LEONI DA TASTIERA

Tifosi-hater contro Mihajlovic malato di leucemia, la figlia: "Ho vergogna di voi"

Il Bologna non vince più e tra gli insulti al mister ci finisce pure la sua delicata battaglia contro il tumore. Quando il tifo acceca la ragione.

Tifosi-hater contro Mihajlovic malato di leucemia, la figlia: "Ho vergogna di voi"
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La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata dopo il pareggio in extremis raggiunto dalla Salernitana. Il Bologna che non sa più vincere ha scatenato "i leoni da tastiera" contro l'allenatore dei rossoblù Sinisa Mihajlovic.

Nel dopopartita di giovedì sul profilo Facebook della squadra e su altri canali social sono arrivati commenti shock legati anche alle condizioni di salute dell'ex allenatore di Milan, Torino, Samp e Fiorentina che ormai da qualche tempo combatte contro la leucemia.

E così una delle due figlie di Sinisa, Viktorija, è andata all'attacco:

"Mi vergogno di voi".

Il Bologna non vince, i commenti shock: "Sinisa non c'è più"

Lo sfogo della figlia dell'allenatore è arrivato in queste ore proprio a fronte del tenore di alcuni commenti di tifosi e pseudo tifosi sulla pagina Fb del Bologna e sui canali social.

"Il mister non c'è più con la testa, pensi a curarsi", "Il Bologna ha avuto rispetto per Sinisa, lui no", "Una squadra non può stare senza allenatore per un anno e mezzo, si faccia da parte" sono solo alcuni tra i commenti più duri nei toni e nelle parole verso l'allenatore, prendendo in considerazione soprattutto la sua malattia.

Un particolare che ha fatto arrabbiare Viktorija che ha invitato i sostenitori del Bologna a criticare il padre come allenatore, ma a lasciar perdere la malattia e la famiglia.

Un particolare curioso, già in passato i commenti post partita sul Bologna avevano portato a un gran polverone sui leoni da tastiera.

Lo sfogo della figlia di Sinisa

Come detto, lo sfogo della giovane è stato piuttosto duro proprio attraverso i canali social:

"Non scrivo mai queste cose sui social, non ho mai perso tempo con persone che si nascondono dietro a una tastiera per sfogare tutta la loro frustrazione. Ma credo che quando il limite viene raggiunto e addirittura oltrepassato, qualcosa vada detto. Non trovo giusto mischiare il lavoro alla vita privata. Volete insultare mio padre dal punto di vista lavorativo? Siete liberissimi di farlo. Ci mancherebbe".

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