lattoneria di Pregnana Milanese, che non riesce a trovare lavoratori per l'azienda di famiglia, che al momento vede al lavoro il  padre e fondatore, ultrasettantenne, il fratello di Elisabetta, Massimo, e tre dipendenti.

Una situazione che a detta sua è peggiorata negli ultimi tempi:

"Sino a prima della pandemia, in azienda venivano molte persone a lasciare il curriculum, a informarsi, a capire se c’era possibilità di essere inseriti e di imparare un mestiere. Negli ultimi mesi si è invece fermato tutto. Lo dico perché sto assistendo a questa situazione con i miei occhi. Il nostro non è un mestiere facile: servono formazione, che paghiamo noi, servono attenzione, perché si lavora in cantiere e anche sui tetti, servono capacità manuali che, con il tempo e con voglia di imparare, si possono acquisire".

Il contratto c'è ed è chiaro

Una situazione che spesso abbiamo sentito anche in passato, ma alle volte la replica era che il contratto e le condizioni non erano chiari e soprattutto vantaggiosi per il lavoratore. E abbiamo anche raccontato di episodi in questi termini: l'ultimo ad esempio un'offerta di lavoro per 10 ore al giorno per 280 euro al mese.

Qui invece - pur non parlando di una retribuzione faraonica e di un lavoro piuttosto duro - le condizioni sono ben specificate ed è applicato il Contratto collettivo nazionale del settore metalmeccanico:

"Si parte da 950 euro netti, con tredicesima e ferie, e poi si cresce. Stiamo cercando nuove persone da inserire, da assumere a tempo indeterminato dopo un periodo di prova in cui vengono formate e valutate. Non riusciamo a trovare nessuno. Non conta la nazionalità: italiani o stranieri, non troviamo qualcuno che voglia imparare questo lavoro dove la manualità è fondamentale. Di lavoro ce n’è ed anche tanto, ma non troviamo persone. Da quanto so, anche altre aziende del nostro settore sono nella stessa condizione. C’è chi arriva e chiede di poter lavorare in nero, cosa che ovviamente neanche prendiamo in considerazione".

L'appello per le scuole

Poi l'appello alle scuole:

"Io credo che sia necessario  che le scuole italiane insegnino e preparino anche ai lavori manuali. E’ un peccato che le capacità acquisite da persone come mio padre, che a 13 ha iniziato a imparare e lavorare, vengano perse. Penso alle scuole svizzere, dove gli studenti imparano in aula al mattino e poi vengono inseriti nelle aziende in estate per applicare ciò che hanno studiato. Forse sarebbe importante che anche in Italia si torni a puntare sulla manualità e sulle capacità artigiane".

Le reazioni

La vicenda, come era facilmente prevedibile, ha suscitato un certo dibattito soprattutto sulle pagine dei social network: 950 euro al mese per un lavoro come questo sono troppo pochi? Oppure c'è poco spirito di sacrificio? A sentire la maggior parte degli utenti della Rete è la prima la motivazione per cui si faticherebbe a trovare manodopera. Soprattutto perché a fronte di affitti o mutui, bollette, benzina e costo della vita in costante aumento, servirebbero stipendi più alti per offrire una vita dignitosa ai lavoratori.

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