Il paradosso

Perché il bonus mamme è una "fregatura"

Aumenta l'imponibile Irpef e pure l'Isee: per molte mamme potrebbe significare rinunciare a parecchi altri soldi

Perché il bonus mamme è una "fregatura"
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Era stato presentato come "la misura più importante" del Governo Meloni. Ma rischia di essere un boomerang, o quantomeno di non portare nessun vantaggio significativo per le destinatarie. Stiamo parlando del bonus mamme lavoratici 2024, presentato come un incentivo e un sostegno alla famiglia ma che nei fatti si riduce a pochi euro in più (che potrebbero anche venire sottratti in futuro).

Bonus mamme, perché è una "fregatura"

Le perplessità c'erano e la partenza non è stata delle migliori, con l'Inps che non ha aggiornato in tempo le circolari non permettendo di erogare il bonus già nella busta paga di gennaio 2024.

Ora che il bonus è entrato in vigore, però, emergono anche altre problematiche, che vanno a intaccare l'entità del contributo (e a cui i tecnici del Governo non avevano pensato). Per spiegarla semplice, i contributi previdenziali "tagliati" portano a una crescita del reddito lordo che fa aumentare l’imponibile fiscale e di conseguenza l’Irpef da pagare.

Ma non solo. Il reddito più alto fa crescere anche l'Isee: e un indicatore più alto potrebbe voler dire il prossimo anno mancato accesso ad alcuni bonus molto più "pesanti" (quelli sulle bollette e sull'asilo nido, per citarne alcuni), oppure una cifra ridotta per l'assegno unico per i figli.

Bonus mamme lavoratrici: le simulazioni

A entrare nel dettaglio è la Fisac Cgil, che ha fatto anche alcune simulazioni che vi mostriamo nella tabella sottostante.
Nello specifico, giusto per fare qualche esempio, una lavoratrice con più di due figli che percepisce un reddito lordo mensile di 2 mila euro e che oggi ha diritto a un esonero contributivo di 64 euro, dovrà pagare 15 euro in più di Irpef, "guadagnando" di fatto 49 euro.

Andando a salire, anche per chi ha redditi superiori il vantaggio va a ridursi rispetto agli annunci e le previsioni. E con il prossimo Isee potrebbe  arrivare un conto decisamente più "salato".

Cosa è il bonus mamme lavoratrici

La misura è stata inserita nell'ultima Legge di Bilancio e appartiene al pacchetto di provvedimenti a sostegno delle famiglie (almeno a parole...).

Di fatto si tratta di una decontribuzione in busta paga per le mamme lavoratrici di circa un centinaio di euro. Ma a gennaio 2024 non è stato pagato perché  l'Inps non ha ancora pubblicato la circolare esplicativa per calcolare il dovuto.

Il bonus mamme lavoratrici è stato definito dalla premier Giorgia Meloni "la misura più significativa della Manovra". In sostanza si divide in due categorie, e prevede durata differente a seconda del numero di figli:

  • 12 mesi per le mamme con due figli
  • 36 mesi per le mamme con tre o più figli

Nel concreto è una decontribuzione del 9,19%, che di fatto toglie la tassazione sul lavoro. In linea di massima, infatti, un lavoratore dipendente è sottoposto ad aliquote contributive del 33%, di cui il 23,81% è versato dal datore di lavoro e il restante 9,19% è a carico dello stesso.

Con il bonus il Governo intende azzerare la quota a carico delle mamme lavoratrici portandola a zero. In realtà, poi, lo "sconto" è del 2,19% o del 3,19%, in quanto il 6% e il 7% (quantomeno per il 2024) sono già eliminati grazie al taglio del cuneo fiscale.

 

 

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