VENERDI' NERO

Ko dei mercati, borse in affanno: ecco i tre motivi. Meloni striglia Draghi

Solo la Borsa di Milano ha "bruciato" 39 miliardi di euro. Prezzi di generi alimentari ed energia alle stelle, ma gli economisti invitano alla prudenza.

Ko dei mercati, borse in affanno: ecco i tre motivi. Meloni striglia Draghi
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Ko dei mercati, borse in affanno: ecco le tre regioni. Economia ancora in affanno, allarme in Europa e negli Stati Uniti, la ripresa post Covid rischia di subire un pesante stop.

Ko dei mercati, borse in affanno: ecco le tre regioni

Inflazione, la guerra in Ucraina, quello di ieri è stato letteralmente un "black friday", un venerdì nero, ma nel senso originario del termine, legato a borse e mercati in picchiata. Altro che shopping on line e nei centri commerciali a prezzi ultra scontati.

Basti pensare che solo la Borsa di Milano, in casa nostra, ha letteralmente bruciato 39 miliardi di euro, ma, come detto, è stato un venerdì nero in tutta Europa e anche negli Stati Uniti, a Wall Street.

Ko dei mercati, inflazione Usa da incubo

Come già nel nostro Paese dove si sono registrate percentuali che non si vedevano da 36 anni, dagli Stati Uniti le preoccupazioni maggiori arrivano dall'inflazione.

Negli States i prezzi al consumo in maggio sono saliti dell'8,6%, sopra l'8,3% atteso dagli analisti. Guardando al report mensile l'aumento è stato dell'1%, oltre lo 0,7% previsto. I prezzi di energia e generi alimentare sono saliti alle stelle.

Tanto che dalla Casa Bianca il presidente Joe Biden ha subito lanciato un monito promettendo di correre ai ripari:

"Bisogna fare di più e in fretta per rallentare l'inflazione".


La decisione della Bce: cambio dei tassi e stop all'acquisto di debito pubblico

Il secondo motivo del tonfo dei mercati e delle preoccupazioni sull'economia mondiale è dato dalla decisione della Bce, la Banca Centrale Europea, di fermare dopo sette anni, gli acquisti di debito pubblico.

Una decisione che è arrivata praticamente in contemporanea all'addio ai tassi d'interesse negativi.

Come se non bastasse, sui mercati sta tornando prepotente anche lo spauracchio dello Spread che gli italiani avevano imparato a conoscere ai tempi dell'ultimo Governo Berlusconi, tanto da determinare le dimissioni del Cavaliere e il successivo (non senza polemiche) passaggio di consegne all'Esecutivo tecnico guidato da Mario Monti.

La terza incognita, la guerra

Come noto, da ultimo, ma tema non meno importante, la terza incognita a pesare e condizionare economia e mercati è la guerra in Ucraina.

L'invasione a fine febbraio della Russia sta pesantemente gravando su produzioni, importazioni ed esportazioni. Dai generi alimentari all'energia, dall'Europa all'Africa il prolungarsi del conflitto di rischia di avere ripercussioni pesanti.

Il tema delle sanzioni Ue alla Russia non sta avendo certo una ricaduta indolore.

E lo sguardo all'autunno e all'inverno rischia di rendere ancora più preoccupante la situazione, anche se su questo fronte l'Italia ad esempio potrà contare a breve su due navi rigassificatrici che rimarranno al largo di Ravenna e Piombino.

Le reazioni dall'Italia

Nel frattempo, l'Italia deve fare i conti con una rimodulazione delle previsioni di crescita: sembra infatti ormai assodato che il Pil (il Prodotto interno lordo) non andrà oltre il 2,6%.

Il ministro all'Economia Daniele Franco ha invitato alla calma e alla prudenza, e anche gli economisti invitano a valutare gli scenari nel medio periodo e non farsi condizionare da suggestioni:

"Il rialzo dei tassi deve avvenire senza tensioni e shock. Fino ad oggi abbiamo avuto un periodo di tassi di interesse estremamente bassi, se non "addirittura negativi. Quello che dobbiamo evitare è introdurre in questo contesto tensioni non necessarie".

La proposta della Meloni: "Draghi chieda compensazioni"

E intanto di fronte a questi scenari è arrivata anche la proposta della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni durante uno degli ultimi comizi elettorali prima del voto di domani, domenica 12 giugno:

"Proprio perché pretendo un'Italia seria, leale, poi mi aspetto che il Presidente del Consiglio utilizzi la sua presunta autorevolezza per chiedere una compensazione per quelle nazioni che chiaramente pagheranno di più a causa delle decisioni della Bce".

E la leader è stata poi ancora verso il premier:

"Non capisco: nel momento in cui l'Italia si comporta in modo serio e leale poi non chieda che anche gli alleati siano solidali con noi. Non mi sento confortata dal fatto che in questa fase così delicata e con le decisioni della Bce, alla guida del Paese ci sia Draghi: mi pare che anche lui manchi in alcune scelte fondamentali".

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