Intesa Sanpaolo, utile a 8,7 miliardi: "Non abbiamo bisogno di acquisizioni"
Il Ceo Messina si "sfila" dal risiko bancario di fusioni e acquisizioni

Mentre il "risiko" bancario è particolarmente frizzante (l'acquisto del 4,1% di Generali da parte di Unicredit è solo l'ultima "puntata"), dalla "contesa" si sfila decisamente l'attore principale. Intesa Sanpaolo chiude il 2024 con un utile netto di 8,7 miliardi di euro. E il Ceo Carlo Messina dice a chiare lettere che il colosso bancario non è interessato a operazioni di fusione.
Intesa Sanpaolo, utile record a 8,7 miliardi
Intesa Sanpaolo ha chiuso il 2024 con un utile record da 8,7 miliardi, in crescita del 12,2% rispetto al 2023, e non ha intenzione di fermarsi. L'obiettivo dichiarato sono i 9 miliardi nel 2025.
Ottime notizie, dunque, per gli azionisti, ai quali andranno 6,1 miliardi di dividendi e un buyback da 2 miliardi, che partirà a giugno, previa autorizzazione della Bce.
Previsto anche un massiccio turnover: 4.000 uscite volontarie entro il 2027 (di cui 2.350 già nel 2025) e 3.500 nuove assunzioni entro il primo semestre 2028.
"Fusioni? No, grazie"
Dati che testimoniano la solidità di un gruppo che non ha alcuna intenzione di buttarsi nel bailamme del settore, particolarmente "frizzante" dopo l'offerta - al momento respinta - di Mps su Mediobanca.
Parola del Ceo Carlo Messina:
“Non abbiamo bisogno di acquisizioni e non intendiamo partecipare a operazioni di fusione. Vogliamo stare lontani dalla confusione del mercato italiano. E poi, anche sul fronte Antitrust, sarebbe difficile fare nuove operazioni”.
Insomma, come dire: voi fate pure tutto quello che volete, noi andiamo per conto nostro e ci va bene così...