c'è da piangere...

Caro bollette, peggio del previsto: gas quadruplicato e tariffe alle stelle

Intanto il Governo prova a ragionare su nuove misure. Atteso per venerdì un nuovo decreto ad hoc.

Caro bollette, peggio del previsto: gas quadruplicato e tariffe alle stelle
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Aumento del 131% per la bolletta della luce e del 94% per quella del gas. Con il costo delle materie prime che aumenta di oltre il 400%. E già questo basterebbe per spiegare quando saranno indigeste le prime bollette dell'anno (o lo sono per chi le ha già ricevute). L'aumento vertiginoso dei prezzi annunciato per il primo trimestre del 2022 si è già materializzato e la situazione non migliorerà a breve.

Caro bollette: luce aumentata del 131% e gas del 94%

Le ragioni oramai le conosciamo tutti. E ci aspettavamo allo stesso modo gli effetti. Solo che un conto è sentirlo dire, un altro è vedersi arrivare un addebito così pesante. Per un cliente domestico il   costo di un kilowattora (tasse comprese) è passato da 20,06 a 46,03 centesimi, mentre il gas è passato da 70,66 a 137,32 centesimi per metro cubo.  Una situazione insostenibile per molte famiglie, che si sono trovate (o si troveranno a breve) con il costo praticamente raddoppiato a fronte di un consumo identico.

Idem per quanto riguarda le imprese: stando alle analisi della Cerved rating agency, il rischio default per le aziende non finanziarie italiane è passato dal 5,71% al 6,12%.

 Il boom delle materie prime

L'aumento della domanda mondiale   lo squilibrio tra domanda e offerta hanno fatto schizzare alle stelle il costo della materia prima, che è cresciuto in maniera esponenziale. Parliamo del 400-500%.  Ed è proprio questo fattore a far impennare i prezzi.

Qualche esempio

Non mancano gli esempi, che ci fanno capire nel concreto di cosa stiamo parlando. Prima Bergamo racconta il caso di un pensionato 81enne residente nella città orobica, che ha visto decisamente eroso il valore della sua pensione.

"Per la corrente elettrica sono passato da 70 a 111 euro, ultima bolletta di qualche giorno fa.  Per il gas ho pagato 612 euro; lo scorso anno, stesso periodo, ero sui 450 euro".

In Brianza, invece, Prima Monza riporta il caso di un'azienda, la Euross Strutture, che lavora nella grande distribuzione organizzata e ha visto più che raddoppiato il costo dell'energia elettrica,  passato da 701 a 1860 euro per lo stesso periodo.

E se per un'azienda che lavora nel settore servizi un modo per ridurre i consumi può essere ricorrere allo smart working (con i costi che però così andrebbero a pesare sui dipendenti), ci sono attività che non possono lavorare da remoto. E allora - in pieno stile italiano - via di soluzioni creative. Come quel ristorante di Marghera (Venezia), che per far fronte all'aumento delle bollette ha deciso di staccare elettricità e gas, proponendo ai clienti cene al lume di candela. Ma non solo: il locale, punto di riferimento per gli appassionati di musica, ha tolto  qualsiasi tipo di amplificatore musicale, proponendo live solo esibizioni acustiche.

E  il Governo che fa?

E mentre le famiglie devono affrontare questa situazione (che per qualcuno è drammatica), il Governo che fa? Al momento, al di là del bonus energia (che però copre solo una fascia ridotta di popolazione) e delle promesse c'è stato poco. E di fronte alle sollecitazioni di utenti, associazioni di consumatori e imprese, i tempi stringono.

Venerdì 18 febbraio è prevista la convocazione di un Consiglio dei ministri per un nuovo decreto ad hoc per il quale sarebbero state individuate risorse per circa cinque miliardi. Tra le opzioni sul tavolo ci sono  la replica delle misure di sostegno e l'ampliamento della platea dei beneficiari, alzando l'attuale soglia Isee di 8.265 euro per ottenere i bonus.

Ma anche per le aziende potrebbe esserci qualche novità: l'ipotesi è fornire luce e gas a "prezzo equo" (mettendo a disposizione delle attività più energivore ben 25 terawattora di energia rinnovabile ritirata dal Gse a prezzi calmierati, 50 euro per megawattora) e  stipulare contratti di lungo termine nel campo del gas (si ipotizzano 16 cent al metro cubo) in modo da sfruttare i 3 miliardi di metri cubi di produzione aggiuntiva che si otterrebbero portando a 7 miliardi di metri cubi il metano estratto in Italia.

 

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