tempi cupi

Gas e Co2: dopo l'acqua frizzante pure la birra rischia di sparire

I produttori di vetro faticano ad approvvigionarsi, e anche le bollicine scarseggiano.

Gas e Co2: dopo l'acqua frizzante pure la birra rischia di sparire
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Appassionati della birra, c'è una brutta notizia per voi. La crisi del gas potrebbe avere grosse ripercussioni sul mercato della vostra bevanda preferita. Tutta questione... di vetro. Senza contare i problemi per la carenza di Co2, che già sta facendo sparire dagli scaffali dei supermercati l'acqua frizzante.

Crisi del gas, sparisce la birra in bottiglia?

Il prezzo del gas è in continua salita e già si ricomincia a parlare di razionamenti e di scenari cupi (si pensa addirittura che a ottobre il prezzo delle bollette possa raddoppiare). Tra chi paga le conseguenze ci sono anche i produttori di vetro.

L'industria del vetro europea dipende in larga misura dal gas, che viene utilizzato per riscaldare i forni a 1.400 gradi Celsius per fondere i frammenti e altri ingredienti. La chiusura degli impianti creerebbe più danni che benefici, perché i forni rischiano di subire gravi danni se il vetro si solidifica al loro interno, motivo per cui funzionano praticamente in maniera ininterrotta. C'è la possibilità di tenerli "in attesa al caldo", ma comunque questo comporta un consumo pari al 75% del normale, per di più senza produrre. E non ci vuole un economista per capire che non è conveniente...

A  questo si aggiunge la richiesta dell'Europa di ridurre del 15% i consumi di gas, che  secondo alcuni studi porterebbe a un calo della produzione di circa il doppio.

Nel Vecchio Continente, peraltro, si segnala già carenza di bottiglie di vetro dalla riapertura dei locali dopo i vari lockdown.

Chi corre ai ripari

C'è comunque chi corre già ai ripari: è il caso ad esempio di Carlsberg, che da novembre sarà in grado di far funzionare i propri birrifici a petrolio. E il problema potrebbe riguardare in maniera minore in grandi produttori, come Heineken, che avranno probabilmente una corsia preferenziale nell'approvvigionamento, anche se c'è da aspettarsi che i costi saliranno, con inevitabili ripercussioni anche sui consumatori, che vedranno i prezzi salire.

La questione Co2

Ma non è solo il vetro a preoccupare i produttori di birra. Anche la carenza di Co2 rappresenta un problema da non sottovalutare. Abbiamo già visto come in molti supermercati scarseggino le scorte di acqua frizzante: la stessa situazione potrebbe coinvolgere a breve anche tutte le altre bevande gassate, tra cui naturalmente la birra. Anche se, va detto, molte birre devono le loro bollicine alla fermentazione e dunque il problema potrebbe essere più facilmente gestibile.

 

 

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