Cambiamenti in vista?

Bollette luce e gas: i bonus in corso e cosa succede dal 30 settembre (con l'ipotesi bonus riscaldamento)

Il Governo deve decidere se rinnovare gli aiuti alle famiglie e quali. Intanto pensa a un nuovo contributo

Bollette luce e gas: i bonus in corso e cosa succede dal 30 settembre (con l'ipotesi bonus riscaldamento)
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Oneri ridotti, bonus sociale, aiuti vari. Ma c'è una data di scadenza. E l'autunno potrebbe portare a una stangata per gli italiani. Sì, perché il 30 settembre 2023 scadono gli aiuti predisposti dal Governo, che ora deve valutare il da farsi in un contesto economico non semplice.

Bollette luce e gas: i bonus in corso

Al momento sono tre le forme di sostegno in corso sulle bollette:

  • l’azzeramento degli oneri generali nella bolletta del gas;
  • il taglio all’iva del gas al 5% per usi civili e industriali;
  • il bonus sociale.

Quest'ultimo - il bonus sociale - è quello più impattante. Voluto dal Governo Draghi per le famiglie con un Isee sotto i 12.00 euro, è stato ampliato dall'Esecutivo Meloni alzando il tetto a 15.000 euro, coinvolgendo dunque 600.000 nuclei familiari in più. Consiste di fatto in un azzeramento dei costi delle bollette (al netto rimane solo il canone Rai inserito in quella dell'energia elettrica).

A giugno i provvedimenti sono stati prorogati di tre mesi, e dunque saranno in vigore sino al 30 settembre 2023.

Cosa succede dopo il 30 settembre

La data dunque è quella. E il Governo ha poco meno di un mese di tempo per pensarci. Non sarà semplice, perché se da un lato la coperta è corta (il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha già parlato apertamente di una manovra "che non potrà accontentare tutti"), dall'altro gli aiuti alle famiglie in difficoltà sono un cavallo di battaglia dell'Esecutivo. Più volte Giorgia Meloni in persona ha spiegato che dietro il ripristino delle accise sulla benzina c'è proprio la volontà di finanziare interventi per le fasce più deboli della popolazione. Dunque va da sé che un passo indietro su questo tema sarebbe un bel problema soprattutto di fronte all'elettorato.

Una mano arriva dal mercato del gas: i prezzi in discesa rispetto alla scorsa estate, quando era appena iniziata la guerra in Ucraina, potrebbero rappresentare un "gancio" per giustificare il ripristino degli oneri e dell'Iva a pieno.

Diverso è il discorso sul bonus sociale, che potrebbe invece venire ulteriormente prorogato (magari con una ritoccata al ribasso sulle soglie Isee).

Ma al momento si tratta semplicemente di ipotesi ed è probabile che nelle prossime settimane il Consiglio dei ministri valuti la situazione e prenda un provvedimento molto atteso da parte degli italiani.

Il bonus riscaldamento

Nel caso in cui dovesse invece verificarsi un aumento dei prezzi il Governo ha in tasca un altro "jolly". Si tratta del Bonus riscaldamento - annunciato tempo fa ma poi rimasto un po' in sordina - che dovrebbe scattare da ottobre. Si tratterebbe di un contributo fisso, senza distinzioni di reddito erogato a coloro che non usufruiscono del bonus sociale. La differenziazione in questo caso sarà geografica: chi sta nelle zone più fredde del Paese avrà un contributo maggiore (clicca qui per scoprire in che fascia di riscaldamento sta il tuo Comune).

Per il Bonus riscaldamento il Governo può contare su una "dote" da circa 130 milioni di euro. Nelle prossime settimane ne sapremo qualcosa di più.

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